Dr Hauze

Don't ask, don't tell

Dottor Hauze 49

La «don't ask, don't tell» («non chiedere, non dire») è una legge americana vecchia di 17 anni. La introdusse nel 1993 Bill Clinton, nel tentativo di raggiungere un compromesso con l'allora esplicito divieto nei confronti dei gay ad entrare nelle forze armate. Testualmente, tale legge proibisce «a chiunque metta in mostra la propensione o l'intenzione di manifestare atti omosessuali» di prestare servizio nelle forze armate Usa, perché «la circostanza creerebbe un rischio inaccettabile per gli alti standard di moralità, ordine e disciplina, e coesione che sono l'essenza dalla capacità militare». Questo sembra lo stato attuale della politica tranese in cui la maggior parte dei nostri eretti non chiede e l'amministrazione non risponde. In verità anche se un eretto chiede, l'amministrazione non risponde lo stesso. Tant'è. E di cose da chiedere e contestare all'amministrazione ce ne sono a iosa, come settimanalmente in questa rubrica dimostro.

Pochi giorni fa hanno riaperto le scuole ed ancora una volta i SS.RR.CC. non hanno provveduto per tempo al rifacimento della segnaletica orizzontale, che in alcuni casi, pur con tutta la buona volontà degli automobilisti, proprio non si vede. Con questo non voglio dire che nel resto della città, dove non ci sono scuole, le cose vadano meglio, anzi. Mi chiedo, in proposito, come mai il famigerato appalto global service, oltre a non risolvere il problema delle strade dissestate, non sia stato in grado di risolvere nemmeno il problema della segnaletica stradale, nonostante, per tale scopo, nel relativo bando, fossero stati previsti ben 290mila euro. Tant'è che, la benemerita ditta di Barletta, per aggiudicarsi l'appalto da un milione di euro effettuò un'associazione temporanea d'impresa con un'azienda di segnaletica stradale che a Trani non si è mai vista. Questa azienda barlettana, poi, pur avendo un ricco contenzioso con il Comune, la ritroviamo in sub appalti di opere pubbliche e nell'edilizia convenzionata di Trani. Mistero glorioso. Questa global buche aveva creato varie aspettative nella cittadinanza che si era bevuta i famoso elenco di strade (http://www.traniweb.it/trani/informa/6930.html) che sarebbero state…

In verità, per completare, non solo non si è provveduto ad una efficace manutenzione della segnaletica stradale ed in particolare di quella orizzontale, ma in taluni casi, a fronte del rifacimento del manto stradale non si è provveduto nemmeno a ripristinare la segnaletica orizzontale: è il caso, ad esempio, del rifacimento del manto stradale nel tratto terminale di via Barletta, eseguito ormai da tempo, e che risulta ancora privo della segnaletica orizzontale, con evidente pericolo per chi percorre quella strada, soprattutto nelle ore serali/notturne.

Peraltro, sotto questo punto di vista, le inadempienze non riguardano solo il Comune di Trani, ma si estendono all'Anas: nonostante i lavori di rifacimento del manto stradale della statale 16 (carreggiata verso Foggia, a partire dallo svincolo Trani Nord) sia stato terminato da tempo, la segnaletica orizzontale è stata ripristinata solo in parte. Si vuole aspettare che accada un fattaccio così che, chi di dovere, provveda in tempi rapidi?

Ed ora: pubblicità (seguito del Dr. Hauze del 22 marzo 2010). Dopo il sequestro di alcuni impianti da parte dei Carabinieri (a gennaio 2008) ed una sommaria pulizia di 260 abusivi (a maggio 2008), nonostante una sentenza del Tar sfavorevole al Comune (con condanna alle spese e segnalazione alla Corte dei Conti), nonostante a luglio di quest'anno la stampa abbia riportato la notizia del dilagante abusivismo e della denunzia alla procura della Repubblica fatta da un'azienda di Bisceglie, gli impianti pubblicitari sorgono come i funghi, prodotto tipico di questa stagione. L'installazione di tali impianti pubblicitari, anche i 6x3, (abusivi, atteso che non vi è la prescritta indicazione del numero della relativa autorizzazione) ben difficilmente potrebbe essere regolarmente autorizzata, atteso che spesso sono posizionati in spregio delle leggi, del codice della strada o, ad esempio, davanti a pareti già utilizzate dal servizio comunale sia per le affissioni a pagamento (e difatti alle spalle di tali impianti vi sono tuttora manifesti che hanno regolarmente pagato la prescritta tassa), sia per le affissioni elettorali. Se al Comune i SS.RR.CC. non vedono niente, andassero a fare in… oculistica una bella visita, dicendo che ce li mando io! E non si tratta di episodi isolati e momentanei: già da mesi, il sottoscritto ha evidenziato il proliferare di cartelli pubblicitari abusivi ed, in verità, anche altri consiglieri comunali hanno in seguito sollevato la questione (ad esempio quindici giorni fa il consigliere Caffarella ha presentato un'interrogazione urgente).

Invero negli ultimi tempi sembra che il fenomeno si sia accentuato: probabilmente qualcuno ha pensato bene, in vista della redazione di un nuovo piano generale degli impianti pubblicitari (sul quale sono note tutte le mie perplessità esposte in merito alle modalità seguite per l'affidamento dell'incarico), di affrettare il posizionamento di nuovi impianti, accaparrandosi gli spazi migliori, confidando in una qualche forma di sanatoria. Come, forse, qualche SS.RR.CC. ha suggerito. E' appena il caso di evidenziare, che l'abusivismo negli impianti pubblicitari, comporta, oltre all'ovvio mancato introito per le casse comunali, una sorta di concorrenza sleale degli operatori abusivi nei confronti dei soggetti che attendono da mesi il rilascio delle prescritte autorizzazioni e che hanno dovuto adire il Tar per vedere riconosciuti i propri diritti. Inoltre, poiché gli spazi per l'installazione degli impianti pubblicitari sono necessariamente limitati, e quelli di pregio sono ancora meno, è ancor più evidente il vantaggio che ne trarrebbero gli abusivi da un'eventuale sanatoria.

In proposito pubblicamente chiedo: perché i competenti (?) uffici comunali non rispondono doverosamente alle richieste che vengono loro indirizzate dalle aziende, anche tranesi, che si rivolgono loro con delle formali e regolari istanze? E che dire di quelle autentiche brutture chiamate totem che stanno riempiendo gli angoli più frequentati e suggestivi della nostra città? Chi li ha autorizzati e con quale autorità? Ad esempio, nell'arco portuale li ha autorizzati il Comune, la Capitaneria di porto, la Soprintendenza: chi? Oppure, come in Sicilia o in Calabria, nessuno ha visto niente? Possibile che il Locamare non veda quello che succede sulla banchina di un porto dove l'area, se non ricordo male, è ancora sotto sequestro?

Sempre in tema di impianti pubblicitari, negli ultimi tempi sembra sorta una nuova moda: su terreni privati, ma ben visibili dalla pubblica via, compaiono sempre più spesso cartelli che sembrano quelli prescritti dal testo unico per l'edilizia, ma che hanno in bianco la voce più importante (ovvero gli estremi del permesso di costruire) e riportano come voce aggiuntiva, l'indicazione dell'indirizzo e del recapito telefonico dell'ufficio vendite. Tali cartelli in assenza di permesso di costruire regolarmente rilasciato sono pertanto da considerarsi cartelli pubblicitari a tutti gli effetti e come tali dovrebbero essere tassati, ma dubito fortemente che lo siano stati. Nemmeno questo vedono al Comune? E dei quattro tabelloni pubblicitari che stanno nello stadio ma si affacciano ed operano su via Annibale Maria di Francia, attendo ancora l'indicazione su chi li abbia autorizzati e su chi incassi per tali impianti, specialmente nel periodo di gestione diretta della stadio da parte del Comune: nel bilancio comunale non vi è traccia di niente! E allora come la mettiamo?

Non posso che approfittare di queste pagine per rinnovare una richiesta già avanzata al sindaco con una nota di Forza Trani del 19 aprile 2010: qualche mese fa si è proceduto alla sostituzione di una parte delle plance per le pubbliche affissioni e recentemente è stata deliberata una ulteriore somma (17.587,20 euro) per la sostituzione di altre plance. Tuttavia nei relativi atti, non compare mai né il piano (fatto da chi?) delle sostituzioni, né il numero di plance da sostituire, né il costo unitario delle stesse, né se qualcuno abbia espresso un parere di congruità. Per cui non è possibile valutare se il costo richiesto dal soggetto cui è stata affidata (mi auguro con una, seppur sconosciuta, regolare procedura) tale sostituzione, sia congruo o meno. Questo modo si operare mi porta a pensare a male.

Un'ultima curiosità: ma chi è il dirigente responsabile della pubblicità e delle affissioni? Possibile, infine, che a nessuno dei nostri eretti interessi alcunché di tutto questo? Al Comune, infine, non si stancano di fare porcate? Francamente, agli stupidi preferisco i cattivi, almeno questi ogni tanto si riposano.

Quando verranno sistemate via Giovanni Bovio (da corso Regina Elena a piazza della Repubblica) e via Papa Giovanni? Quando il Comune si deciderà ad utilizzare i locali su corso Imbriani già occupati dal Consorzio di Bonifica? Quando verrà nominato l'assessore all'urbanistica (oppure non serve)? Quando sarà fatta chiarezza in consiglio comunale sulla reale composizione dei gruppi consiliari? Quando l'amministrazione deciderà di rispondere sul Contratto di Quartiere? Quando ci sarà il da tempo annunziato appalto per la rete del gas metano? Quando l'Amiu completerà la gara per il biogas? Quando l'Amet sistemerà i parcometri?

Ho l'impressione (forte) che l'amministrazione sia giunta alla grappa!
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Dr Hauze

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La rubrica a firma di Roberto Visibelli

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