Dr Hauze
Ed ecco la porcata estiva
Dottor Hauze 42
lunedì 9 agosto 2010
Ho avuto modo di esaminare nei giorni scorsi, a seguito della pubblicazione di rito all'albo comunale, la determinazione dirigenziale numero 52 del 14 luglio 2010, a firma del dirigente della ripartizione, avente per oggetto l'impegno di spesa per affidamento di un incarico finalizzato alla redazione del nuovo piano generale degli impianti pubblicitari del territorio di Trani di cui Traniweb ha dato puntuale notizia. Il 14 luglio, anniversario della presa della Bastiglia, invece della determina preindicata, il dirigente de quo avrebbe fatto meglio a prendersi una pastiglia per il mal di testa. Con tale sua opinabilissima decisione, infatti, il Comune di Trani affida ad un professionista di Latina (evidentemente a Trani o in zona non ce ne sono) la redazione di un nuovo piano generale degli impianti pubblicitari del territorio comunale, senza la benché minima procedura ad evidenza pubblica, ancorché ristretta. Complimenti al valente professionista molfettese che il sindaco ha autonomamente scelto per guidare lo strategico settore finanziario del Comune di Trani.
Tale (abominevole) decisione dirigenziale è stata dichiaratamente motivata ed adottata così: «La giunta, con deliberazione numero 124 del 7 novembre 2005 aveva approvato la modifica del piano generale degli impianti pubblicitari. Il Tar Puglia, con ordinanza 657 del 28 ottobre 2009 aveva invitato il Comune di Trani ad espletare gara d'appalto per l'assegnazione dei lotti previsti dal suddetto vigente piano. Dagli atti esistenti si evince l'esausta potenzialità a rilasciare ulteriori autorizzazioni per l'installazione di impianti pubblicitari. Considerato che ricorrono i motivi di urgenza (bum!) per la redazione di un nuovo piano degli impianti pubblicitari, in quanto, tra l'altro, come documentato dagli interventi del Corpo di polizia municipale, si è propagato nel territorio comunale a macchia d'olio il fenomeno dell'affissione e pubblicità abusiva e quindi corre l'obbligo di sanare da ogni abusivismo pubblicitario».
L'insieme di tali premesse appare quantomeno irragionevole oltre che illegale e irregolare. In primis, l'amministrazione comunale non può invocare i motivi di urgenza per sottrarsi ad una procedura di gara, seppure sotto soglia, per l'affidamento dell'incarico di redazione del piano: si veda in proposito quanto previsto dall'articolo 57, comma 2 lettera c) del codice degli appalti, il quale stabilisce che la procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara è consentita quando l'estrema urgenza, risultante da eventi imprevedibili per la stazione appaltante, non è compatibile con i termini imposti dalle procedure aperte, ristrette o negoziate, previa pubblicazione di un bando di gara. Le circostanze invocate a giustificazione della estrema urgenza, però ed ovviamente, non devono essere imputabili alle stazioni appaltanti. Orbene, nel caso specifico, il vigente piano è stato approvato dalla giunta comunale a fine 2005 e la (stranamente non citata) società Prospettive 2000 scarl, ha depositato la propria relazione finale a dicembre 2007, nella quale già si evidenziavano talune criticità e si indicavano gli atti a compiersi. La citata ordinanza del Tar Puglia, ancora, è dell'ottobre 2009.
E' evidente che le circostanze a giustificazione della estrema urgenza sono da attribuire alla perdurante inerzia dell'amministrazione comunale e, pertanto, non possono essere invocate per derogare alla normativa sugli appalti di servizi. Chiaro? Ma vi è di più: senza la provvidenziale proposta del beneamato tecnico di Latina (che chissà come ha saputo dei problemi del Comune di Trani…), depositata il 10 giugno 2010, e celermente accolta, ad oggi non sembrerebbe esservi attività dell'amministrazione comunale finalizzata a risolvere il problema degli impianti pubblicitari. Inoltre, nella relazione della società Prospettive 2000, che evidentemente il dirigente mostra di non conoscere o di voler ignorare, si poteva leggere che la superficie per impianti pubblicitari censita a fine 2007 (tra impianti autorizzati, impianti comunali ed abusivi) era di gran lunga superiore a quanto permesso dalla normativa in materia (3.719 metri quadrati contro 1.008 metri quadrati). E' pertanto evidente che la decisione sul dimensionamento delle superfici, come pure la normativa per le zone di pregio (centro storico, zone costiere, aree circostanti edifici soggetti a tutela), deve essere oggetto di un atto di indirizzo che necessariamente deve precedere la formazione del piano e non può essere lasciato alla discrezionalità del tecnico laziale incaricato. Almeno tanto in Italia e secondo legge! Che poi a Trani tutto si può, questo è un altro paio di maniche.
La determinazione in oggetto, infine, si presenta carente anche sotto il profilo tecnico. Ai SS.RR.C specificatamente chiedo che facciano conoscere ai cittadini-contribuenti (e non all'opposizione che da sempre dorme sogni beati) se qualcuno dei funzionari comunali interessati ha espresso una valutazione tecnica della proposta del professionista incaricato, se qualcuno al Comune ha verificato la congruità della parcella richiesta dal professionista e se sono state espresse prescrizioni tecniche circa gli elaborati da prodursi, in modo che gli stessi siano compatibili con la dotazione hardware/software degli uffici competenti. Apro in proposito una piccola grande parentesi: per agghindare la stanza del sindaco e della giunta si trovano i soldi e si fanno subito i lavori, mentre non ho trovato uno straccio di previsione di spesa per l'aggiornamento informatico della decrepita struttura tecnologica comunale. Ma su questo argomento ci ritornerò con uno specifico Dr. Hauze.
Un altro interrogativo: quale ripartizione e quale ufficio tratterà la pubblicità? E con quale personale? Infine una considerazione a margine: atteso che è stato documentato dalla polizia municipale un esteso abusivismo, quali concrete iniziative sono state adottate per la repressione di tale fenomeno? Oppure si pensa, pilatescamente (o furbescamente), di procedere, con una sanatoria generalizzata degli abusi, favorendo così i furbi e gli amici ma danneggiando pesantemente i soggetti che, avendo presentato da tempo regolari istanze di autorizzazione, attendono da lungo (troppo lungo) termine l'assegnazione di spazi per l'installazione di impianti pubblicitari? Su, rispondere, please. Non si faccia come per la scandalosa vicenda del Contratto di Quartiere II sul quale il Dr. Hauze ritornerà la settimana prossima con ulteriori puntualizzazioni e contestazioni ai furbi silenti del Comune.
Un po' di cose a ruota libera. Segnaletica ed ordinanze: dopo aver evidenziato la scorsa settimana talune irregolarità della segnaletica verticale, non posso non evidenziare una nuova situazione paradossale, se non grottesca. Percorrendo via Martiri di Palermo in direzione Capirro ho notato che sono stati apposti, lato pista ciclabile i limiti di velocità a 30 chilometri orari. Bene. Nemmeno il tempo di esserne soddisfatto, attese anche le lamentele pervenutemi da parte dei concittadini e di cui mi son fatto portavoce, che mi sono dovuto ricredere. Ho avuto modo, infatti, di vedere i cartelli con l'indicazione dei limiti di velocità in direzione inversa (da Capirro verso l'ex Book Street) e con mia sorpresa l'indicazione era 50 chilometri orari. Pensando che fosse un singolo cartello errato, non sostituito, ho percorso l'intera via Martiri di Palermo ed ho riscontrato che i due cartelli presenti riportano entrambi l'indicazione 50 km/h, mentre i numerosi cartelli in direzione Capirro, riportano tutti l'indicazione 30 km/h. Non essendo possibile avere limiti differenziati nei due sensi, urge un sollecito intervento di sostituzione dei cartelli non aggiornati, con la preghiera di maggiore attenzione per il futuro.
E, sempre percorrendo via Martiri di Palermo, non ho potuto fare a meno di notare come l'area verde delimitata dallo svincolo della statale 16, di proprietà Anas, non risulta diserbata in conformità all'ordinanza sindacale in tema di prevenzione incendi, e, per di più, le palme poste in sommità allo svincolo, risultano potate, ma il materiale di risulta è stato lasciato sul posto, in barba a qualsiasi norma di legge o di civiltà. Essendo tale situazione sotto gli occhi di tutti, mi chiedo perché a pagare le sanzioni della polizia municipale siano solo i famosi sette sfortunati concittadini, e non anche, e soprattutto, gli Enti pubblici inadempienti.Peraltro sulla questione mi piacerebbe sapere cosa ne pensano quei consiglieri comunali che svolgono attività professionale per conto Anas o sono dipendenti della società che si occupa della gestione delle strade stesse.
Tale (abominevole) decisione dirigenziale è stata dichiaratamente motivata ed adottata così: «La giunta, con deliberazione numero 124 del 7 novembre 2005 aveva approvato la modifica del piano generale degli impianti pubblicitari. Il Tar Puglia, con ordinanza 657 del 28 ottobre 2009 aveva invitato il Comune di Trani ad espletare gara d'appalto per l'assegnazione dei lotti previsti dal suddetto vigente piano. Dagli atti esistenti si evince l'esausta potenzialità a rilasciare ulteriori autorizzazioni per l'installazione di impianti pubblicitari. Considerato che ricorrono i motivi di urgenza (bum!) per la redazione di un nuovo piano degli impianti pubblicitari, in quanto, tra l'altro, come documentato dagli interventi del Corpo di polizia municipale, si è propagato nel territorio comunale a macchia d'olio il fenomeno dell'affissione e pubblicità abusiva e quindi corre l'obbligo di sanare da ogni abusivismo pubblicitario».
L'insieme di tali premesse appare quantomeno irragionevole oltre che illegale e irregolare. In primis, l'amministrazione comunale non può invocare i motivi di urgenza per sottrarsi ad una procedura di gara, seppure sotto soglia, per l'affidamento dell'incarico di redazione del piano: si veda in proposito quanto previsto dall'articolo 57, comma 2 lettera c) del codice degli appalti, il quale stabilisce che la procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara è consentita quando l'estrema urgenza, risultante da eventi imprevedibili per la stazione appaltante, non è compatibile con i termini imposti dalle procedure aperte, ristrette o negoziate, previa pubblicazione di un bando di gara. Le circostanze invocate a giustificazione della estrema urgenza, però ed ovviamente, non devono essere imputabili alle stazioni appaltanti. Orbene, nel caso specifico, il vigente piano è stato approvato dalla giunta comunale a fine 2005 e la (stranamente non citata) società Prospettive 2000 scarl, ha depositato la propria relazione finale a dicembre 2007, nella quale già si evidenziavano talune criticità e si indicavano gli atti a compiersi. La citata ordinanza del Tar Puglia, ancora, è dell'ottobre 2009.
E' evidente che le circostanze a giustificazione della estrema urgenza sono da attribuire alla perdurante inerzia dell'amministrazione comunale e, pertanto, non possono essere invocate per derogare alla normativa sugli appalti di servizi. Chiaro? Ma vi è di più: senza la provvidenziale proposta del beneamato tecnico di Latina (che chissà come ha saputo dei problemi del Comune di Trani…), depositata il 10 giugno 2010, e celermente accolta, ad oggi non sembrerebbe esservi attività dell'amministrazione comunale finalizzata a risolvere il problema degli impianti pubblicitari. Inoltre, nella relazione della società Prospettive 2000, che evidentemente il dirigente mostra di non conoscere o di voler ignorare, si poteva leggere che la superficie per impianti pubblicitari censita a fine 2007 (tra impianti autorizzati, impianti comunali ed abusivi) era di gran lunga superiore a quanto permesso dalla normativa in materia (3.719 metri quadrati contro 1.008 metri quadrati). E' pertanto evidente che la decisione sul dimensionamento delle superfici, come pure la normativa per le zone di pregio (centro storico, zone costiere, aree circostanti edifici soggetti a tutela), deve essere oggetto di un atto di indirizzo che necessariamente deve precedere la formazione del piano e non può essere lasciato alla discrezionalità del tecnico laziale incaricato. Almeno tanto in Italia e secondo legge! Che poi a Trani tutto si può, questo è un altro paio di maniche.
La determinazione in oggetto, infine, si presenta carente anche sotto il profilo tecnico. Ai SS.RR.C specificatamente chiedo che facciano conoscere ai cittadini-contribuenti (e non all'opposizione che da sempre dorme sogni beati) se qualcuno dei funzionari comunali interessati ha espresso una valutazione tecnica della proposta del professionista incaricato, se qualcuno al Comune ha verificato la congruità della parcella richiesta dal professionista e se sono state espresse prescrizioni tecniche circa gli elaborati da prodursi, in modo che gli stessi siano compatibili con la dotazione hardware/software degli uffici competenti. Apro in proposito una piccola grande parentesi: per agghindare la stanza del sindaco e della giunta si trovano i soldi e si fanno subito i lavori, mentre non ho trovato uno straccio di previsione di spesa per l'aggiornamento informatico della decrepita struttura tecnologica comunale. Ma su questo argomento ci ritornerò con uno specifico Dr. Hauze.
Un altro interrogativo: quale ripartizione e quale ufficio tratterà la pubblicità? E con quale personale? Infine una considerazione a margine: atteso che è stato documentato dalla polizia municipale un esteso abusivismo, quali concrete iniziative sono state adottate per la repressione di tale fenomeno? Oppure si pensa, pilatescamente (o furbescamente), di procedere, con una sanatoria generalizzata degli abusi, favorendo così i furbi e gli amici ma danneggiando pesantemente i soggetti che, avendo presentato da tempo regolari istanze di autorizzazione, attendono da lungo (troppo lungo) termine l'assegnazione di spazi per l'installazione di impianti pubblicitari? Su, rispondere, please. Non si faccia come per la scandalosa vicenda del Contratto di Quartiere II sul quale il Dr. Hauze ritornerà la settimana prossima con ulteriori puntualizzazioni e contestazioni ai furbi silenti del Comune.
Un po' di cose a ruota libera. Segnaletica ed ordinanze: dopo aver evidenziato la scorsa settimana talune irregolarità della segnaletica verticale, non posso non evidenziare una nuova situazione paradossale, se non grottesca. Percorrendo via Martiri di Palermo in direzione Capirro ho notato che sono stati apposti, lato pista ciclabile i limiti di velocità a 30 chilometri orari. Bene. Nemmeno il tempo di esserne soddisfatto, attese anche le lamentele pervenutemi da parte dei concittadini e di cui mi son fatto portavoce, che mi sono dovuto ricredere. Ho avuto modo, infatti, di vedere i cartelli con l'indicazione dei limiti di velocità in direzione inversa (da Capirro verso l'ex Book Street) e con mia sorpresa l'indicazione era 50 chilometri orari. Pensando che fosse un singolo cartello errato, non sostituito, ho percorso l'intera via Martiri di Palermo ed ho riscontrato che i due cartelli presenti riportano entrambi l'indicazione 50 km/h, mentre i numerosi cartelli in direzione Capirro, riportano tutti l'indicazione 30 km/h. Non essendo possibile avere limiti differenziati nei due sensi, urge un sollecito intervento di sostituzione dei cartelli non aggiornati, con la preghiera di maggiore attenzione per il futuro.
E, sempre percorrendo via Martiri di Palermo, non ho potuto fare a meno di notare come l'area verde delimitata dallo svincolo della statale 16, di proprietà Anas, non risulta diserbata in conformità all'ordinanza sindacale in tema di prevenzione incendi, e, per di più, le palme poste in sommità allo svincolo, risultano potate, ma il materiale di risulta è stato lasciato sul posto, in barba a qualsiasi norma di legge o di civiltà. Essendo tale situazione sotto gli occhi di tutti, mi chiedo perché a pagare le sanzioni della polizia municipale siano solo i famosi sette sfortunati concittadini, e non anche, e soprattutto, gli Enti pubblici inadempienti.Peraltro sulla questione mi piacerebbe sapere cosa ne pensano quei consiglieri comunali che svolgono attività professionale per conto Anas o sono dipendenti della società che si occupa della gestione delle strade stesse.