Dr Hauze
Eppure non è difficile
Dottor Hauze 29
lunedì 10 maggio 2010
In chiusura del precedente Dr. Hauze avevo preannunciato l'argomento che avrei trattato questa settimana: il piano del traffico e della sosta, finalmente, licenziato dal Consiglio comunale. Avevo già da tempo dichiarato che era un provvedimento tardivo, inutile, irregolare. Per cui mi sarei cimentato nel dimostrare ai 23 lettori della rubrica che si trattava di una onzata che l'amministrazione comunale, da circa 2 anni, non aveva voluto contestare ai perugini forse per non dispiacere la buona ditta di Perugia, certamente confidando in un Consiglio comunale con l'anello al naso e la sveglia al collo che approva tutto quello che viene ivi portato, in quanto deciso altrove e da altri. Ma così non è stato. Almeno per questa volta. Non mi credete? Vi sembrano parole come pietre? Lo posso dimostrare. Chi mi conosce sa che prima di affermare una cosa devo avere una tonnellata e mezzo di carte a supporto di quanto sostengo. Ecco perché non mi giungono smentite dal Comune. Un esempio? Il Contratto di Quartiere ed il prezzo delle case che devono pagare i cittadini. Nessun riscontro. Oppure al Palazzo nessuno legge le lettere di Forza Trani e la settimanale rubrica del Dr. Hauze? A quale Palazzo mi riferisco? Ma al Palazzo di Città, ovviamente. Purtroppo, devo rinviare il già preannunziato argomento perché me lo impone l'impellenza di trattare argomenti emersi nella settimana appena trascorsa. Chiedo scusa ai lettori per il rinvio: giudicate voi se ne valeva la pena.
ASSUNZIONI AMET - Nei giorni scorsi Amet ha annunciato di aver avviato le procedure per la selezione del personale da impiegare come operatori della mobilità, affidando tale selezione ad una società esterna. Per le modalità adottate non posso che esprimere la mia sincera soddisfazione. In particolare mi ha piacevolmente colpito la circostanza, niente affatto scontata (viste le procedure adottate in passato dall'Amiu), che si sia proceduto, prima, a rendere pubblico l'avviso di selezione e poi ad aprire le registrazioni dei soggetti interessati sul sito dell'agenzia per il lavoro incaricata della selezione. Bene. Tuttavia mi lasciano perplessi un paio di aspetti delle procedure di selezione, così come esposte sul sito della società incaricata e, pertanto, ad adiuvandum, le esterno prima, more solito, per far aprire gli occhi a chi di competenza. Viene, infatti, richiesta la conoscenza della lingua inglese e preferibilmente di una seconda lingua. Sembrerebbe pertanto che la conoscenza della lingua inglese sia obbligatoria. Tale condizione appare significativamente restrittiva. Con le norme più recenti viene generalmente richiesta la conoscenza di una lingua straniera (fra quelle ufficiali nella comunità europea), e non già specificamente della lingua inglese. Inoltre, dopo la prima scrematura, effettuata in base al risultato di un test composto da quesiti di cultura generale, attitudinali, di conoscenza del codice della strada e della lingua inglese, i primi 75 candidati, che avranno ottenuto il punteggio più alto, saranno ammessi ad una seconda fase, consistente in un colloquio individuale, attraverso il quale sarà stilata una graduatoria di merito. Tuttavia non viene fornita alcuna indicazione su cosa verterà il colloquio individuale, né sui relativi criteri di valutazione, rendendo poco trasparente la parte conclusiva della selezione ed esponendosi tale procedura a rischio di contestazioni da parte dei candidati che dovessero ritenersi penalizzati.
Se altri a Trani non vedono, non sentono e non parlano, ebbene, sono fatti loro e di chi li vota. Ma io ed il movimento civico Forza Trani abbiamo una mission (come diceva un mio ex collega di giunta) e, piaccia o non piaccia, la porteremo a termine. In qualsiasi modo. Nei confronti di chiunque. Chiaro? E' una mission impossible? Staremo a vedere. Sono (fondamentalmente) paziente ed in 50 anni di politica, nel fiume sulle cui sponde mi sono posizionato, ne ho visti passare tanti di cadaveri (politici, ovviamente).
IRPEF - Nei mesi scorsi era stato annunciato, cum fustibus et lanternis, che il Comune di Trani aveva azzerato i debiti fuori bilancio. Il Dr. Hauze, per incidens ed in proposito, esclama pubblicamente e ad alta voce: magari fosse vero! Ma andiamo avanti. Da più parti era stata, pertanto, richiesta l'abolizione dell'(odiosa) addizionale Irpef comunale (a suo tempo introdotta, proprio con la motivazione della necessità di risorse finanziarie aggiuntive per far fronte alla situazione debitoria del Comune di Trani). Anche stavolta, però, la montagna ha partorito il classico topolino, sotto forma di una (ultramodesta) riduzione dell'aliquota dell'addizionale, passata dal 7 al 6 per mille. La vicenda merita più di una considerazione.
La prima è in ordine alla destinazione di tali entrate. Parenteticamente, non era stato detto che i debiti pregressi sarebbero stati ripianati con la vendita di taluni immobili comunali? E, a proposito, che ne sarà di tali immobili, atteso che sono rimasti tutti invenduti, anzi di alcuni solo ora ci è resi conto (dopo aver consumato decine di migliaia di euro per pubblicizzare aste andate deserte e dalle quali ne è derivato solo del contenzioso) che non potevano essere venduti, non essendo di piena proprietà comunale? Mah. Qualche bello spirito ha sostenuto che i futuri introiti derivanti dall'addizionale Irpef (che continuerà a pagare non solo il lavoratore dipendente ma anche il povero pensionato tranese che, pertanto, va gastemando tutto il calendario dei Supremi Reggitori Comunali) saranno destinati alla realizzazione di opere pubbliche (più o meno utili). Bum! Ribum!
Ma da quando in qua le opere pubbliche (spese d'investimento) vengono finanziate con le entrate correnti? Invero, nel piano triennale delle opere pubbliche (che viene pubblicamente approvato dal Consiglio comunale) sono indicate le forme di finanziamento previste per la loro realizzazione. Tra queste forme di finanziamento non ci sono, e né ci possono essere, le entrate Irpef. E allora? Per le opere pubbliche, in genere, si accede a finanziamenti pubblici (regionali, nazionali, europei) o, al più, si accede ai finanziamenti della cassa depositi e prestiti. E allora, Supremi Reggitori Comunali: come vi mettete? Oppure pensate solo a come si devono mettere i pensionati e i lavoratori dipendenti? Viene da pensare che non disponendo di una efficiente macchina politico-amministrativa in grado di attingere significativamente ai finanziamenti sovracomunali, si preferisca attingere alle tasche (semivuote) dei malcapitati cittadini tranesi. I lavoratori dipendenti e i pensionati tranesi vi ringraziano!
In verità l'addizionale Irpef fa comodo a tutte le pubbliche amministrazioni, tant'è che nella Bat, viene applicata da tutti i Comuni. Però l'amministrazione comunale tranese, a fronte del poco invidiabile primato dell'aliquota più alta fra i comuni della Bat (7 per mille, a fronte di una media del 5 per mille), poteva, anzi doveva, fare di più e meglio sul fronte della riduzione dell'addizionale comunale. Tra l'altro, la riduzione generalizzata dell'aliquota, finisce col favorire i redditi più alti, non tangendo significativamente i soggetti a reddito medio-basso. Domando agli scienziati comunali e ai Supremi Reggitori Comunali: non sarebbe stato più opportuno alzare la soglia di esenzione (attualmente fissata in 7mila euro), magari limitandola ai redditi da lavoro dipendente e/o pensione (come hanno fatto altri Comuni)? Eppure non è difficile. Mah!
PROVINCIA - Nei giorni scorsi sono apparse sul web le contestazioni mosse da alcuni consiglieri provinciali di opposizione in merito alla procedura negoziata di cottimo fiduciario per l'affidamento della fornitura di arredo delle stanze del presidente e della stanza del segretario generale. Spesa prevista: 120mila euro. Bum! Ribum! Ho avuto modo di approfondire la questione ed effettivamente devo concordare con i rilievi mossi dai consiglieri di opposizione. In particolare, il capitolato tecnico è talmente dettagliato (vengono definiti materiali, finiture, spessori e dimensioni minime al centimetro) che mancava solo di allegare al capitolato la fotografia degli arredi desiderati. In pratica le prescrizioni tecniche sono state talmente stringenti da limitare la scelta ad uno specifico produttore, sia pure non espressamente indicato. Tale eccessiva precisione nell'indicazione delle specifiche caratteristiche ha certamente limitato la concreta possibilità di partecipazione alla gara (tant'è che su undici ditte invitate alla procedura negoziata, i soggetti partecipanti sono stati solo tre). Inoltre mi sembra che si sia voluto strafare con inopportune manie di grandezza. Intendiamoci: non si pretende che l'ufficio del presidente e del segretario generale siano arredati con i mobili dell'Ikea, ma forse fra le priorità di un Ente che sta ancora muovendo i primi passi (e pure male, visto che per ora la Provincia Bat si è contraddistinta più per la guerra per la spartizione delle sedi e degli uffici, che per una sia pur minima operatività) non rientra certamente l'arredo di lusso dell'ufficio del presidente e del segretario generale.
Sulla querelle (o meglio, disfida) della sede legale devo rompere il silenzio che mi ero imposto su questa provincia voluta fortissimamente dai barlettani. La verità vera era ed è che ai nostri vicini barlettani non interessa la Provincia ma solo il capoluogo. Tant'è che si accontentavano di una mini provincia a sette (definita la provincia di Burletta). A livello nazionale tale iniziativa veniva bloccata perché carente del requisito della popolazione minima (almeno 200.000 abitanti). Ecco perché la richiesta ad Andria e Trani di farne parte. Ma, non avendo stabilito niente al momento dell'unione, era chiaro che sarebbe andata a finire come sta andando. Nonostante gli anni trascorsi a fare riunioni tra sindaci e patti tra gentiluomini. Tra l'altro il Movimento sociale italiano prima ed il Polo dopo erano per l'abolizione delle province perché costose ed inutili. Servivano solo per assegnare prebende e cariche agli amici. Poi la Lega e la fame della classe politica hanno superato anche la raccolta di firme per il referendum promossa dal centrodestra. Ma evidentemente a destra confidano nella memoria corta dei cittadini. Come si risolve l'impiccio? Mah. Chi vivrà, vedrà all'opera gli attuali politici e giudicherà.
Un'ultima domanda: ma i nostri baldi rappresentanti tranesi che fanno? Quando viene divisa la camicia, a Trani che ne verrà? Il polo giudiziario? Ma mica lo assegna la provincia. E (per ora) stendo un velo pietoso sull'aspetto economico connesso. Intelligenti pauca. Oppure il polo dei servizi pubblici locali (energia e trasporti)? E ci mancherebbe. Nei dintorni non ci sono altri Comuni che hanno un'azienda elettrica o sono stati così prodighi da uscire miliardi di vecchie lire per avere il 49% della Stp. E allora cosa viene a Trani che non ha già per meriti suoi? Ci attendiamo una relazione dai nostri autorevoli membri in tal alto consesso. E per questa volta è sufficiente.
Hauze
P.S. 10 maggio 2010. Auguri di buon compleanno a Giulia. Con l'occasione chiedo pubblicamente perdono per tutto il tempo che, impegnato in politica o a stendere queste note, sottraggo alle persone che amo. Sì, sarà pure che lo faccio per tentare di lasciar loro una Trani migliore, ma tante volte mi chiedo se ne valga veramente la pena. Ai posteri l'ardua sentenza! E tu, cuoricino, sii sempre felice come oggi e come ti augurano le persone che ti amano.
ASSUNZIONI AMET - Nei giorni scorsi Amet ha annunciato di aver avviato le procedure per la selezione del personale da impiegare come operatori della mobilità, affidando tale selezione ad una società esterna. Per le modalità adottate non posso che esprimere la mia sincera soddisfazione. In particolare mi ha piacevolmente colpito la circostanza, niente affatto scontata (viste le procedure adottate in passato dall'Amiu), che si sia proceduto, prima, a rendere pubblico l'avviso di selezione e poi ad aprire le registrazioni dei soggetti interessati sul sito dell'agenzia per il lavoro incaricata della selezione. Bene. Tuttavia mi lasciano perplessi un paio di aspetti delle procedure di selezione, così come esposte sul sito della società incaricata e, pertanto, ad adiuvandum, le esterno prima, more solito, per far aprire gli occhi a chi di competenza. Viene, infatti, richiesta la conoscenza della lingua inglese e preferibilmente di una seconda lingua. Sembrerebbe pertanto che la conoscenza della lingua inglese sia obbligatoria. Tale condizione appare significativamente restrittiva. Con le norme più recenti viene generalmente richiesta la conoscenza di una lingua straniera (fra quelle ufficiali nella comunità europea), e non già specificamente della lingua inglese. Inoltre, dopo la prima scrematura, effettuata in base al risultato di un test composto da quesiti di cultura generale, attitudinali, di conoscenza del codice della strada e della lingua inglese, i primi 75 candidati, che avranno ottenuto il punteggio più alto, saranno ammessi ad una seconda fase, consistente in un colloquio individuale, attraverso il quale sarà stilata una graduatoria di merito. Tuttavia non viene fornita alcuna indicazione su cosa verterà il colloquio individuale, né sui relativi criteri di valutazione, rendendo poco trasparente la parte conclusiva della selezione ed esponendosi tale procedura a rischio di contestazioni da parte dei candidati che dovessero ritenersi penalizzati.
Se altri a Trani non vedono, non sentono e non parlano, ebbene, sono fatti loro e di chi li vota. Ma io ed il movimento civico Forza Trani abbiamo una mission (come diceva un mio ex collega di giunta) e, piaccia o non piaccia, la porteremo a termine. In qualsiasi modo. Nei confronti di chiunque. Chiaro? E' una mission impossible? Staremo a vedere. Sono (fondamentalmente) paziente ed in 50 anni di politica, nel fiume sulle cui sponde mi sono posizionato, ne ho visti passare tanti di cadaveri (politici, ovviamente).
IRPEF - Nei mesi scorsi era stato annunciato, cum fustibus et lanternis, che il Comune di Trani aveva azzerato i debiti fuori bilancio. Il Dr. Hauze, per incidens ed in proposito, esclama pubblicamente e ad alta voce: magari fosse vero! Ma andiamo avanti. Da più parti era stata, pertanto, richiesta l'abolizione dell'(odiosa) addizionale Irpef comunale (a suo tempo introdotta, proprio con la motivazione della necessità di risorse finanziarie aggiuntive per far fronte alla situazione debitoria del Comune di Trani). Anche stavolta, però, la montagna ha partorito il classico topolino, sotto forma di una (ultramodesta) riduzione dell'aliquota dell'addizionale, passata dal 7 al 6 per mille. La vicenda merita più di una considerazione.
La prima è in ordine alla destinazione di tali entrate. Parenteticamente, non era stato detto che i debiti pregressi sarebbero stati ripianati con la vendita di taluni immobili comunali? E, a proposito, che ne sarà di tali immobili, atteso che sono rimasti tutti invenduti, anzi di alcuni solo ora ci è resi conto (dopo aver consumato decine di migliaia di euro per pubblicizzare aste andate deserte e dalle quali ne è derivato solo del contenzioso) che non potevano essere venduti, non essendo di piena proprietà comunale? Mah. Qualche bello spirito ha sostenuto che i futuri introiti derivanti dall'addizionale Irpef (che continuerà a pagare non solo il lavoratore dipendente ma anche il povero pensionato tranese che, pertanto, va gastemando tutto il calendario dei Supremi Reggitori Comunali) saranno destinati alla realizzazione di opere pubbliche (più o meno utili). Bum! Ribum!
Ma da quando in qua le opere pubbliche (spese d'investimento) vengono finanziate con le entrate correnti? Invero, nel piano triennale delle opere pubbliche (che viene pubblicamente approvato dal Consiglio comunale) sono indicate le forme di finanziamento previste per la loro realizzazione. Tra queste forme di finanziamento non ci sono, e né ci possono essere, le entrate Irpef. E allora? Per le opere pubbliche, in genere, si accede a finanziamenti pubblici (regionali, nazionali, europei) o, al più, si accede ai finanziamenti della cassa depositi e prestiti. E allora, Supremi Reggitori Comunali: come vi mettete? Oppure pensate solo a come si devono mettere i pensionati e i lavoratori dipendenti? Viene da pensare che non disponendo di una efficiente macchina politico-amministrativa in grado di attingere significativamente ai finanziamenti sovracomunali, si preferisca attingere alle tasche (semivuote) dei malcapitati cittadini tranesi. I lavoratori dipendenti e i pensionati tranesi vi ringraziano!
In verità l'addizionale Irpef fa comodo a tutte le pubbliche amministrazioni, tant'è che nella Bat, viene applicata da tutti i Comuni. Però l'amministrazione comunale tranese, a fronte del poco invidiabile primato dell'aliquota più alta fra i comuni della Bat (7 per mille, a fronte di una media del 5 per mille), poteva, anzi doveva, fare di più e meglio sul fronte della riduzione dell'addizionale comunale. Tra l'altro, la riduzione generalizzata dell'aliquota, finisce col favorire i redditi più alti, non tangendo significativamente i soggetti a reddito medio-basso. Domando agli scienziati comunali e ai Supremi Reggitori Comunali: non sarebbe stato più opportuno alzare la soglia di esenzione (attualmente fissata in 7mila euro), magari limitandola ai redditi da lavoro dipendente e/o pensione (come hanno fatto altri Comuni)? Eppure non è difficile. Mah!
PROVINCIA - Nei giorni scorsi sono apparse sul web le contestazioni mosse da alcuni consiglieri provinciali di opposizione in merito alla procedura negoziata di cottimo fiduciario per l'affidamento della fornitura di arredo delle stanze del presidente e della stanza del segretario generale. Spesa prevista: 120mila euro. Bum! Ribum! Ho avuto modo di approfondire la questione ed effettivamente devo concordare con i rilievi mossi dai consiglieri di opposizione. In particolare, il capitolato tecnico è talmente dettagliato (vengono definiti materiali, finiture, spessori e dimensioni minime al centimetro) che mancava solo di allegare al capitolato la fotografia degli arredi desiderati. In pratica le prescrizioni tecniche sono state talmente stringenti da limitare la scelta ad uno specifico produttore, sia pure non espressamente indicato. Tale eccessiva precisione nell'indicazione delle specifiche caratteristiche ha certamente limitato la concreta possibilità di partecipazione alla gara (tant'è che su undici ditte invitate alla procedura negoziata, i soggetti partecipanti sono stati solo tre). Inoltre mi sembra che si sia voluto strafare con inopportune manie di grandezza. Intendiamoci: non si pretende che l'ufficio del presidente e del segretario generale siano arredati con i mobili dell'Ikea, ma forse fra le priorità di un Ente che sta ancora muovendo i primi passi (e pure male, visto che per ora la Provincia Bat si è contraddistinta più per la guerra per la spartizione delle sedi e degli uffici, che per una sia pur minima operatività) non rientra certamente l'arredo di lusso dell'ufficio del presidente e del segretario generale.
Sulla querelle (o meglio, disfida) della sede legale devo rompere il silenzio che mi ero imposto su questa provincia voluta fortissimamente dai barlettani. La verità vera era ed è che ai nostri vicini barlettani non interessa la Provincia ma solo il capoluogo. Tant'è che si accontentavano di una mini provincia a sette (definita la provincia di Burletta). A livello nazionale tale iniziativa veniva bloccata perché carente del requisito della popolazione minima (almeno 200.000 abitanti). Ecco perché la richiesta ad Andria e Trani di farne parte. Ma, non avendo stabilito niente al momento dell'unione, era chiaro che sarebbe andata a finire come sta andando. Nonostante gli anni trascorsi a fare riunioni tra sindaci e patti tra gentiluomini. Tra l'altro il Movimento sociale italiano prima ed il Polo dopo erano per l'abolizione delle province perché costose ed inutili. Servivano solo per assegnare prebende e cariche agli amici. Poi la Lega e la fame della classe politica hanno superato anche la raccolta di firme per il referendum promossa dal centrodestra. Ma evidentemente a destra confidano nella memoria corta dei cittadini. Come si risolve l'impiccio? Mah. Chi vivrà, vedrà all'opera gli attuali politici e giudicherà.
Un'ultima domanda: ma i nostri baldi rappresentanti tranesi che fanno? Quando viene divisa la camicia, a Trani che ne verrà? Il polo giudiziario? Ma mica lo assegna la provincia. E (per ora) stendo un velo pietoso sull'aspetto economico connesso. Intelligenti pauca. Oppure il polo dei servizi pubblici locali (energia e trasporti)? E ci mancherebbe. Nei dintorni non ci sono altri Comuni che hanno un'azienda elettrica o sono stati così prodighi da uscire miliardi di vecchie lire per avere il 49% della Stp. E allora cosa viene a Trani che non ha già per meriti suoi? Ci attendiamo una relazione dai nostri autorevoli membri in tal alto consesso. E per questa volta è sufficiente.
Hauze
P.S. 10 maggio 2010. Auguri di buon compleanno a Giulia. Con l'occasione chiedo pubblicamente perdono per tutto il tempo che, impegnato in politica o a stendere queste note, sottraggo alle persone che amo. Sì, sarà pure che lo faccio per tentare di lasciar loro una Trani migliore, ma tante volte mi chiedo se ne valga veramente la pena. Ai posteri l'ardua sentenza! E tu, cuoricino, sii sempre felice come oggi e come ti augurano le persone che ti amano.