Dr Hauze
I primi che mangiano tutto (e gli ultimi pagano tutto quel conto)
Dottor Hauze 57
lunedì 22 novembre 2010
Canta questi versi Luciano Ligabue in una canzone (La linea sottile) sparata a palla questa mattina nella stanza delle mie figlie. Versi che trovo perfettamente conformantisi a quello che oggi ho da scrivere. E Liga (come lo chiamano i ragazzi) prosegue con altri versi molto belli (ma mai lo confesserei dinnanzi alle mie figlie) in cui mi ci ritrovo totalmente: «A mia volta mi fido del mondo, non ti dico le botte che prendo. Non c'è modo di starsene fuori, da ciò che lo rende tremendo e stupendo». Splendido. Ma andiam per cominciare.
Debiti fuori bilancio: Nel prossimo Consiglio comunale verrà posta all'attenzione dei consiglieri comunali l'approvazione del rendiconto di gestione per l'esercizio finanziario 2009. Se si parla di gestione del Comune, la prima cosa che mi viene in mente è la voce dei debiti fuori bilancio. A Trani, prima è stato sostenuto che erano ingenti e che si sarebbero dovute vendere talune proprietà comunali (talune non proprio nella piena disponibilità del Comune, ma questa è un'altra storia), con tanto di aste andate ripetutamente, quanto desolatamente, deserte. Con decine e decine di migliaia di euro sperperati per le spese di pubblicità. Amen. Poi è stato detto che non vi erano più debiti fuori bilancio (ma non è chiaro con quali somme si sia provveduto al loro pagamento), tanto che non è stato più necessario vendere le proprietà comunali. Poi si vocifera di nuovi debiti fuori bilancio cui dover far fronte. Che casino! Intendiamoci, non mi scandalizza che possano esservi debiti fuori bilancio: vi sono spese, penso alle spese legate ai vari contenziosi del Comune di Trani, che non è possibile quantificare preventivamente e che quindi vanno successivamente contabilizzate come debiti fuori bilancio. Quel che preoccupa è questo continuo salire e scendere sulle montagne russe finanziarie e la totale mancanza di analisi delle tipologie di debiti, in modo da poterli in qualche modo prevenire, atteso che per definizione dovrebbero rappresentare un'eccezione. Concludendo: una volta per tutte si può sapere se, tra una fuga e l'altra del direttore di ragioneria di turno, vi sono debiti da pagare? A quanto ammontano? Come s'intendono pagare? Oppure è un problema di chi viene dopo pagare il conto delle prodezze fatte da quelli che hanno pappato prima, come canta Ligabue?
Raccolta differenziata: Ancora una volta mi vedo costretto a tornare sul tema della raccolta differenziata. Se da un lato non posso che riconoscere l'utilità di tale raccolta porta a porta, dall'altro non posso non rilevare l'eccessivo proliferare dei bidoncini multicolori che mal si conciliano con il decoro urbano, particolarmente di un centro storico di pregio quale è quello della nostra Trani. A mio modesto parere qualche correttivo andrebbe attuato, a cominciare dalla predisposizione di un piano con i criteri per il posizionamento dei bidoncini stessi. Peraltro non è chiara una cosa: i bidoncini sono stati posizionati in base a valutazioni aziendali (di Amiu o della società incaricata), oppure vengono specificatamente assegnati agli esercizi commerciali che ne abbiano fatto richiesta? In quest'ultimo caso esiste un regolamento che disciplini gli orari e le modalità di posizionamento dei bidoncini sul suolo pubblico? Trattandosi di bidoncini di proprietà privata (della cooperativa sociale La Rosa Blu), non dovrebbe essere corrisposta al Comune (che dorme) la tassa per l'occupazione del suolo pubblico? Rispondere, please!
Ed a proposito della cooperativa di cui sopra, avendomi chiesto taluni disoccupati tranesi come fare per presentare domanda di assunzione presso società svolgenti pubblici servizi, li avevo indirizzati anche presso il locale ufficio della cooperativa, che sapevo essere in via Amedeo. Essi sono tornati da me, dicendo che tale ufficio è (da tempo) chiuso. Effettivamente, pur essendo ancora presente l'insegna della cooperativa, è anche presente un cartello con scritto fittasi. Pare che la società avrebbe comunicato all'Amiu il cambio di indirizzo, ma a quello nuovo, fino a qualche giorno fa, non vi è traccia del nuovo ufficio. In altre parole, la coopertiva La Rosa Blu si è aggiudicata il servizio su una fantomatica sede operativa in via Ognissanti, dopo l'aggiudicazione per un po' ha aperto un ufficio in via Amedeo ed ora non ha nemmeno quello. I disoccupati, poi, li mando presso qualche segreteria politica per cercare di essere assunti? Fatemi sapere.
Con l'occasione apro una parentesi su Amiu: sul sito web aziendale alla pagina "azienda" si può leggere questo: «Il 15 luglio 2002 è stata inaugurata la prima isola ecologica per le raccolte differenziate, conosciuta con il nome L'Indice, che a breve sarà messa in funzione e consentirà ai cittadini di effettuare la separazione delle frazioni valorizzabili dei rifiuti urbani ottenendo come benefit una riduzione sulla tassa rifiuti (Tarsu) e, in futuro, sulla tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti». Non (mi) è dato di sapere se tale impianto sia ora pienamente funzionante, quel che è certo è che i cittadini non hanno ricevuto alcun benefit sulla Tarsu. E le forze politiche di maggioranza e minoranza dormono!
Piano degli impianti pubblicitari: Questo sabato sono scaduti i 120 giorni a disposizione del tecnico incaricato di redigere il piano degli impianti pubblicitari. Do you remember? Il piano in questione è stato depositato nei tempi previsti? Oppure il tecnico, volendo inseguire la perdurante attività di installazione di impianti pubblicitari abusivi, quale novello Sisifo, è costretto a non completare la sua fatica? Chiedo, inoltre, quali siano gli indirizzi dell'amministrazione comunale, individuati da atti formali degli organi competenti, in relazione ai numerosi impianti abusivi. In altre parole gradirei sapere se si prevede una sorta di condono pubblicitario, ratificando il far west attuale, oppure si intende predisporre un piano degli impianti pubblicitari che risponda agli interessi della città e non degli operatori del settore. Si può sapere oppure vi dovere ancora mettere d'accordo?
Bersaglieri e Lucio D'Agostino: Ho saputo di una richiesta al sindaco per intitolare una strada ai fanti piumati. La condivido anche per tutto quello che hanno rappresentato per la patria le gloriose fiamme cremisi che ricordo con commozione sfilare a passo di corsa per le strade della nostra città allorché qui tennero il 15 e 16 settembre del 1979 il loro primo raduno interregionale (ai neo politici attuali, in proposito, consiglio di andarsi a guardare la targa che sta sotto il campanile di San Rocco). Di quella occasione conservo affettuosamente un ricordo datomi dal bersagliere Michele Bucci, papà dell'indimenticato Enzo: il fazzoletto che avevano al collo, con la scritta «Saettante nella battaglia». Quanti bei ricordi. Che emozioni. Sembrava di stare a Roma, a via dei Fori Imperiali in occasione dell'annuale sfilata, quando, tra tanti che incedono solennemente e pesantemente, arrivano i nostri di corsa con la fanfara che suona il brioso e travolgente flik flok! Ma questa città non ama i ricordi, gradisce i rimpianti e le recriminazioni. Ad esempio: Natale D'Agostino.
Signor sindaco, nuovamente da queste colonne la devo importunare sull'argomento per il quale c'è anche un pubblico impegno (http://www.traniweb.it/trani/informa/8219.html Vede sindaco, io sono (mal) abituato a mantenere gli impegni, in specie quelli civici e d'onore. Per cui, sommessamente, mi permetto di indirizzarle questa lettera aperta. Se ulteriormente disatteso mi rivolgerò al presidente della Repubblica che, all'epoca Ministro dell'Interno, ben conosceva ed apprezzava il nostro compianto concittadino. Non comprendo e non voglio saper quali siano i motivi di tale ingiustificabile comportamento. Ecco la lettera che pubblicamente le indirizzo.
«Illustrissimo signor sindaco, io sottoscritto Roberto Visibelli, in qualità di cittadino di Trani, rappresento una situazione che mi rammarica profondamente per i motivi che l'hanno determinata. Nell'agosto 1998 decedeva Natale D'Agostino, nativo di Trani, che, iniziata la propria carriera nel 1964 presso la prefettura di Macerata, aveva successivamente ricoperto incarichi prestigiosi: nella segreteria del commissario di Governo, Zamberletti; quale vice capo di Gabinetto del Ministro per l'intervento straordinario del Mezzogiorno, Giovanni Goria; quale componente della commissione di studi della legge numero 142/90. Nominato prefetto nel settembre 1993 aveva svolto la propria funzione dapprima ad Agrigento e poi a Salerno.
Il 5 maggio 1999 il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, assegnava all'illustre concittadino la medaglia d'oro al merito civile con la seguente motivazione: «Al dottor Natale D'Agostino, prefetto della Repubblica, che nel corso dell'intera carriera spesa al servizio dello Stato si adoperava con energia in difficili contesti territoriali, contribuendo con il proprio impegno professionale e personale a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, assicurando il rispetto dei valori di legalità e giustizia. Durante il suo ultimo incarico alla guida della Prefettura di Salerno, seppure allo stremo delle forze, minato da un inesorabile male, coordinava le delicate ed urgenti operazioni di soccorso delle popolazioni tragicamente colpite da una grave calamità, offrendo splendido esempio di eccezionale spirito di sacrificio ed altissimo senso del dovere».
In omaggio al prefetto tranese varie città in cui egli aveva prestato servizio gli hanno dedicato un toponimo: sono infatti a lui intitolate strade a Foggia, Salerno, Agrigento e Vico del Gargano. Trani, la sua città natale, è paradossalmente rimasta indietro pur avendo la commissione toponomastica del Comune deliberato sin dal dicembre 2008 di intitolargli la piazzetta antistante il liceo Classico De Sanctis da lui frequentato. Attualmente questa piazzetta è denominata Tasselgardo in quanto è ubicata lungo l'omonima strada. Tuttavia l'intitolazione a Natale D'Agostino richiede la preventiva variazione della numerazione, civica a cura dell'ufficio tecnico comunale che sino ad oggi non mi consta che si sia attivato per rendere operativa la deliberazione assunta, quasi due anni orsono, dalla commissione preposta. L'inerzia nell'espletamento di un'attività semplice, qual è la modifica della numerazione dimostra l'incuria che coloro che sono preposti a funzioni pubbliche nel Comune di Trani riservano a chi ha speso la propria vita nell'espletamento corretto e trasparente dei propri compiti al servizio dello Stato. Il ritardo, ingiustificato già di per sé, diventa ancor più grave se si considera che altre città dove D'Agostino ha lavorato gli hanno reso omaggio laddove la sua città natale, che dovrebbe portarlo a fulgido esempio per le sue doti morali civili ed umane, pare non ritenga importante ricordarne la figura.
Mi appello pertanto affinché la mia segnalazione sia condivisa e supportata da lei ed induca coloro che avrebbero dovuto procedervi tempestivamente, per dovere e senso civico, ad espletare le semplici attività necessarie a mantener vivo il ricordo di un cittadino e di un funzionario dello Stato esemplare. Secondo Cesare Pavese l'uomo mortale ha di immortale il ricordo che lascia. Secondo me, però, il ricordo deve essere mantenuto vivo per poter costituire anche esempio di vita: l'intitolazione di una piazzetta raggiungerebbe questo risultato se solo la civica amministrazione fosse meno indifferente ai valori etici. Unitamente alla cittadinanza che legge la presente, gradirei un cortese, sollecito riscontro. Con osservanza».
Debiti fuori bilancio: Nel prossimo Consiglio comunale verrà posta all'attenzione dei consiglieri comunali l'approvazione del rendiconto di gestione per l'esercizio finanziario 2009. Se si parla di gestione del Comune, la prima cosa che mi viene in mente è la voce dei debiti fuori bilancio. A Trani, prima è stato sostenuto che erano ingenti e che si sarebbero dovute vendere talune proprietà comunali (talune non proprio nella piena disponibilità del Comune, ma questa è un'altra storia), con tanto di aste andate ripetutamente, quanto desolatamente, deserte. Con decine e decine di migliaia di euro sperperati per le spese di pubblicità. Amen. Poi è stato detto che non vi erano più debiti fuori bilancio (ma non è chiaro con quali somme si sia provveduto al loro pagamento), tanto che non è stato più necessario vendere le proprietà comunali. Poi si vocifera di nuovi debiti fuori bilancio cui dover far fronte. Che casino! Intendiamoci, non mi scandalizza che possano esservi debiti fuori bilancio: vi sono spese, penso alle spese legate ai vari contenziosi del Comune di Trani, che non è possibile quantificare preventivamente e che quindi vanno successivamente contabilizzate come debiti fuori bilancio. Quel che preoccupa è questo continuo salire e scendere sulle montagne russe finanziarie e la totale mancanza di analisi delle tipologie di debiti, in modo da poterli in qualche modo prevenire, atteso che per definizione dovrebbero rappresentare un'eccezione. Concludendo: una volta per tutte si può sapere se, tra una fuga e l'altra del direttore di ragioneria di turno, vi sono debiti da pagare? A quanto ammontano? Come s'intendono pagare? Oppure è un problema di chi viene dopo pagare il conto delle prodezze fatte da quelli che hanno pappato prima, come canta Ligabue?
Raccolta differenziata: Ancora una volta mi vedo costretto a tornare sul tema della raccolta differenziata. Se da un lato non posso che riconoscere l'utilità di tale raccolta porta a porta, dall'altro non posso non rilevare l'eccessivo proliferare dei bidoncini multicolori che mal si conciliano con il decoro urbano, particolarmente di un centro storico di pregio quale è quello della nostra Trani. A mio modesto parere qualche correttivo andrebbe attuato, a cominciare dalla predisposizione di un piano con i criteri per il posizionamento dei bidoncini stessi. Peraltro non è chiara una cosa: i bidoncini sono stati posizionati in base a valutazioni aziendali (di Amiu o della società incaricata), oppure vengono specificatamente assegnati agli esercizi commerciali che ne abbiano fatto richiesta? In quest'ultimo caso esiste un regolamento che disciplini gli orari e le modalità di posizionamento dei bidoncini sul suolo pubblico? Trattandosi di bidoncini di proprietà privata (della cooperativa sociale La Rosa Blu), non dovrebbe essere corrisposta al Comune (che dorme) la tassa per l'occupazione del suolo pubblico? Rispondere, please!
Ed a proposito della cooperativa di cui sopra, avendomi chiesto taluni disoccupati tranesi come fare per presentare domanda di assunzione presso società svolgenti pubblici servizi, li avevo indirizzati anche presso il locale ufficio della cooperativa, che sapevo essere in via Amedeo. Essi sono tornati da me, dicendo che tale ufficio è (da tempo) chiuso. Effettivamente, pur essendo ancora presente l'insegna della cooperativa, è anche presente un cartello con scritto fittasi. Pare che la società avrebbe comunicato all'Amiu il cambio di indirizzo, ma a quello nuovo, fino a qualche giorno fa, non vi è traccia del nuovo ufficio. In altre parole, la coopertiva La Rosa Blu si è aggiudicata il servizio su una fantomatica sede operativa in via Ognissanti, dopo l'aggiudicazione per un po' ha aperto un ufficio in via Amedeo ed ora non ha nemmeno quello. I disoccupati, poi, li mando presso qualche segreteria politica per cercare di essere assunti? Fatemi sapere.
Con l'occasione apro una parentesi su Amiu: sul sito web aziendale alla pagina "azienda" si può leggere questo: «Il 15 luglio 2002 è stata inaugurata la prima isola ecologica per le raccolte differenziate, conosciuta con il nome L'Indice, che a breve sarà messa in funzione e consentirà ai cittadini di effettuare la separazione delle frazioni valorizzabili dei rifiuti urbani ottenendo come benefit una riduzione sulla tassa rifiuti (Tarsu) e, in futuro, sulla tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti». Non (mi) è dato di sapere se tale impianto sia ora pienamente funzionante, quel che è certo è che i cittadini non hanno ricevuto alcun benefit sulla Tarsu. E le forze politiche di maggioranza e minoranza dormono!
Piano degli impianti pubblicitari: Questo sabato sono scaduti i 120 giorni a disposizione del tecnico incaricato di redigere il piano degli impianti pubblicitari. Do you remember? Il piano in questione è stato depositato nei tempi previsti? Oppure il tecnico, volendo inseguire la perdurante attività di installazione di impianti pubblicitari abusivi, quale novello Sisifo, è costretto a non completare la sua fatica? Chiedo, inoltre, quali siano gli indirizzi dell'amministrazione comunale, individuati da atti formali degli organi competenti, in relazione ai numerosi impianti abusivi. In altre parole gradirei sapere se si prevede una sorta di condono pubblicitario, ratificando il far west attuale, oppure si intende predisporre un piano degli impianti pubblicitari che risponda agli interessi della città e non degli operatori del settore. Si può sapere oppure vi dovere ancora mettere d'accordo?
Bersaglieri e Lucio D'Agostino: Ho saputo di una richiesta al sindaco per intitolare una strada ai fanti piumati. La condivido anche per tutto quello che hanno rappresentato per la patria le gloriose fiamme cremisi che ricordo con commozione sfilare a passo di corsa per le strade della nostra città allorché qui tennero il 15 e 16 settembre del 1979 il loro primo raduno interregionale (ai neo politici attuali, in proposito, consiglio di andarsi a guardare la targa che sta sotto il campanile di San Rocco). Di quella occasione conservo affettuosamente un ricordo datomi dal bersagliere Michele Bucci, papà dell'indimenticato Enzo: il fazzoletto che avevano al collo, con la scritta «Saettante nella battaglia». Quanti bei ricordi. Che emozioni. Sembrava di stare a Roma, a via dei Fori Imperiali in occasione dell'annuale sfilata, quando, tra tanti che incedono solennemente e pesantemente, arrivano i nostri di corsa con la fanfara che suona il brioso e travolgente flik flok! Ma questa città non ama i ricordi, gradisce i rimpianti e le recriminazioni. Ad esempio: Natale D'Agostino.
Signor sindaco, nuovamente da queste colonne la devo importunare sull'argomento per il quale c'è anche un pubblico impegno (http://www.traniweb.it/trani/informa/8219.html Vede sindaco, io sono (mal) abituato a mantenere gli impegni, in specie quelli civici e d'onore. Per cui, sommessamente, mi permetto di indirizzarle questa lettera aperta. Se ulteriormente disatteso mi rivolgerò al presidente della Repubblica che, all'epoca Ministro dell'Interno, ben conosceva ed apprezzava il nostro compianto concittadino. Non comprendo e non voglio saper quali siano i motivi di tale ingiustificabile comportamento. Ecco la lettera che pubblicamente le indirizzo.
«Illustrissimo signor sindaco, io sottoscritto Roberto Visibelli, in qualità di cittadino di Trani, rappresento una situazione che mi rammarica profondamente per i motivi che l'hanno determinata. Nell'agosto 1998 decedeva Natale D'Agostino, nativo di Trani, che, iniziata la propria carriera nel 1964 presso la prefettura di Macerata, aveva successivamente ricoperto incarichi prestigiosi: nella segreteria del commissario di Governo, Zamberletti; quale vice capo di Gabinetto del Ministro per l'intervento straordinario del Mezzogiorno, Giovanni Goria; quale componente della commissione di studi della legge numero 142/90. Nominato prefetto nel settembre 1993 aveva svolto la propria funzione dapprima ad Agrigento e poi a Salerno.
Il 5 maggio 1999 il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, assegnava all'illustre concittadino la medaglia d'oro al merito civile con la seguente motivazione: «Al dottor Natale D'Agostino, prefetto della Repubblica, che nel corso dell'intera carriera spesa al servizio dello Stato si adoperava con energia in difficili contesti territoriali, contribuendo con il proprio impegno professionale e personale a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, assicurando il rispetto dei valori di legalità e giustizia. Durante il suo ultimo incarico alla guida della Prefettura di Salerno, seppure allo stremo delle forze, minato da un inesorabile male, coordinava le delicate ed urgenti operazioni di soccorso delle popolazioni tragicamente colpite da una grave calamità, offrendo splendido esempio di eccezionale spirito di sacrificio ed altissimo senso del dovere».
In omaggio al prefetto tranese varie città in cui egli aveva prestato servizio gli hanno dedicato un toponimo: sono infatti a lui intitolate strade a Foggia, Salerno, Agrigento e Vico del Gargano. Trani, la sua città natale, è paradossalmente rimasta indietro pur avendo la commissione toponomastica del Comune deliberato sin dal dicembre 2008 di intitolargli la piazzetta antistante il liceo Classico De Sanctis da lui frequentato. Attualmente questa piazzetta è denominata Tasselgardo in quanto è ubicata lungo l'omonima strada. Tuttavia l'intitolazione a Natale D'Agostino richiede la preventiva variazione della numerazione, civica a cura dell'ufficio tecnico comunale che sino ad oggi non mi consta che si sia attivato per rendere operativa la deliberazione assunta, quasi due anni orsono, dalla commissione preposta. L'inerzia nell'espletamento di un'attività semplice, qual è la modifica della numerazione dimostra l'incuria che coloro che sono preposti a funzioni pubbliche nel Comune di Trani riservano a chi ha speso la propria vita nell'espletamento corretto e trasparente dei propri compiti al servizio dello Stato. Il ritardo, ingiustificato già di per sé, diventa ancor più grave se si considera che altre città dove D'Agostino ha lavorato gli hanno reso omaggio laddove la sua città natale, che dovrebbe portarlo a fulgido esempio per le sue doti morali civili ed umane, pare non ritenga importante ricordarne la figura.
Mi appello pertanto affinché la mia segnalazione sia condivisa e supportata da lei ed induca coloro che avrebbero dovuto procedervi tempestivamente, per dovere e senso civico, ad espletare le semplici attività necessarie a mantener vivo il ricordo di un cittadino e di un funzionario dello Stato esemplare. Secondo Cesare Pavese l'uomo mortale ha di immortale il ricordo che lascia. Secondo me, però, il ricordo deve essere mantenuto vivo per poter costituire anche esempio di vita: l'intitolazione di una piazzetta raggiungerebbe questo risultato se solo la civica amministrazione fosse meno indifferente ai valori etici. Unitamente alla cittadinanza che legge la presente, gradirei un cortese, sollecito riscontro. Con osservanza».