Dr Hauze
Tafazzi al Comune di Trani
Dottor Hauze 80
lunedì 2 maggio 2011
Tafazzi è il noto personaggio (creato da Aldo, Giovanni e Giacomo) che, in calzamaglia nera e sospensorio bianco, si colpisce… l'inguine, saltellando e mostrando di provare piacere. De gustibus. L'odierna rubrica avrei voluto titolarla diversamente, per celebrare il numero tondo di questa puntata ma, quello che mi accingo a scrivere sulle prodezze comunali, mi ha ricordato fortemente il famoso personaggio di Mai dire gol. Giudicate voi stessi, fedeli e pazienti 23 lettori.
Acquisti a gogò - Prendo atto delle dichiarazioni della dirigente Cianti in merito alle procedure seguite per la discutibile fornitura della strumentazione informatica, nonché per la ristrutturazione, il ripristino e l'allestimento dell'ufficio Comune di piano. Evidenzio in primis che, per quanto specificatamente da me contestato, non potrebbe fregarmene di meno circa la fonte finanziaria da cui viene munta tale spesa: o fondi comunali o fondi regionali, è sempre denaro che proviene dalle tasche di noi cittadini contribuenti. Inoltre i dirigenti, al di là delle leggi che di volta in volta applicano, devono sempre operare con trasparenza, economicità ed efficienza. In Italia. A Trani non so. Comunque tali dichiarazioni non rispondono a tutti i rilievi da me effettuati: eppure sono notoriamente molto comunicattivo.
In primo luogo la dirigente dichiara: «L'articolo 125, comma 8, ultimo periodo, consente l'affidamento diretto in caso di lavori di importo inferiore a 40mila euro, senza nemmeno che ci sia bisogno di alcuna decretazione d'urgenza». Bene! Ma allora perché dichiarare nell'oggetto delle due opinabili determinazioni «Urgente fornitura» e «Urgente ristrutturazione»? Poichè la nomina della dirigente è avvenuta il 22 dicembre del 2010, perché ha atteso fino a marzo 2011 (quindi ben tre mesi), per richiedere i preventivi? Ancora: la possibilità di procedere ad affidamento diretto certamente non dovrebbe (il condizionale è d'uopo) consentire a nessun dirigente di operare arbitrariamente nell'individuare l'unica ditta cui chiedere i preventivi (atteso che dagli atti non risulta che siano stati chiesti preventivi a più ditte, tra quelle di fiducia del Comune di Trani), né di decidere arbitrariamente quali lavori far eseguire e quali arredi ed attrezzature acquistare. Peraltro, visti i prezzi unitari di talune voci e considerato lo stato generale del Comune di Trani, sarebbe stata opportuna una maggiore sobrietà. Invero non mi pare che la dirigente Cianti abbia titoli professionali o specifico know-how per valutare quali lavori fossero necessari per rendere idoneo l'ufficio o per valutare le specifiche tecniche per l'hardware ed il software necessari per l'attività di ufficio, nonché e principalmente per valutare la congruità delle somme richieste e rinegoziate. Sono pertanto ad invitare la dirigente ad essere diligente ed a voler entrare nel merito di quanto da me chiesto due settimane fa. Peraltro i dormienti eletti-stipendiati comunali dovrebbero ringraziare la dirigente Cianti in quanto, richiamando, sua sponte, la succitata norma del codice degli appalti, da un lato ha chiarito perché negli ultimi tempi (nel menefreghismo generale degli eletti-stipendiati comunali) vi sia stato un fiorire di determinazioni di spesa, tutte di importo leggermente inferiore a 40mila euro, e, dall'altro, con la sua ingenua dichiarazione ha confermato i dubbi sollevati sui lavori per la sistemazione del gabinetto del sindaco, costati circa 200mila euro e di cui non è dato conoscere con quali atti e da quali funzionari siano stati individuati i lavori e le forniture richieste, come sia stata individuata la ditta incaricata, come sia stata valutata la congruità della spesa e se tutto sia stato totalmente eseguito e fornito. A nome dei dormienti eletti-stipendiati: grazie dottoressa Cianti!
In tema di forniture di arredi per uffici, se Sparta piange, Atene non ride, atteso che ho rilevato un curioso caso riguardante la gara per la fornitura degli arredi per la Provincia Bat, scaduta lo scorso 21 marzo ed in corso di aggiudicazione. Non contenti del casino a suo tempo sollevato per i costosi studi del presidente e della segretaria generale, ecco il bis! Come alla Conad! Ma vediamo di che si tratta. Curiosamente (ma non troppo) le dimensioni degli arredi sono state fissate al centimetro (!), sicché è evidente che in questo modo si restringe di molto (anzi troppo) la scelta per i partecipanti alla gara. Ci mancava che fosse pubblicata anche la foto di quanto scelto. Capisci a me! Inoltre le maglie sono state ulteriormente e apparentemente ristrette (in modo eccessivo): è stato richiesto che «I materiali dovranno essere in classe 1 di reazione al fuoco e i mobili imbottiti in classe 1M». Gatta ci cova! Tale prescrizione viene richiesta per gli arredi degli edifici storici ed artistici, e non per i comuni uffici, come quelli indicati nel bando in questione. strano! Tale prescrizione, in effetti, incide fortemente sul costo degli arredi e, per quello che ho potuto verificare, renderebbe impossibile garantire la fornitura (più trasporto e montaggio) con i prezzi a base d'asta. Allora come faranno le imprese partecipanti a garantire il reale rispetto del capitolato? Se qualche funzionario della Provincia volesse fornire chiarimenti, gliene sarei grato. Io continuerò a monitorare il ciambotto, riservandomi il seguito all'autorità.
Ulivi e cachizzi - Nei giorni scorsi si è conclusa l'operazione di messa a dimora degli ulivi donati da un misterioso benefattore. In verità, a parere dello scrivente (e me ne assumo, al solito, ogni responsabilità) il vero benefattore è il Comune di Trani che, al posto dell'imprenditore che andrà a realizzare un impianto fotovoltaico sul terreno liberato da tali alberi, si è fatto carico (non si sa come) di trovare un suolo ove mettere a dimora gli ulivi espiantati, nonché di andarli a prendere e di provvedere a tali costose operazioni con propri denari. Segnalo che quella del reimpianto degli ulivi è stata una condizione sine qua non posta dall'autorità competente per autorizzare l'impianto fotovoltaico di che trattasi. Chiaro il ciambotto? In attesa di conoscere con quali atti e con quali criteri sia stata disposta l'accettazione della donazione, nonché impegnata la spesa per la messa a dimora degli ulivi (a proposito, ho sentito parlare di 200 alberi, ma ne ho contati circa 150), avendo notato che un ampio tratto di via Falcone (da via Bachelet a via Pozzo Piano) è privo di piantumazione, sono a chiedere di conoscere perché tale tratto sia privo di ulivi. Forse si vogliono andare a piantare piselli e fave? Confesso, comunque, che ritengo una bella alzata d'ingegno quella degli ulivi piantati: così i SS.RR.CC. potranno fattivamente impegnarsi a fare contenti i numerosi tranesi che sempre più spesso ed iratamente li sollecitano ad andare a zappare!
Park & Pork - Non posso esimermi dal rappresentare tutto il disappunto mio e di Forza Trani sulla gestione ad capocchiam stortam della vicenda dei parcheggi a pagamento: ormai non passa giorno che non si provveda ad integrare le delibere relative alle modalità di gestione dei parcheggi a pagamento. Prima si tolgono i parcometri e si aumenta il numero degli operatori della mobilità; poi si cambia l'ubicazione ed il numero degli stalli, variando anche gli orari; poi si annunciano le tariffe per gli abbonamenti per talune categorie; poi si rivede ancora il tutto, rimodulando ulteriormente le tariffe ed introducendo ulteriori aree a pagamento. Avest, ka ngiaveit abbgniat! In tutto questo fare e disfare, degno della miglior Penelope, vi è una sola cosa certa: a ben ventisette mesi dall'approvazione dello schema di contratto di servizio da parte del Consiglio comunale, non un solo parcheggio a pagamento è stato attivato e non un solo euro è entrato nelle casse del Comune di Trani! Mentre Amet, tra selezione del personale, gara annullata per i parcometri, spese contrattuali, tracciamento delle strisce blu (peraltro fatte forse con inchiostro simpatico, atteso che in breve tempo le stesse sono diventate quasi invisibili), ha già speso parecchi soldi dei contribuenti. E per i grattini e per i cartelli con le tariffe da pagare come stanno le cose? Erano già stati approntati e ora devono essere cambiati? Oppure non era stato fatto niente? Complimenti ai soliti dilettanti allo sbaraglio!
Guastamacchia - Tutto tace, come nel duetto delle ciliegie nell'Amico Fritz di Mascagni! Ne prendo spiacevolmente atto. In proposito mi sia concesso di richiamare quanto scrissi nel Dottor Hauze del 7 febbraio scorso (http://www.traniweb.it/trani/informa/15206.html): «La vicenda Guastamacchia continua a creare mostri. In una causa avente per oggetto una parte del terreno che circonda la villa, in primo grado il Comune non si difese adeguatamente e perse. In merito, con dovizia di particolari, io scrissi una dura lettera che dovrei avere in archivio ma che non si trova al Comune. Mah! Nel 2004 il Comune, doverosamente, decise per l'appello e nominò il difensore, stabilendo per compenso il minimo parcellare. Il Comune questa volta vinse. Ma il legale volle essere pagato con i valori massimi del tariffario forense. Addirittura, pare, calcolandolo sull'intero valore della disposizione testamentaria in favore del Comune. Il Comune decise di non accogliere la pretesa di (pare) 60 mila euro di parcella. L'ex difensore del Comune propose ingiunzione di pagamento e il Comune si oppose. Ma non è questo l'aspetto centrale del mio intervento. E nemmeno la decisione in data 1 febbraio di quest'anno della giunta municipale di effettuare una benevola transazione (pare a 40-45 mila euro) stante la costituzione tardiva del Comune nel procedimento penale in parola! Penale? Costituzione tardiva? Complimenti agli scapocchioni comunali!». Su quanto innanzi scritto non ho ricevuto riscontro alcuno da chicchesia! Ebbene, pretendo, ripeto, pretendo, come cittadino che paga le tasse, che se qualcuno ha sbagliato deve pagare e deve essere sanzionato! Per cui intimo di conoscere: chi è che ha sbagliato e quali provvedimenti sono stati presi. Se non ci saranno pubbliche spiegazioni circa le gravi affermazioni contenute nell'atto (per gli eletti-stipendiati-dormienti comunali segnalo che è la delibera di giunta numero 4 dell'1 febbraio 2011) interesserò della vicenda non solo la Corte dei conti ma anche l'Ordine forense. Chiaro?
Spese legali - Su questo tema, il tafazzismo comunale raggiunge la goduria spasmodica nella fantozziana vicenda delle spese legali pagate ad un ex consigliere comunale (sulla quale vicenda ha preannunziato che avrebbe indagato un attuale consigliere comunale, attualmente impegnato, spero, a studiare gli atti degli uffici provinciali nell'immobile Verdemare). Evidentemente la preannunciata futura attenzione dell'attuale consigliere deve aver impaurito i SS.RR.CC. Infatti gli scienziati comunali che prima con un atto avevano liquidato (con tanto di prescritto impegno spesa) 35.000 euro di acconto sulla parcella, poi, dopo poche settimane, con altro atto, forse perché timorosi del futuro studio dell'attuale consigliere, lo hanno revocato con la scusa che la spesa non è contenuta nei dodicesimi del bilancio 2010. Buffoni! Emuli del Tafazzi! Il primo provvedimento con relativo impegno di spesa allora era una presa per il culo? Buffoni! Oppure quel provvedimento era una caxxata e la si è voluta coprire con la risibile motivazione su riportata? Buffoni! A quale scuola, inoltre, avete studiato che le spese legali vanno per dodicesimi? Buffoni! Nel prossimo Dr. Hauze sarò più specifico.
E per questa volta è sufficiente. Hauze
Acquisti a gogò - Prendo atto delle dichiarazioni della dirigente Cianti in merito alle procedure seguite per la discutibile fornitura della strumentazione informatica, nonché per la ristrutturazione, il ripristino e l'allestimento dell'ufficio Comune di piano. Evidenzio in primis che, per quanto specificatamente da me contestato, non potrebbe fregarmene di meno circa la fonte finanziaria da cui viene munta tale spesa: o fondi comunali o fondi regionali, è sempre denaro che proviene dalle tasche di noi cittadini contribuenti. Inoltre i dirigenti, al di là delle leggi che di volta in volta applicano, devono sempre operare con trasparenza, economicità ed efficienza. In Italia. A Trani non so. Comunque tali dichiarazioni non rispondono a tutti i rilievi da me effettuati: eppure sono notoriamente molto comunicattivo.
In primo luogo la dirigente dichiara: «L'articolo 125, comma 8, ultimo periodo, consente l'affidamento diretto in caso di lavori di importo inferiore a 40mila euro, senza nemmeno che ci sia bisogno di alcuna decretazione d'urgenza». Bene! Ma allora perché dichiarare nell'oggetto delle due opinabili determinazioni «Urgente fornitura» e «Urgente ristrutturazione»? Poichè la nomina della dirigente è avvenuta il 22 dicembre del 2010, perché ha atteso fino a marzo 2011 (quindi ben tre mesi), per richiedere i preventivi? Ancora: la possibilità di procedere ad affidamento diretto certamente non dovrebbe (il condizionale è d'uopo) consentire a nessun dirigente di operare arbitrariamente nell'individuare l'unica ditta cui chiedere i preventivi (atteso che dagli atti non risulta che siano stati chiesti preventivi a più ditte, tra quelle di fiducia del Comune di Trani), né di decidere arbitrariamente quali lavori far eseguire e quali arredi ed attrezzature acquistare. Peraltro, visti i prezzi unitari di talune voci e considerato lo stato generale del Comune di Trani, sarebbe stata opportuna una maggiore sobrietà. Invero non mi pare che la dirigente Cianti abbia titoli professionali o specifico know-how per valutare quali lavori fossero necessari per rendere idoneo l'ufficio o per valutare le specifiche tecniche per l'hardware ed il software necessari per l'attività di ufficio, nonché e principalmente per valutare la congruità delle somme richieste e rinegoziate. Sono pertanto ad invitare la dirigente ad essere diligente ed a voler entrare nel merito di quanto da me chiesto due settimane fa. Peraltro i dormienti eletti-stipendiati comunali dovrebbero ringraziare la dirigente Cianti in quanto, richiamando, sua sponte, la succitata norma del codice degli appalti, da un lato ha chiarito perché negli ultimi tempi (nel menefreghismo generale degli eletti-stipendiati comunali) vi sia stato un fiorire di determinazioni di spesa, tutte di importo leggermente inferiore a 40mila euro, e, dall'altro, con la sua ingenua dichiarazione ha confermato i dubbi sollevati sui lavori per la sistemazione del gabinetto del sindaco, costati circa 200mila euro e di cui non è dato conoscere con quali atti e da quali funzionari siano stati individuati i lavori e le forniture richieste, come sia stata individuata la ditta incaricata, come sia stata valutata la congruità della spesa e se tutto sia stato totalmente eseguito e fornito. A nome dei dormienti eletti-stipendiati: grazie dottoressa Cianti!
In tema di forniture di arredi per uffici, se Sparta piange, Atene non ride, atteso che ho rilevato un curioso caso riguardante la gara per la fornitura degli arredi per la Provincia Bat, scaduta lo scorso 21 marzo ed in corso di aggiudicazione. Non contenti del casino a suo tempo sollevato per i costosi studi del presidente e della segretaria generale, ecco il bis! Come alla Conad! Ma vediamo di che si tratta. Curiosamente (ma non troppo) le dimensioni degli arredi sono state fissate al centimetro (!), sicché è evidente che in questo modo si restringe di molto (anzi troppo) la scelta per i partecipanti alla gara. Ci mancava che fosse pubblicata anche la foto di quanto scelto. Capisci a me! Inoltre le maglie sono state ulteriormente e apparentemente ristrette (in modo eccessivo): è stato richiesto che «I materiali dovranno essere in classe 1 di reazione al fuoco e i mobili imbottiti in classe 1M». Gatta ci cova! Tale prescrizione viene richiesta per gli arredi degli edifici storici ed artistici, e non per i comuni uffici, come quelli indicati nel bando in questione. strano! Tale prescrizione, in effetti, incide fortemente sul costo degli arredi e, per quello che ho potuto verificare, renderebbe impossibile garantire la fornitura (più trasporto e montaggio) con i prezzi a base d'asta. Allora come faranno le imprese partecipanti a garantire il reale rispetto del capitolato? Se qualche funzionario della Provincia volesse fornire chiarimenti, gliene sarei grato. Io continuerò a monitorare il ciambotto, riservandomi il seguito all'autorità.
Ulivi e cachizzi - Nei giorni scorsi si è conclusa l'operazione di messa a dimora degli ulivi donati da un misterioso benefattore. In verità, a parere dello scrivente (e me ne assumo, al solito, ogni responsabilità) il vero benefattore è il Comune di Trani che, al posto dell'imprenditore che andrà a realizzare un impianto fotovoltaico sul terreno liberato da tali alberi, si è fatto carico (non si sa come) di trovare un suolo ove mettere a dimora gli ulivi espiantati, nonché di andarli a prendere e di provvedere a tali costose operazioni con propri denari. Segnalo che quella del reimpianto degli ulivi è stata una condizione sine qua non posta dall'autorità competente per autorizzare l'impianto fotovoltaico di che trattasi. Chiaro il ciambotto? In attesa di conoscere con quali atti e con quali criteri sia stata disposta l'accettazione della donazione, nonché impegnata la spesa per la messa a dimora degli ulivi (a proposito, ho sentito parlare di 200 alberi, ma ne ho contati circa 150), avendo notato che un ampio tratto di via Falcone (da via Bachelet a via Pozzo Piano) è privo di piantumazione, sono a chiedere di conoscere perché tale tratto sia privo di ulivi. Forse si vogliono andare a piantare piselli e fave? Confesso, comunque, che ritengo una bella alzata d'ingegno quella degli ulivi piantati: così i SS.RR.CC. potranno fattivamente impegnarsi a fare contenti i numerosi tranesi che sempre più spesso ed iratamente li sollecitano ad andare a zappare!
Park & Pork - Non posso esimermi dal rappresentare tutto il disappunto mio e di Forza Trani sulla gestione ad capocchiam stortam della vicenda dei parcheggi a pagamento: ormai non passa giorno che non si provveda ad integrare le delibere relative alle modalità di gestione dei parcheggi a pagamento. Prima si tolgono i parcometri e si aumenta il numero degli operatori della mobilità; poi si cambia l'ubicazione ed il numero degli stalli, variando anche gli orari; poi si annunciano le tariffe per gli abbonamenti per talune categorie; poi si rivede ancora il tutto, rimodulando ulteriormente le tariffe ed introducendo ulteriori aree a pagamento. Avest, ka ngiaveit abbgniat! In tutto questo fare e disfare, degno della miglior Penelope, vi è una sola cosa certa: a ben ventisette mesi dall'approvazione dello schema di contratto di servizio da parte del Consiglio comunale, non un solo parcheggio a pagamento è stato attivato e non un solo euro è entrato nelle casse del Comune di Trani! Mentre Amet, tra selezione del personale, gara annullata per i parcometri, spese contrattuali, tracciamento delle strisce blu (peraltro fatte forse con inchiostro simpatico, atteso che in breve tempo le stesse sono diventate quasi invisibili), ha già speso parecchi soldi dei contribuenti. E per i grattini e per i cartelli con le tariffe da pagare come stanno le cose? Erano già stati approntati e ora devono essere cambiati? Oppure non era stato fatto niente? Complimenti ai soliti dilettanti allo sbaraglio!
Guastamacchia - Tutto tace, come nel duetto delle ciliegie nell'Amico Fritz di Mascagni! Ne prendo spiacevolmente atto. In proposito mi sia concesso di richiamare quanto scrissi nel Dottor Hauze del 7 febbraio scorso (http://www.traniweb.it/trani/informa/15206.html): «La vicenda Guastamacchia continua a creare mostri. In una causa avente per oggetto una parte del terreno che circonda la villa, in primo grado il Comune non si difese adeguatamente e perse. In merito, con dovizia di particolari, io scrissi una dura lettera che dovrei avere in archivio ma che non si trova al Comune. Mah! Nel 2004 il Comune, doverosamente, decise per l'appello e nominò il difensore, stabilendo per compenso il minimo parcellare. Il Comune questa volta vinse. Ma il legale volle essere pagato con i valori massimi del tariffario forense. Addirittura, pare, calcolandolo sull'intero valore della disposizione testamentaria in favore del Comune. Il Comune decise di non accogliere la pretesa di (pare) 60 mila euro di parcella. L'ex difensore del Comune propose ingiunzione di pagamento e il Comune si oppose. Ma non è questo l'aspetto centrale del mio intervento. E nemmeno la decisione in data 1 febbraio di quest'anno della giunta municipale di effettuare una benevola transazione (pare a 40-45 mila euro) stante la costituzione tardiva del Comune nel procedimento penale in parola! Penale? Costituzione tardiva? Complimenti agli scapocchioni comunali!». Su quanto innanzi scritto non ho ricevuto riscontro alcuno da chicchesia! Ebbene, pretendo, ripeto, pretendo, come cittadino che paga le tasse, che se qualcuno ha sbagliato deve pagare e deve essere sanzionato! Per cui intimo di conoscere: chi è che ha sbagliato e quali provvedimenti sono stati presi. Se non ci saranno pubbliche spiegazioni circa le gravi affermazioni contenute nell'atto (per gli eletti-stipendiati-dormienti comunali segnalo che è la delibera di giunta numero 4 dell'1 febbraio 2011) interesserò della vicenda non solo la Corte dei conti ma anche l'Ordine forense. Chiaro?
Spese legali - Su questo tema, il tafazzismo comunale raggiunge la goduria spasmodica nella fantozziana vicenda delle spese legali pagate ad un ex consigliere comunale (sulla quale vicenda ha preannunziato che avrebbe indagato un attuale consigliere comunale, attualmente impegnato, spero, a studiare gli atti degli uffici provinciali nell'immobile Verdemare). Evidentemente la preannunciata futura attenzione dell'attuale consigliere deve aver impaurito i SS.RR.CC. Infatti gli scienziati comunali che prima con un atto avevano liquidato (con tanto di prescritto impegno spesa) 35.000 euro di acconto sulla parcella, poi, dopo poche settimane, con altro atto, forse perché timorosi del futuro studio dell'attuale consigliere, lo hanno revocato con la scusa che la spesa non è contenuta nei dodicesimi del bilancio 2010. Buffoni! Emuli del Tafazzi! Il primo provvedimento con relativo impegno di spesa allora era una presa per il culo? Buffoni! Oppure quel provvedimento era una caxxata e la si è voluta coprire con la risibile motivazione su riportata? Buffoni! A quale scuola, inoltre, avete studiato che le spese legali vanno per dodicesimi? Buffoni! Nel prossimo Dr. Hauze sarò più specifico.
E per questa volta è sufficiente. Hauze