Dr Hauze
Ve lo dico? E che ve lo dico a fare? Va bé, ve lo dico
Dottor Hauze 19
lunedì 1 marzo 2010
«La situazione è tragica ma non seria». E' quello che ho pensato dopo aver letto l'ennesima puntata della telenovela del trasferimento degli uffici giudiziari. Mi ero preoccupato, leggendo le puntate precedenti, che ci fossero problemi di zoccole, di cisterne d'amianto, o addrittura di pericolo per la statica degli edifici. Almeno questo avevo capito. Invece, ho scoperto di essere un cretino che non conosce la lingua italiana o non la intende. Ma se, per ipotesi, avessi letto e capito bene quanto autorevolmente pubblicato, mi chiedo: vuol dire che abbiamo scherzato? E no, non ci sto!
Mommincomincianoagirareadelica! Devo confessare che non è difficile scrivere su certi aspetti della pubblica amministrazione che a Trani, diciamo, non funzionano. E' semplicemente inutile. Ed eccone una delle tante prove. In premessa, chiedo scusa ai lettori di questa rubrica se, per questa volta, tralascio il Contratto di Quartiere, i successi nazionali dello Judo Trani e del suo patron Nik Loprieno, la problematica insoluta della pubblicità, delle affissioni e dei tributi, nonché l'appalto (?) del gas metano, la dimenticata toponomastica per Natale D'Agostino. Stiano sereni tutti: io non dimentico. Orbene, faccio un passo indietro, ritorno allo scorso anno quando (l'11 agosto) viene partorita una determina dirigenziale che viene pubblicata sei giorni dopo. Già il numero della data (17) ed il periodo di ferragosto non lascia sperare in niente di buono. Ma Visibelli e Forza Trani, nel deserto comunale, vigilano e scrivono.
Al Sig. Sindaco - D.D. III Ripart. n.79 dell'11.08.09. Ipotesi di trasferimento di taluni Uffici Giudiziari. Richiesta riunione maggioranza: «Abbiamo visionato ieri la Determinazione Dirigenziale in oggetto (pubblicata, secondo le migliori italiche tradizioni il 17 agosto!) alla base e in conclusione della quale vi sarebbe l'intenzione di trasferire taluni degli Uffici giudiziari (Settore Civile, Sezione del Lavoro, Ufficio del Giudice di Pace) presso un immobile, di proprietà di un privato, ubicato in Via Andria – Zona Industriale. A nostro parere, tale scelta (peraltro non è dato di sapere per quanto tempo l'immobile in questione debba essere condotto in locazione) contrasta con le decisioni fin qui assunte dalla maggioranza in tema di edilizia giudiziaria. In particolare: il PUG, recentemente approvato, ha individuato nell'area dell'Ex Distilleria Angelini, la sede della cosiddetta "cittadella giudiziaria"; sono in corso e si spera terminino presto (a proposito, quanto ancora si dovrà attendere per il loro completamento? Oppure tali lavori diventeranno perenni, come quelli della Fabbrica di San Pietro a Roma?) i lavori di ristrutturazione di Palazzo Carcano, che sono costati alle casse comunali somme non trascurabili, compreso l'ingiustificabile indennizzo in favore dell'impresa esecutrice dei lavori.
Peraltro, sotto il profilo della logistica, trasferire una congrua parte degli Uffici Giudiziari in una zona così decentrata creerebbe notevoli disagi agli operatori ed ai cittadini che dovrebbero recarsi presso tale sede, senza contare che si renderebbero necessari costosi interventi per gestire la viabilità già in situazione da "bollino rosso" e a breve, sinceramente ci auguriamo, interessata dai, da tempo, previsti, finanziati ed annunziati lavori provinciali per l'allargamento della sede stradale. Infine, qualora si trattasse di una soluzione temporanea (una breve locazione solo di 6 anni) si dovrebbe mettere in conto il costo per il trasloco degli arredi e degli archivi, nonché l'eventuale acquisto di nuovi arredi. In altre parole i costi da sostenersi per realizzare il trasferimento in Via Andria, sarebbero ben superiori ai benefici che (per un tempo limitato) se ne potrebbero ricavare. Sarebbe opportuno, pertanto, valutare attentamente quanto su esposto, in modo da non assumere eventuali decisioni che portino ad uno spreco di denaro pubblico (che a Trani, già scarseggia per le opere necessarie…). Per nostra memoria, infine, evidenziamo quanto incidono sulle casse comunali gli immobili giudiziari (entrate irrisorie per le locazioni delle proprietà comunali, rimborso parziale dal Ministero per le spese sostenute per canoni locativi ai privati e manutenzioni varie, ecc.). In attesa di un cortese riscontro, cordiali saluti».
Era il 20 agosto del 2009. A quella lettera non fece seguito alcuna risposta. Per cui Visibelli e Forza Trani ritornano a scrivere otto giorni dopo:
Al Signor Sindaco - Area ex Distilleria Angelini. Edilizia Giudiziaria: «Facendo seguito alla ns. nota del 20 agosto u.s. inerente l'ipotesi di trasferimento di taluni Uffici Giudiziari in un immobile posto alla periferia verso Andria, abbiamo rilevato sul web che la curatela fallimentare dell'ex Distilleria Angelini ha posto in vendita l'intero complesso immobiliare. Detto avviso è stato anche pubblicato sul quotidiano "La Repubblica" – edizione di Bari in data 5 luglio 2009 e sono stati affissi, nel territorio comunale, diversi manifesti informativi. L'avviso in questione, nella descrizione dell'immobile, riporta sia le prescrizioni derivanti dal vincolo imposto dalla Sopraintendenza, sia la circostanza che l'immobile è sottoposto a sequestro preventivo da parte del Tribunale di Trani.
Non viene invece riportata l'attuale destinazione urbanistica del complesso immobiliare che, come ben noto, è stato tipizzato nel vigente PUG per Edilizia Giudiziaria. Tanto, probabilmente, perché la relazione tecnica di stima del CTU risulta depositata in data 26.06.2006, quindi prima dell'adozione del PUG da parte del Consiglio Comunale di Trani. E' evidente che l'Amministrazione Comunale dovrebbe operare in tempi brevi una scelta: se si intende proseguire con la volontà di realizzazione della cittadella giudiziaria nell'area dell'ex Distilleria Angelini, sia pure con le difficoltà derivanti dai vincoli imposti dalla Sopraintendenza, sarà necessario acquisire l'area, partecipando all'asta oppure esercitando il diritto di prelazione; se invece, per le difficoltà sopra esposte, non si ritiene più adatta l'area della ex Distilleria Angelini per insediare la Cittadella Giudiziaria, si dovrà procedere ad individuare un nuovo sito in cui ubicare tale Cittadella, operando le opportune varianti al PUG. Suggeriremmo, sommessamente, di attivare gli Organi interessati (Giunta e/o Consiglio Comunale), perché si possano rapidamente adottare le opportune decisioni tecnico-politiche. In attesa di un cortese riscontro, porgiamo cordiali saluti».
La lettera (scritta il 28 agosto 2009) non ha ricevuto alcuna risposta. Per cui Visibelli e Forza Trani, con grande pazienza e voglia di collaborare per il bene della città, senza fare "ammuina", ritornano a scrivere (quello che poi è stato scoperto qualche giorno fa!).
Al Signor Sindaco - Edilizia Giudiziaria: «Facendo seguito alle precedenti note del 20 e 28 u.s. aventi ugual oggetto della presente, rileviamo che nel verbale della Commissione di manutenzione degli Edifici Giudiziari del 3/06/2009 è stata evidenziata "la precaria dislocazione della sede centrale dell'Ufficio su ben quattro stabili, i quali risultano complessivamente insufficienti, come superficie totale, per le esigenze dell'ufficio". Nella medesima seduta della Commissione, è stata evidenziata, inoltre, "l'esigenza di effettuare un'accurata verifica tesa ad individuare la superficie complessivamente necessaria ed adeguata per le esigenze degli uffici che andrebbero ad essere allocati nelle strutture da acquisire". Ivi è stato, infine, deciso, "previa individuazione degli spazi necessari, di avviare regolare procedura ad evidenza pubblica per l'acquisizione della struttura come sopra indicata". Orbene, dalle determinazioni dirigenziali 3^ Ripartiz. n° 79 dell'11/08/09 e n° 82 del 24/08/09, non risulta che sia stata effettuata la verifica di cui sopra, per cui l'intera procedura risulta viziata da carenza di istruttoria, non essendo, infatti, adeguatamente dimostrata né la necessità di una superficie di circa 4.200mq. né l'adeguatezza, per le esigenze degli uffici, di una tale superficie. Sarebbe, peraltro, quantomeno singolare, completare un'indagine esplorativa di mercato, salvo poi "scoprire" a posteriori, l'inadeguatezza (per eccesso o per difetto che sia) della superficie in relazione all'effettivo fabbisogno. Pertanto suggeriremmo, collaborativamente, di revocare le determinazioni dirigenziali sopra citate, in attesa di meglio quantificare le esigenze degli Uffici Giudiziari, nonché di puntualizzare, in maggioranza, la problematica delle aree attualmente tipizzate nel PUG per "Edilizia Giudiziaria". In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti».
Siamo all'1 settembre e …
Hauze (continua)
Mommincomincianoagirareadelica! Devo confessare che non è difficile scrivere su certi aspetti della pubblica amministrazione che a Trani, diciamo, non funzionano. E' semplicemente inutile. Ed eccone una delle tante prove. In premessa, chiedo scusa ai lettori di questa rubrica se, per questa volta, tralascio il Contratto di Quartiere, i successi nazionali dello Judo Trani e del suo patron Nik Loprieno, la problematica insoluta della pubblicità, delle affissioni e dei tributi, nonché l'appalto (?) del gas metano, la dimenticata toponomastica per Natale D'Agostino. Stiano sereni tutti: io non dimentico. Orbene, faccio un passo indietro, ritorno allo scorso anno quando (l'11 agosto) viene partorita una determina dirigenziale che viene pubblicata sei giorni dopo. Già il numero della data (17) ed il periodo di ferragosto non lascia sperare in niente di buono. Ma Visibelli e Forza Trani, nel deserto comunale, vigilano e scrivono.
Al Sig. Sindaco - D.D. III Ripart. n.79 dell'11.08.09. Ipotesi di trasferimento di taluni Uffici Giudiziari. Richiesta riunione maggioranza: «Abbiamo visionato ieri la Determinazione Dirigenziale in oggetto (pubblicata, secondo le migliori italiche tradizioni il 17 agosto!) alla base e in conclusione della quale vi sarebbe l'intenzione di trasferire taluni degli Uffici giudiziari (Settore Civile, Sezione del Lavoro, Ufficio del Giudice di Pace) presso un immobile, di proprietà di un privato, ubicato in Via Andria – Zona Industriale. A nostro parere, tale scelta (peraltro non è dato di sapere per quanto tempo l'immobile in questione debba essere condotto in locazione) contrasta con le decisioni fin qui assunte dalla maggioranza in tema di edilizia giudiziaria. In particolare: il PUG, recentemente approvato, ha individuato nell'area dell'Ex Distilleria Angelini, la sede della cosiddetta "cittadella giudiziaria"; sono in corso e si spera terminino presto (a proposito, quanto ancora si dovrà attendere per il loro completamento? Oppure tali lavori diventeranno perenni, come quelli della Fabbrica di San Pietro a Roma?) i lavori di ristrutturazione di Palazzo Carcano, che sono costati alle casse comunali somme non trascurabili, compreso l'ingiustificabile indennizzo in favore dell'impresa esecutrice dei lavori.
Peraltro, sotto il profilo della logistica, trasferire una congrua parte degli Uffici Giudiziari in una zona così decentrata creerebbe notevoli disagi agli operatori ed ai cittadini che dovrebbero recarsi presso tale sede, senza contare che si renderebbero necessari costosi interventi per gestire la viabilità già in situazione da "bollino rosso" e a breve, sinceramente ci auguriamo, interessata dai, da tempo, previsti, finanziati ed annunziati lavori provinciali per l'allargamento della sede stradale. Infine, qualora si trattasse di una soluzione temporanea (una breve locazione solo di 6 anni) si dovrebbe mettere in conto il costo per il trasloco degli arredi e degli archivi, nonché l'eventuale acquisto di nuovi arredi. In altre parole i costi da sostenersi per realizzare il trasferimento in Via Andria, sarebbero ben superiori ai benefici che (per un tempo limitato) se ne potrebbero ricavare. Sarebbe opportuno, pertanto, valutare attentamente quanto su esposto, in modo da non assumere eventuali decisioni che portino ad uno spreco di denaro pubblico (che a Trani, già scarseggia per le opere necessarie…). Per nostra memoria, infine, evidenziamo quanto incidono sulle casse comunali gli immobili giudiziari (entrate irrisorie per le locazioni delle proprietà comunali, rimborso parziale dal Ministero per le spese sostenute per canoni locativi ai privati e manutenzioni varie, ecc.). In attesa di un cortese riscontro, cordiali saluti».
Era il 20 agosto del 2009. A quella lettera non fece seguito alcuna risposta. Per cui Visibelli e Forza Trani ritornano a scrivere otto giorni dopo:
Al Signor Sindaco - Area ex Distilleria Angelini. Edilizia Giudiziaria: «Facendo seguito alla ns. nota del 20 agosto u.s. inerente l'ipotesi di trasferimento di taluni Uffici Giudiziari in un immobile posto alla periferia verso Andria, abbiamo rilevato sul web che la curatela fallimentare dell'ex Distilleria Angelini ha posto in vendita l'intero complesso immobiliare. Detto avviso è stato anche pubblicato sul quotidiano "La Repubblica" – edizione di Bari in data 5 luglio 2009 e sono stati affissi, nel territorio comunale, diversi manifesti informativi. L'avviso in questione, nella descrizione dell'immobile, riporta sia le prescrizioni derivanti dal vincolo imposto dalla Sopraintendenza, sia la circostanza che l'immobile è sottoposto a sequestro preventivo da parte del Tribunale di Trani.
Non viene invece riportata l'attuale destinazione urbanistica del complesso immobiliare che, come ben noto, è stato tipizzato nel vigente PUG per Edilizia Giudiziaria. Tanto, probabilmente, perché la relazione tecnica di stima del CTU risulta depositata in data 26.06.2006, quindi prima dell'adozione del PUG da parte del Consiglio Comunale di Trani. E' evidente che l'Amministrazione Comunale dovrebbe operare in tempi brevi una scelta: se si intende proseguire con la volontà di realizzazione della cittadella giudiziaria nell'area dell'ex Distilleria Angelini, sia pure con le difficoltà derivanti dai vincoli imposti dalla Sopraintendenza, sarà necessario acquisire l'area, partecipando all'asta oppure esercitando il diritto di prelazione; se invece, per le difficoltà sopra esposte, non si ritiene più adatta l'area della ex Distilleria Angelini per insediare la Cittadella Giudiziaria, si dovrà procedere ad individuare un nuovo sito in cui ubicare tale Cittadella, operando le opportune varianti al PUG. Suggeriremmo, sommessamente, di attivare gli Organi interessati (Giunta e/o Consiglio Comunale), perché si possano rapidamente adottare le opportune decisioni tecnico-politiche. In attesa di un cortese riscontro, porgiamo cordiali saluti».
La lettera (scritta il 28 agosto 2009) non ha ricevuto alcuna risposta. Per cui Visibelli e Forza Trani, con grande pazienza e voglia di collaborare per il bene della città, senza fare "ammuina", ritornano a scrivere (quello che poi è stato scoperto qualche giorno fa!).
Al Signor Sindaco - Edilizia Giudiziaria: «Facendo seguito alle precedenti note del 20 e 28 u.s. aventi ugual oggetto della presente, rileviamo che nel verbale della Commissione di manutenzione degli Edifici Giudiziari del 3/06/2009 è stata evidenziata "la precaria dislocazione della sede centrale dell'Ufficio su ben quattro stabili, i quali risultano complessivamente insufficienti, come superficie totale, per le esigenze dell'ufficio". Nella medesima seduta della Commissione, è stata evidenziata, inoltre, "l'esigenza di effettuare un'accurata verifica tesa ad individuare la superficie complessivamente necessaria ed adeguata per le esigenze degli uffici che andrebbero ad essere allocati nelle strutture da acquisire". Ivi è stato, infine, deciso, "previa individuazione degli spazi necessari, di avviare regolare procedura ad evidenza pubblica per l'acquisizione della struttura come sopra indicata". Orbene, dalle determinazioni dirigenziali 3^ Ripartiz. n° 79 dell'11/08/09 e n° 82 del 24/08/09, non risulta che sia stata effettuata la verifica di cui sopra, per cui l'intera procedura risulta viziata da carenza di istruttoria, non essendo, infatti, adeguatamente dimostrata né la necessità di una superficie di circa 4.200mq. né l'adeguatezza, per le esigenze degli uffici, di una tale superficie. Sarebbe, peraltro, quantomeno singolare, completare un'indagine esplorativa di mercato, salvo poi "scoprire" a posteriori, l'inadeguatezza (per eccesso o per difetto che sia) della superficie in relazione all'effettivo fabbisogno. Pertanto suggeriremmo, collaborativamente, di revocare le determinazioni dirigenziali sopra citate, in attesa di meglio quantificare le esigenze degli Uffici Giudiziari, nonché di puntualizzare, in maggioranza, la problematica delle aree attualmente tipizzate nel PUG per "Edilizia Giudiziaria". In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti».
Siamo all'1 settembre e …
Hauze (continua)