Dr Hauze
Zeitgeist
Dottor Hauze 47
lunedì 13 settembre 2010
Zeitgeist: tranquilli, non è una poco conosciuta "gastema" in tranese, ma un'espressione tedesca, usata dall'800 in tutta Europa, per indicare la tendenza culturale predominante in un certo luogo ed in una data epoca. Bene, qual è lo zeitgeist di Trani? E' presto detto: il posto fisso, con conseguente mortificazione dell'imprenditoria e induzione a preferire la rendita speculativa. Mi spiego. Contrariamente, ad esempio, a Molfetta dove prima hanno urbanizzato la zona industriale e poi si sono incentivati gli insediamenti, arrivando così, meritoriamente, a quanto oggi è sotto i nostri occhi, a Trani viene approvata (voluta da chi?) una zona industriale tra Corato ed Andria, sulla 98, e nel contempo si riducono le volumetrie realizzabili su via Barletta, si incassano i soldi pagati per le urbanizzazioni primarie e non si realizza niente, lasciando le aree industriali nel caos, in stato di abbandono. Investire a Trani? Meglio a Molfetta, a Corato, altrove! E allora che resta? Speculare sui terreni facendo la permuta o vendendoli ai costruttori? E poi i soldi metterli in banca o alla posta? E che dire della ristorazione? In maggioranza in mano a forestieri che spesso tengono nelle cucine gli extracomunitari ed in sala i loro concittadini. Chi non ha un posto fisso oramai deve guardare a realtà lavorative esterne a Trani. I nostri giovani oggi sono rassegnati a prevedere di dover fare le valigie e andarsene.
Come dare loro torto? Come spiegare che questa città, quando altri vivevano nelle capanne e avevano le fogne a cielo aperto, mille anni fa erigeva la Cattedrale e scriveva gli Statuti Marittimi? Che era un importante centro commerciale e culturale, ricco di bei palazzi? Da quei giovani che oggi, per tentare di avere un piacere dal personaggio di turno, sono costretti ad andare a Bisceglie, a Canosa, ad Andria, a Molfetta, verremmo creduti se dicessimo che fino all'inizio degli anni 90, Trani e la sua classe politica imperavano nel circondario?
Altra espressione dello zeitgeist tranese oggi è la pizzeria al sabato sera, lo sciatto Palazzo di Città privo di sicurezza, l'asilo nido di Colonna che si vuol far diventare ufficio (come se a Trani mancassero i locali per uffici), gli alberi dell'ex villa Monetti e dell'ex villa Malcangi che sono stati tagliati nel menefreghismo generale, l'abitudine, alla luce del sole, di nominare i parenti nelle aziende partecipate dal Comune, e così via. In breve, io penso che lo zeitgeist odierno di Trani si possa riassumere un una parola sola: passività. Oramai sembra che i tranesi siano impregnati di ineluttabilità: ognuno si lamenta per tutto ma nessuno ritiene di poter fare niente per cambiare le cose, anche quando c'è qualcuno che, come il Dr. Hauze, non fa che evidenziare le porcate che chi ci governa ci propina quasi quotidianamente. La finisco qui perché rischio di dare di stomaco! Scusate. Sono nato nella Prima Repubblica, ho visto nascere la Seconda, mi auguro a breve di vedere la Terza. E che Dio ce la mandi buona!
Contratto di Quartiere - Ancora una volta (e non sarà certo l'ultima, almeno finché non verranno date risposte esaurienti ai vari e puntuali quesiti posti) torno a parlare del Contratto di Quartiere II. Questa volta non parlerò delle numerose anomalie nella determinazione del prezzo di vendita degli appartamenti, né dei veri e propri favoritismi verso i soggetti attuatori, né parlerò delle dichiarazioni mendaci di questi ultimi, né delle piccole e grandi furbate che gli stessi starebbero attuando in danno dei potenziali acquirenti. Non parlerò neanche delle cospicue somme (dell'ordine di decine di migliaia di euro per ciascun acquirente) incamerate da tempo (in taluni casi prima ancora della sottoscrizione delle convenzioni con il Comune di Trani e, in ogni caso, ben prima del ritiro dei Permessi di Costruire), a titolo di prenotazione (chissà se regolarizzate fiscalmente), nonostante il Comune di Trani abbia generosamente riconosciuto alle imprese ben quattro anni di interessi passivi sul costo di acquisizione dei suoli (di cui le imprese, in sede di convenzione hanno dichiarato la disponibilità).
Questa volta mi soffermerò sulla realizzazione delle numerose opere di urbanizzazione secondaria, previste dalla variante generale al piano di zona, alla base della partecipazione del Comune di Trani al bando per i fondi del Contratto di Quartiere II, ottenendo un finanziamento multimilionario. Si tratta, giova ricordarlo ai 23 affezionati lettori, di aree per istruzione (asilo nido e annesso parco giochi su via Grecia per 2.180 metri quadrati); aree per spazi pubblici, parchi, centri sportivi (nuova piazza di quartiere in via Austria di 10.950 metri quadrati con attiguo edificio religioso); verde attrezzato a parco (su via Grecia per 2.000 mq; all'angolo sulla strada Andria - Trani e via Giachetti per 7.050 mq; sulla stessa via Giachetti per 8.156 mq; su via Polonia per 3.473 mq); centro sportivo con piscina comunale, palestra e campi da calcio (20.655 mq); numerose aree per parcheggi; area mercatale su via delle Tufare; presidio di pubblica sicurezza; edilizia sovvenzionata sperimentale (che prevede la costruzione di 12 alloggi per anziani autosufficienti ed altri 11 per disabili e giovani coppie in difficoltà); edilizia convenzionata per 227 alloggi (costruiti dalle 4 imprese vincitrici del bando); pista ciclabile che collegherà tutti i parchi a verde e la nuova piazza, sino ad arrivare all'area mercatale ed a via Cappuccini (praticamente l'intero quartiere).
Nella relazione tecnica illustrativa alla variante generale al Piano di zona (http://www.comune.trani.bt.it/library/allegati/tavole_variante_piano_zona.pdf) si può infatti leggere: «Tutto il quartiere risulta caratterizzato da carenza di servizi rispetto agli standards urbanistici. Sono numerose e di elevata consistenza le zone tipizzate dal P.R.G. come aree per attrezzature collettive e non effettivamente realizzate. Esse risultano pertanto in completo stato di abbandono e costituiscono motivo di degrado e pregiudizio per l'igiene pubblica per le aree adiacenti caratterizzate da altissima densità abitativa. Tale condizione ha determinato per il quartiere una situazione di diffuso degrado, fatiscenza di alcune strutture ormai in abbandono da anni, carenza e mancanza di infrastrutture a rete, difficoltà di accesso alla zona». Ed ancora: «La variante al Piano di Zona si propone principalmente di attrezzare le superfici a standards che non si sono ancora attuate, il cui vincolo risulta caducato per decorrenza dei termini dando la possibilità, inoltre, di realizzare sul 15% di tali aree le volumetrie residue del P.R.G».
In altre parole lo scopo principale e dichiarato del Contratto di Quartiere II è quello di dare (finalmente) ai cittadini del Quartiere Sant'Angelo (e non solo a loro) i servizi che attendono da decenni. La costruzione degli alloggi in edilizia convenzionata è solo uno strumento per addivenire a tale risultato, e non già il fine ultimo da perseguire. Chiaro? E qui casca l'asino! Perché nonostante le dichiarazioni (benevolmente accettate dal Comune) rese dai soggetti attuatori in sede di stipula delle convenzioni, il Comune di Trani non ha ancora acquisito le aree per le urbanizzazioni secondarie, né ha concretamente avviato le operazioni di esproprio. Né del resto si sa nulla dei progetti delle opere pubbliche elencate nel Contratto di Quartiere II: il caso emblematico è rappresentato dalla piscina comunale (annunciata dal sindaco, in una tv privata, nel dicembre 2009), i cui lavori, almeno da quanto indicato nel piano triennale delle opere pubbliche, dovrebbero cominciare a breve, ma siamo ancora in attesa di conoscere le modifiche chieste al progettista già a febbraio (si vedano le dichiarazioni del sindaco: http://www.traniweb.it/trani/informa/12047.html).
Il ritardo con cui procede l'acquisizione delle aree rischia inoltre di vanificare la realizzazione delle opere pubbliche: non bisogna dimenticare che la quantificazione delle somme necessarie è stata fatta nel 2004 e non è pensabile che non vi sia stato un aumento nei costi in questi ultimi sei anni. A cosa dovranno rinunciare i cittadini tranesi? Oppure alla fine, di quanto promesso, verrà realizzato poco o nulla? Non vorrei che gli abitanti del Quartiere Sant'Angelo venissero gabbati per la seconda volta: la prima quando hanno acquistato immobili in un quartiere che doveva essere un modello di qualità della vita (gli standard erano stati previsti in misura superiore a quella minima di legge), la seconda quando vedranno aggravare il carico insediativo residenziale, senza che ancora una volta vengano realizzati i servizi a supporto! Attendo assieme ai cittadini di Trani (poco) fiduciosamente una risposta dai SS.RR.CC.
Amet - Qualche giorno fa, forse a causa degli ottimi peperoni con capperi e acciughe preparati da mia moglie, ho avuto uno strano incubo. Infatti, anziché acquistare i parcometri, sulla base della contestata gara in corso, ed assumere gli addetti alla mobilità, sulla base delle graduatorie da prepararsi da parte della società incaricata (e pagata da Amet), a seguito del completamento della selezione che finora ha visto individuare ben 85 candidati, ansiosi di completare le prove orali, ho sognato che il neo CdA di Amet Spa aveva intenzione di noleggiare i parcometri, affidando nel contempo alla società di noleggio anche il personale da impiegare nel servizio.
Se tale sogno-incubo corrispondesse, in tutto o in parte, alle reali intenzioni di Amet, non posso che manifestare sin da ora la mia contrarietà. Intendiamoci: non voglio dire che non si possa cambiare idea (e del resto Forza Trani, a mia firma, aveva avanzato per prima articolate contestazioni nel merito della gara parcometri, ancora prima che scadessero i termini per la presentazione delle offerte). Tuttavia vi sono aspetti procedurali che non possono essere disattesi. Si sono resi conto di aver commesso errori nella valutazione economica dell'operazione di acquisto dei parcometri? Bene! Allora i SS.RR.AA. procedano alla revoca in autotutela e indìcano una nuova gara per il noleggio degli stessi, comprensiva dei costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi. E provvedano opportunamente e correttamente per la gestione delle riscossioni dei relativi proventi, nonché per la gestione del sanzionamento delle violazioni da parte degli automobilisti. Ricordando loro, però, un particolare non trascurabile: Amet è aggiudicataria della gestione del servizio per conto del Comune di Trani (e, per la verità, è pesantemente inadempiente, atteso l'ingiustificato ritardo con il quale il servizio verrà concretamente avviato). L'Amet, pertanto, non può sostanzialmente subappaltare in toto il servizio ad altra società, sia pure individuata con una procedura ad evidenza pubblica per l'acquisto dei parcometri. E per questa volta è sufficiente.
Come dare loro torto? Come spiegare che questa città, quando altri vivevano nelle capanne e avevano le fogne a cielo aperto, mille anni fa erigeva la Cattedrale e scriveva gli Statuti Marittimi? Che era un importante centro commerciale e culturale, ricco di bei palazzi? Da quei giovani che oggi, per tentare di avere un piacere dal personaggio di turno, sono costretti ad andare a Bisceglie, a Canosa, ad Andria, a Molfetta, verremmo creduti se dicessimo che fino all'inizio degli anni 90, Trani e la sua classe politica imperavano nel circondario?
Altra espressione dello zeitgeist tranese oggi è la pizzeria al sabato sera, lo sciatto Palazzo di Città privo di sicurezza, l'asilo nido di Colonna che si vuol far diventare ufficio (come se a Trani mancassero i locali per uffici), gli alberi dell'ex villa Monetti e dell'ex villa Malcangi che sono stati tagliati nel menefreghismo generale, l'abitudine, alla luce del sole, di nominare i parenti nelle aziende partecipate dal Comune, e così via. In breve, io penso che lo zeitgeist odierno di Trani si possa riassumere un una parola sola: passività. Oramai sembra che i tranesi siano impregnati di ineluttabilità: ognuno si lamenta per tutto ma nessuno ritiene di poter fare niente per cambiare le cose, anche quando c'è qualcuno che, come il Dr. Hauze, non fa che evidenziare le porcate che chi ci governa ci propina quasi quotidianamente. La finisco qui perché rischio di dare di stomaco! Scusate. Sono nato nella Prima Repubblica, ho visto nascere la Seconda, mi auguro a breve di vedere la Terza. E che Dio ce la mandi buona!
Contratto di Quartiere - Ancora una volta (e non sarà certo l'ultima, almeno finché non verranno date risposte esaurienti ai vari e puntuali quesiti posti) torno a parlare del Contratto di Quartiere II. Questa volta non parlerò delle numerose anomalie nella determinazione del prezzo di vendita degli appartamenti, né dei veri e propri favoritismi verso i soggetti attuatori, né parlerò delle dichiarazioni mendaci di questi ultimi, né delle piccole e grandi furbate che gli stessi starebbero attuando in danno dei potenziali acquirenti. Non parlerò neanche delle cospicue somme (dell'ordine di decine di migliaia di euro per ciascun acquirente) incamerate da tempo (in taluni casi prima ancora della sottoscrizione delle convenzioni con il Comune di Trani e, in ogni caso, ben prima del ritiro dei Permessi di Costruire), a titolo di prenotazione (chissà se regolarizzate fiscalmente), nonostante il Comune di Trani abbia generosamente riconosciuto alle imprese ben quattro anni di interessi passivi sul costo di acquisizione dei suoli (di cui le imprese, in sede di convenzione hanno dichiarato la disponibilità).
Questa volta mi soffermerò sulla realizzazione delle numerose opere di urbanizzazione secondaria, previste dalla variante generale al piano di zona, alla base della partecipazione del Comune di Trani al bando per i fondi del Contratto di Quartiere II, ottenendo un finanziamento multimilionario. Si tratta, giova ricordarlo ai 23 affezionati lettori, di aree per istruzione (asilo nido e annesso parco giochi su via Grecia per 2.180 metri quadrati); aree per spazi pubblici, parchi, centri sportivi (nuova piazza di quartiere in via Austria di 10.950 metri quadrati con attiguo edificio religioso); verde attrezzato a parco (su via Grecia per 2.000 mq; all'angolo sulla strada Andria - Trani e via Giachetti per 7.050 mq; sulla stessa via Giachetti per 8.156 mq; su via Polonia per 3.473 mq); centro sportivo con piscina comunale, palestra e campi da calcio (20.655 mq); numerose aree per parcheggi; area mercatale su via delle Tufare; presidio di pubblica sicurezza; edilizia sovvenzionata sperimentale (che prevede la costruzione di 12 alloggi per anziani autosufficienti ed altri 11 per disabili e giovani coppie in difficoltà); edilizia convenzionata per 227 alloggi (costruiti dalle 4 imprese vincitrici del bando); pista ciclabile che collegherà tutti i parchi a verde e la nuova piazza, sino ad arrivare all'area mercatale ed a via Cappuccini (praticamente l'intero quartiere).
Nella relazione tecnica illustrativa alla variante generale al Piano di zona (http://www.comune.trani.bt.it/library/allegati/tavole_variante_piano_zona.pdf) si può infatti leggere: «Tutto il quartiere risulta caratterizzato da carenza di servizi rispetto agli standards urbanistici. Sono numerose e di elevata consistenza le zone tipizzate dal P.R.G. come aree per attrezzature collettive e non effettivamente realizzate. Esse risultano pertanto in completo stato di abbandono e costituiscono motivo di degrado e pregiudizio per l'igiene pubblica per le aree adiacenti caratterizzate da altissima densità abitativa. Tale condizione ha determinato per il quartiere una situazione di diffuso degrado, fatiscenza di alcune strutture ormai in abbandono da anni, carenza e mancanza di infrastrutture a rete, difficoltà di accesso alla zona». Ed ancora: «La variante al Piano di Zona si propone principalmente di attrezzare le superfici a standards che non si sono ancora attuate, il cui vincolo risulta caducato per decorrenza dei termini dando la possibilità, inoltre, di realizzare sul 15% di tali aree le volumetrie residue del P.R.G».
In altre parole lo scopo principale e dichiarato del Contratto di Quartiere II è quello di dare (finalmente) ai cittadini del Quartiere Sant'Angelo (e non solo a loro) i servizi che attendono da decenni. La costruzione degli alloggi in edilizia convenzionata è solo uno strumento per addivenire a tale risultato, e non già il fine ultimo da perseguire. Chiaro? E qui casca l'asino! Perché nonostante le dichiarazioni (benevolmente accettate dal Comune) rese dai soggetti attuatori in sede di stipula delle convenzioni, il Comune di Trani non ha ancora acquisito le aree per le urbanizzazioni secondarie, né ha concretamente avviato le operazioni di esproprio. Né del resto si sa nulla dei progetti delle opere pubbliche elencate nel Contratto di Quartiere II: il caso emblematico è rappresentato dalla piscina comunale (annunciata dal sindaco, in una tv privata, nel dicembre 2009), i cui lavori, almeno da quanto indicato nel piano triennale delle opere pubbliche, dovrebbero cominciare a breve, ma siamo ancora in attesa di conoscere le modifiche chieste al progettista già a febbraio (si vedano le dichiarazioni del sindaco: http://www.traniweb.it/trani/informa/12047.html).
Il ritardo con cui procede l'acquisizione delle aree rischia inoltre di vanificare la realizzazione delle opere pubbliche: non bisogna dimenticare che la quantificazione delle somme necessarie è stata fatta nel 2004 e non è pensabile che non vi sia stato un aumento nei costi in questi ultimi sei anni. A cosa dovranno rinunciare i cittadini tranesi? Oppure alla fine, di quanto promesso, verrà realizzato poco o nulla? Non vorrei che gli abitanti del Quartiere Sant'Angelo venissero gabbati per la seconda volta: la prima quando hanno acquistato immobili in un quartiere che doveva essere un modello di qualità della vita (gli standard erano stati previsti in misura superiore a quella minima di legge), la seconda quando vedranno aggravare il carico insediativo residenziale, senza che ancora una volta vengano realizzati i servizi a supporto! Attendo assieme ai cittadini di Trani (poco) fiduciosamente una risposta dai SS.RR.CC.
Amet - Qualche giorno fa, forse a causa degli ottimi peperoni con capperi e acciughe preparati da mia moglie, ho avuto uno strano incubo. Infatti, anziché acquistare i parcometri, sulla base della contestata gara in corso, ed assumere gli addetti alla mobilità, sulla base delle graduatorie da prepararsi da parte della società incaricata (e pagata da Amet), a seguito del completamento della selezione che finora ha visto individuare ben 85 candidati, ansiosi di completare le prove orali, ho sognato che il neo CdA di Amet Spa aveva intenzione di noleggiare i parcometri, affidando nel contempo alla società di noleggio anche il personale da impiegare nel servizio.
Se tale sogno-incubo corrispondesse, in tutto o in parte, alle reali intenzioni di Amet, non posso che manifestare sin da ora la mia contrarietà. Intendiamoci: non voglio dire che non si possa cambiare idea (e del resto Forza Trani, a mia firma, aveva avanzato per prima articolate contestazioni nel merito della gara parcometri, ancora prima che scadessero i termini per la presentazione delle offerte). Tuttavia vi sono aspetti procedurali che non possono essere disattesi. Si sono resi conto di aver commesso errori nella valutazione economica dell'operazione di acquisto dei parcometri? Bene! Allora i SS.RR.AA. procedano alla revoca in autotutela e indìcano una nuova gara per il noleggio degli stessi, comprensiva dei costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi. E provvedano opportunamente e correttamente per la gestione delle riscossioni dei relativi proventi, nonché per la gestione del sanzionamento delle violazioni da parte degli automobilisti. Ricordando loro, però, un particolare non trascurabile: Amet è aggiudicataria della gestione del servizio per conto del Comune di Trani (e, per la verità, è pesantemente inadempiente, atteso l'ingiustificato ritardo con il quale il servizio verrà concretamente avviato). L'Amet, pertanto, non può sostanzialmente subappaltare in toto il servizio ad altra società, sia pure individuata con una procedura ad evidenza pubblica per l'acquisto dei parcometri. E per questa volta è sufficiente.