Epic Fail
La ricicleria inaugurata nel 2010 è ferma da tempo
L'investimento supera i tre milioni e mezzo di euro, un vero spreco
martedì 10 settembre 2013
0.02
Inaugurata nel 2010 dopo una gestazione lunga ben 12 anni, la ricicleria dell'Amiu (presentata alla stampa dall'allora sindaco Tarantini come un «un moderno impianto per il trattamento di rifiuti solidi urbani») pare essere stata già dimenticata da tutti: la struttura che ospita i macchinari per il pre-trattamento dei rifiuti è ferma da oltre un anno. All'interno del capannone, il cui costo di allestimento supera i tre milioni e mezzo di euro (provenienti da fondi pubblici) vi sono anche gli uffici (completamente arredati e adornati in occasione dell'inaugurazione) che restano totalmente inutilizzati.
Per il funzionamento dell'impianto l'Amiu assunse, con un contestato bando in outsourcing, cinque lavoratori a tempo indeterminato (2 gruisti, 2 elettromeccanici, 1 palista escavatorista) che sono stati poi aggregati al personale in servizio presso la sede dell'ex municipalizzata in via Barletta.
Quello della ricicleria è un progetto nato già vecchio: l'impianto è stato progettato nel 1998 e realizzato fino al 2003 ma nell'anno del completamento (il 2010) è stata emanata una nuova direttiva europea che prevede, dopo la triturazione, anche la biostabilizzazione del rifiuto. Un impianto, insomma, che al momento dell'inaugurazione necessitava già di un adeguamento alle normative vigenti. E infatti, mancando gli impianti di biostabilizzazione e di compostaggio, la ricicleria non è mai entrata appieno in funzione, chiudendo i battenti dopo pochi mesi la presentazione alla stampa.
Per il funzionamento dell'impianto l'Amiu assunse, con un contestato bando in outsourcing, cinque lavoratori a tempo indeterminato (2 gruisti, 2 elettromeccanici, 1 palista escavatorista) che sono stati poi aggregati al personale in servizio presso la sede dell'ex municipalizzata in via Barletta.
Quello della ricicleria è un progetto nato già vecchio: l'impianto è stato progettato nel 1998 e realizzato fino al 2003 ma nell'anno del completamento (il 2010) è stata emanata una nuova direttiva europea che prevede, dopo la triturazione, anche la biostabilizzazione del rifiuto. Un impianto, insomma, che al momento dell'inaugurazione necessitava già di un adeguamento alle normative vigenti. E infatti, mancando gli impianti di biostabilizzazione e di compostaggio, la ricicleria non è mai entrata appieno in funzione, chiudendo i battenti dopo pochi mesi la presentazione alla stampa.