I luoghi della memoria
I carretti dei gelati: questa volta attraversiamo diversi anni nel nostro viaggio a ritroso
I luoghi della memoria di Giovanni Ronco
sabato 7 settembre 2019
6.23
Perché per i carretti dei gelati per strada, bisogna andare tra la fine degli anni 50 e gran parte degli anni 60. Salvo poi ricordare l'ultimo "superstite" che arrivò fino ai primi anni 80, presso la scuola De Amicis. Ne parlo dopo.
Ma andiamo per ordine: le prime testimonianze di carretti con gelato sfuso risalgono ad un simpatico personaggio chiamato Toscanino, in quanto si era trasferito a Trani dalla Toscana ed aveva "impiantato" il suo carretto nei pressi di piazza della Repubblica, vicino ai cartelloni dei cinema Bellini e Supercinema e alla storica edicola della famiglia Ulisse.
Toscanino aveva questo forte accento che per i tempi regalava un tocco esotico alla vendita dei gelati per strada. Aveva solo tre gusti nei classici contenitori rotondi e lucidi: limone, crema e cioccolato. Il suo carretto era triangolare e piccolo. Oggi le sale ricevimenti riproducono delle copie perfette di quei carretti naif, per simulare la vendita all'antica del gelato. Tutta finzione e suggestione al servizio del business.
Toscanino seppe "caratrerizzarsi" e regalare una piccola novità ai tranesi. Posto il gelato sul classico cono, lo ricopriva con una sfoglia spessa di cioccolato, a richiesta, che lo stesso titolare, sempre con accento toscano, chiamava Moretto . Golosità invincibile.
Un altro famoso carretto era solito stazionare tra il cinema Impero e piazza Libertà. Anche in quel caso gioia di adulti e bambini, pochi gusti ma buoni e questa immagine di una Trani genuina, semplice, gioiosa con poco. Arrivò poi una delle prime gelaterie stabili, quella della famiglia Guacci. Era nella strada che dal Supercinema porta in via Roma. La gelateria Guacci si distinse subito per le famose " palline " di gelato, distribuite a seconda dei gusti, che nel frattempo divenivano più numerosi, man mano che il boom economico avanzava anche a Trani ed il benessere portava abbondanza e "gusto" della scelta.
L'ultimo dei venditori di gelato per strada, che poi d'inverno vendeva anche merendine e patatine, in quanto stazionava come detto davanti alla scuola De Amicis, fu il memorabile Pasquale. Di lui ho un ricordo diretto e non ho avuto bisogno di fonti sicure, come prima ( i miei genitori).
Pasquale era piccolo di statura ed aveva già i capelli bianchi negli anni 80. Aveva un viso sempre imbronciato ma era gentile. Quel carretto davanti alla mia scuuola in cui ho imparato a leggere e soprattutto scrivere ha per me un valore simbolico molto forte. Era l'immagine di un'oasi di pace e dolcezza prima e dopo le tensioni della scuola. Poi negli anni 90 Pasquale si sarebbe aperto un bar, il Tazza d'oro, ancora oggi esistente, in via Dalmazia.
La magia dei carretti era finita. La proliferazione dei bar era già all'orizzonte. Bar ovunque, tre o quattro a quartiere, due ogni tre isolati. La Trani dei bar è storia di oggi. I carretti restano in questa cartolina della memoria per i tranesi. Oasi nell'oasi pure per loro. Nella Trani ridente e felice pure con tre gusti e quattro palline.
Ma andiamo per ordine: le prime testimonianze di carretti con gelato sfuso risalgono ad un simpatico personaggio chiamato Toscanino, in quanto si era trasferito a Trani dalla Toscana ed aveva "impiantato" il suo carretto nei pressi di piazza della Repubblica, vicino ai cartelloni dei cinema Bellini e Supercinema e alla storica edicola della famiglia Ulisse.
Toscanino aveva questo forte accento che per i tempi regalava un tocco esotico alla vendita dei gelati per strada. Aveva solo tre gusti nei classici contenitori rotondi e lucidi: limone, crema e cioccolato. Il suo carretto era triangolare e piccolo. Oggi le sale ricevimenti riproducono delle copie perfette di quei carretti naif, per simulare la vendita all'antica del gelato. Tutta finzione e suggestione al servizio del business.
Toscanino seppe "caratrerizzarsi" e regalare una piccola novità ai tranesi. Posto il gelato sul classico cono, lo ricopriva con una sfoglia spessa di cioccolato, a richiesta, che lo stesso titolare, sempre con accento toscano, chiamava Moretto . Golosità invincibile.
Un altro famoso carretto era solito stazionare tra il cinema Impero e piazza Libertà. Anche in quel caso gioia di adulti e bambini, pochi gusti ma buoni e questa immagine di una Trani genuina, semplice, gioiosa con poco. Arrivò poi una delle prime gelaterie stabili, quella della famiglia Guacci. Era nella strada che dal Supercinema porta in via Roma. La gelateria Guacci si distinse subito per le famose " palline " di gelato, distribuite a seconda dei gusti, che nel frattempo divenivano più numerosi, man mano che il boom economico avanzava anche a Trani ed il benessere portava abbondanza e "gusto" della scelta.
L'ultimo dei venditori di gelato per strada, che poi d'inverno vendeva anche merendine e patatine, in quanto stazionava come detto davanti alla scuola De Amicis, fu il memorabile Pasquale. Di lui ho un ricordo diretto e non ho avuto bisogno di fonti sicure, come prima ( i miei genitori).
Pasquale era piccolo di statura ed aveva già i capelli bianchi negli anni 80. Aveva un viso sempre imbronciato ma era gentile. Quel carretto davanti alla mia scuuola in cui ho imparato a leggere e soprattutto scrivere ha per me un valore simbolico molto forte. Era l'immagine di un'oasi di pace e dolcezza prima e dopo le tensioni della scuola. Poi negli anni 90 Pasquale si sarebbe aperto un bar, il Tazza d'oro, ancora oggi esistente, in via Dalmazia.
La magia dei carretti era finita. La proliferazione dei bar era già all'orizzonte. Bar ovunque, tre o quattro a quartiere, due ogni tre isolati. La Trani dei bar è storia di oggi. I carretti restano in questa cartolina della memoria per i tranesi. Oasi nell'oasi pure per loro. Nella Trani ridente e felice pure con tre gusti e quattro palline.