I luoghi della memoria
Il campo di terra alla Madonna di Fatima
I luoghi della memoria di Giovanni Ronco
sabato 28 dicembre 2019
6.31
Si vede che siamo appassionati di calcio? Chi non ricorda quel grande e bel campo di terra, posto alle spalle dell'istituto dei padri Rogazionisti, presso il Santuario della Madonna di Fatima?
Ricordo che nel periodo in cui ci giocai era parroco padre Mimmo Dabrescia, oggi di nuovo presente a Trani come confessore.
Ricordo i tornei di calcio d'inizio estate con squadre scritte su cartelloni colorati, magliette prestate che andavano strette e odoravano di detersivo.
Poi, quel campo: le porte regolamentari, enormi dunque, per cui segnare ci sembrava facilissimo. Le panchine a bordo campo, sormontate da alberi che facevano ombra. Ricordo partite infinite, col sudore che colava copioso dalla fronte sotto il sole di estati ancora caratterizzate da normale caldo mediterraneo ( oggi saremmo "schiattati" col tropicale a 40 gradi).
Nuovole di polvere si alzavano nei pomeriggi più secchi e spesso bisognava innaffiare il campo per poter continuare a giocare. La vastità del campo si faceva sentire rispetto ad altri più piccoli. Ma era di conforto il profumo del meraviglioso aranceto che tutt'oggi circonda il campo stesso. Altra vita, altre estati.
Ricordo che nel periodo in cui ci giocai era parroco padre Mimmo Dabrescia, oggi di nuovo presente a Trani come confessore.
Ricordo i tornei di calcio d'inizio estate con squadre scritte su cartelloni colorati, magliette prestate che andavano strette e odoravano di detersivo.
Poi, quel campo: le porte regolamentari, enormi dunque, per cui segnare ci sembrava facilissimo. Le panchine a bordo campo, sormontate da alberi che facevano ombra. Ricordo partite infinite, col sudore che colava copioso dalla fronte sotto il sole di estati ancora caratterizzate da normale caldo mediterraneo ( oggi saremmo "schiattati" col tropicale a 40 gradi).
Nuovole di polvere si alzavano nei pomeriggi più secchi e spesso bisognava innaffiare il campo per poter continuare a giocare. La vastità del campo si faceva sentire rispetto ad altri più piccoli. Ma era di conforto il profumo del meraviglioso aranceto che tutt'oggi circonda il campo stesso. Altra vita, altre estati.