I luoghi della memoria
Il vecchio stadio comunale, regno di Franchino il Lungo e dei veri amanti del calcio
I luoghi della memoria di Giovani Ronco
sabato 30 novembre 2019
6.26
Non è mai stato intitolato a nessuno. È sempre stato, soprattutto in passato, un luogo di ritrovo per gli appassionati di calcio. Di pomeriggio molti di loro si davano appuntamento per seguire anche gli allenamenti. Una volta aveva il campo in terra battuta. Nelle giornate secche e ventose bisognava innaffiarlo se no si alzavano polveroni. Il luogo più caratteristico, un luogo nel luogo, era la tribuna. In parte in legno, in parte in ferro. Ricordava quelle dei vecchi stadi inglesi di una volta. Quando pioveva di traverso ci si bagnava anche lì e si sentiva l'odore forte delle panche piene d'acqua in legno e dei sediolini in ferro, sempre a rischio ruggine.
I miei ricordi in tribuna sono legati alle partite del Trani femminile in serie ed al Trani maschile dello allenatore Conte. Rodolfo Conte. Pure noi abbiamo avuto il nostro bravo Conte.
I pomeriggi delle domeniche sin dalle 14.30 erano il clou di quella piccola grande passione. Ci andavo con mio padre Carlo o con mio zio Vincenzo. Di fronte alla tribuna, come ancora oggi, ecco che la gradinata era il piccolo grande regno di Franco Zecchillo, storico capo ultras detto "il Lungo", credo per l'altezza ed il fisico imponente. Dirigeva i cori e richiamava le teste calde all'ordine, ma quando gli arbitri esageravano con i torti contro il Trani anche lui si lanciava contro la famosa retina a bordo campo per urlare la sua rabbia.
Quando arrivavano i nuovi giocatori, una volta anche importanti perché avevano giocato nelle serie superiori, tipo un certo Gori che aveva militato anche in serie B, li andavamo a conoscere anche durante gli allenamenti del pomeriggio. Ci andavo con mio padre. E mi facevano ridere i litigi tra gli stessi tifosi a suon di parolacce. Una volta se la presero, non so perché, pure col medico sociale, un "certo" dottor Pinuccio Tarantini. Lui cercava di farli ragionare, non ricordo su cosa, e quelli, i tifosi, si arrabbiavano ancor di più.
Stadio comunale di Trani, sempre più vecchio, ma sempre tanto amato.
I miei ricordi in tribuna sono legati alle partite del Trani femminile in serie ed al Trani maschile dello allenatore Conte. Rodolfo Conte. Pure noi abbiamo avuto il nostro bravo Conte.
I pomeriggi delle domeniche sin dalle 14.30 erano il clou di quella piccola grande passione. Ci andavo con mio padre Carlo o con mio zio Vincenzo. Di fronte alla tribuna, come ancora oggi, ecco che la gradinata era il piccolo grande regno di Franco Zecchillo, storico capo ultras detto "il Lungo", credo per l'altezza ed il fisico imponente. Dirigeva i cori e richiamava le teste calde all'ordine, ma quando gli arbitri esageravano con i torti contro il Trani anche lui si lanciava contro la famosa retina a bordo campo per urlare la sua rabbia.
Quando arrivavano i nuovi giocatori, una volta anche importanti perché avevano giocato nelle serie superiori, tipo un certo Gori che aveva militato anche in serie B, li andavamo a conoscere anche durante gli allenamenti del pomeriggio. Ci andavo con mio padre. E mi facevano ridere i litigi tra gli stessi tifosi a suon di parolacce. Una volta se la presero, non so perché, pure col medico sociale, un "certo" dottor Pinuccio Tarantini. Lui cercava di farli ragionare, non ricordo su cosa, e quelli, i tifosi, si arrabbiavano ancor di più.
Stadio comunale di Trani, sempre più vecchio, ma sempre tanto amato.