I luoghi della memoria
La spiaggia di Colonna
I luoghi della memoria di Giovanni Ronco
sabato 12 ottobre 2019
6.44
Diciamo subito che parlare dello storico lido, sarebbe scontato. Un punto di riferimento per tanti tranesi in cerca di relax senza andare troppo lontano. Un luogo dove ritrovarsi ogni estate con gli amici di sempre. Più una funzione sociale, piuttosto che balneare. Pienone, classico lido centrale, quando ancora non c'erano i frangiflutti e potevi arrivare fino alla "terza spiaggia" per uno "struscio balneare" anche a caccia di belle ragazze. Impossibile non ricordare "gli infiltrati" che dalla seconda e terza spiaggia venivano, per non pagare ingresso e ombrellone ed entrare nel rinomato lido, alla chetichella.
Eppure, non ci crederete, il ricordo più vivo e intenso, nella memoria di chi scrive, era quel "baretto" apparentemente insignificante, ma che invece aveva addosso l'etichetta di emblema dell'estate vera. Quattro palme, un ambiente piccolo e stretto, davanti a quello che una volta era un locale "storico", come la "dirimpettaia" Lampara: La punta dell'Est.
Ma era quel piccolo bar a simboleggiare l'estate: ricordo che appena ci si avvicinava, si sentiva quell'inconfondibile odore di gelati che emanava dai cartoni in cui erano contenuti, tanto da mescolare il profumo del cartone stesso, con quello del cioccolato e della vaniglia, seppur confezionati.
La sera un solo simbolo forte, intenso, indelebile, quasi stordente: un odore inebriante che voleva dire "fresche sere d'estate": le pizze di Felice consumate in terrazza quando la brezza diventava un ingrediente fisso e aggiunto.
Era il tempo in cui le estati tranesi ti facevano diventare una persona migliore. Più gioiosa. Più spensierata. Come gli amici di Corato e Andria che arrivavano al mattino negli autobus stracarichi. E se andavano oltre l'imbrunire. Ebbri di gioia.
Eppure, non ci crederete, il ricordo più vivo e intenso, nella memoria di chi scrive, era quel "baretto" apparentemente insignificante, ma che invece aveva addosso l'etichetta di emblema dell'estate vera. Quattro palme, un ambiente piccolo e stretto, davanti a quello che una volta era un locale "storico", come la "dirimpettaia" Lampara: La punta dell'Est.
Ma era quel piccolo bar a simboleggiare l'estate: ricordo che appena ci si avvicinava, si sentiva quell'inconfondibile odore di gelati che emanava dai cartoni in cui erano contenuti, tanto da mescolare il profumo del cartone stesso, con quello del cioccolato e della vaniglia, seppur confezionati.
La sera un solo simbolo forte, intenso, indelebile, quasi stordente: un odore inebriante che voleva dire "fresche sere d'estate": le pizze di Felice consumate in terrazza quando la brezza diventava un ingrediente fisso e aggiunto.
Era il tempo in cui le estati tranesi ti facevano diventare una persona migliore. Più gioiosa. Più spensierata. Come gli amici di Corato e Andria che arrivavano al mattino negli autobus stracarichi. E se andavano oltre l'imbrunire. Ebbri di gioia.