I luoghi della memoria
Le "arene" Salver e Bellini, ricordi dei cinema sotto le stelle (e non solo)
I luoghi della memoria di Giovanni Ronco
sabato 7 marzo 2020
Mi raccontano che l'arena Salver era la piu' importante e gettonata. Era presente in via Imbriani e tutti i tranesi attendevano la bella stagione per sedersi sotto le stelle e gustarsi un film, con l'accompagnamento piacevole del profumo dei fiori presenti grazie ad un giardino che circondava la platea.
Un luogo di assoluto piacere, ma sempre nella semplcita', tipica dei tempi.
Mi raccontano che anche il Bellini, purtroppo oggi e da parecchi anni abbandonato da tutti, aveva un soffitto che d'estate poteva essere rimosso, trasformando la sala in un'arena, con film all'aperto e doppia visione: delle pellicole proiettate e delle stelle.
Gli ultimi anni del Bellini lo caratterizzarono come sala a luci rosse, in settimana, mentre il sabato e la domenica davano una "prima visione" nazionale. Ricordo che nei giorni feriali campeggiava questa locandina con scritte rosse con contorno nero che annunciava la programmazione di un film porno "rigorosamente vietata ai minori di 18 anni". Quando iniziai a fare il giornalista ricordo che nei primi anni, curando la pagina degli spettacoli, giravo personalmente per le 3 sale cittadine, per trascrivere, su di un'agenda, i film in programnazione. Quando arrivavo al Bellini, ricordo che ascoltavo i gemiti ed i lamenti delle attrici protagoniste dei film a luci rosse, mentre attendevo davanti ad una biglietteria avvolta in una nuvola di fumo che l'indimenticabile signor Capobianco, mi passasse i titoli che aveva chiesto, a sua volta, telefonando al proiezionista che era in cabina e che, dopo infiniti secondi, col sottofondo ansimante che mi accompagnava tra il divertito e l'imbarazzato, pronunciava i fatidici titoli.
Peccato che dopo qualche anno il Bellini, ex arena ed anche discoteca, in un locale sotterraneo, chiuse definitivamente i battenti.
Un luogo di assoluto piacere, ma sempre nella semplcita', tipica dei tempi.
Mi raccontano che anche il Bellini, purtroppo oggi e da parecchi anni abbandonato da tutti, aveva un soffitto che d'estate poteva essere rimosso, trasformando la sala in un'arena, con film all'aperto e doppia visione: delle pellicole proiettate e delle stelle.
Gli ultimi anni del Bellini lo caratterizzarono come sala a luci rosse, in settimana, mentre il sabato e la domenica davano una "prima visione" nazionale. Ricordo che nei giorni feriali campeggiava questa locandina con scritte rosse con contorno nero che annunciava la programmazione di un film porno "rigorosamente vietata ai minori di 18 anni". Quando iniziai a fare il giornalista ricordo che nei primi anni, curando la pagina degli spettacoli, giravo personalmente per le 3 sale cittadine, per trascrivere, su di un'agenda, i film in programnazione. Quando arrivavo al Bellini, ricordo che ascoltavo i gemiti ed i lamenti delle attrici protagoniste dei film a luci rosse, mentre attendevo davanti ad una biglietteria avvolta in una nuvola di fumo che l'indimenticabile signor Capobianco, mi passasse i titoli che aveva chiesto, a sua volta, telefonando al proiezionista che era in cabina e che, dopo infiniti secondi, col sottofondo ansimante che mi accompagnava tra il divertito e l'imbarazzato, pronunciava i fatidici titoli.
Peccato che dopo qualche anno il Bellini, ex arena ed anche discoteca, in un locale sotterraneo, chiuse definitivamente i battenti.