I luoghi della memoria
Quell'incontro, nel '90, fra Trani e Sofia Loren
I luoghi della memoria di Giovanni Ronco
sabato 14 marzo 2020
Correva l'anno 1990 ed era un aprile lucente, terso, col vento fresco di primavera e quel matrimonio fra Trani ed il cinema, che si rinnovava in grande stile.
Lina Wertmuller decise di ambientare a Trani, in particolare nel nostro incantevole centro storico, il suo nuovo film: "Sabato, domenica e lunedi' ".
Ricordo l'entusiasmo dei tranesi, come l'ho visto poche altre volte, negli anni seguenti. Decine e decine di miei concittadini si riversarono tra vicoli e strade del centro storico, per interpretare il ruolo di comparse.
Erano davvero felici e Trani fu orgogliosa di ospitare la grande Sofia Loren, che era la protagonista del film. La Loren rappresentava uno degli ultimi esempi di "divismo cinematografico" e nella vicenda costituiva il vertice di una piramide matriarcale, che aveva nella realizzazione del ragu', quasi come un' opera d'arte, il suo emblema di "potere" casalingo e sociale, contrapposto alla goffaggine ed inettidudine, all'ingenuita' e financo alla grettezza ( vedi il marito geloso, interpretato da un grande ed indimenticato Luca De Filippo) del mondo maschile.
Un cast composto da Luciano De Crescenzo, Pupetta Maggio e Alessandra Mussolini contribui' ad elettrizzare i tranesi. Bellissima l'ambientazione e l'idea che fece "ricostruire" il nostro centro storico, con le insegne antiche dei negozi ed i costumi dei primi del 900. La Wertmuller girava col suo altoparlante per dirigere attori e comparse, e la Loren recitava con la consueta disinvoltura e sempre col sorriso sulle labbra, senza assumere atteggiamenti da star, senza tirarsela.
Ricordo i tanti tranesi che si accalcavano dietro le transenne, fuori dalle scene e dalle riprese. Di quella piccola grande festa, anche loro si sentivano di far parte.
Lina Wertmuller decise di ambientare a Trani, in particolare nel nostro incantevole centro storico, il suo nuovo film: "Sabato, domenica e lunedi' ".
Ricordo l'entusiasmo dei tranesi, come l'ho visto poche altre volte, negli anni seguenti. Decine e decine di miei concittadini si riversarono tra vicoli e strade del centro storico, per interpretare il ruolo di comparse.
Erano davvero felici e Trani fu orgogliosa di ospitare la grande Sofia Loren, che era la protagonista del film. La Loren rappresentava uno degli ultimi esempi di "divismo cinematografico" e nella vicenda costituiva il vertice di una piramide matriarcale, che aveva nella realizzazione del ragu', quasi come un' opera d'arte, il suo emblema di "potere" casalingo e sociale, contrapposto alla goffaggine ed inettidudine, all'ingenuita' e financo alla grettezza ( vedi il marito geloso, interpretato da un grande ed indimenticato Luca De Filippo) del mondo maschile.
Un cast composto da Luciano De Crescenzo, Pupetta Maggio e Alessandra Mussolini contribui' ad elettrizzare i tranesi. Bellissima l'ambientazione e l'idea che fece "ricostruire" il nostro centro storico, con le insegne antiche dei negozi ed i costumi dei primi del 900. La Wertmuller girava col suo altoparlante per dirigere attori e comparse, e la Loren recitava con la consueta disinvoltura e sempre col sorriso sulle labbra, senza assumere atteggiamenti da star, senza tirarsela.
Ricordo i tanti tranesi che si accalcavano dietro le transenne, fuori dalle scene e dalle riprese. Di quella piccola grande festa, anche loro si sentivano di far parte.