I luoghi della memoria
Sotto il ponte in via Superga
I luoghi della memoria di Giovanni Ronco
sabato 8 febbraio 2020
2.05
Gettate le giacche delle tute o i giubbotti o i libri, eravamo pronti per le nostre interminabili partite di calcio, sotto il ponte, lungo via Superga, alle spalle dello stadio comunale. D'estate ci andavamo a tutte le ore, d'inverno il pomeriggio, dopo aver fatto i compiti. Ricordo che in uno dei "campi" dedicati alle partite, i miei anici di quartiere, io abitavo in via Cilea, avevano scritto i propri nomi con lo spray rosso. C'era un nome per ogni colonna, ossia pilone, che regge tutt'oggi la 16 bis. Era come un piccolo stadio, accanto a quello vero, un campo in catrame sul quale si giocava per ore e quando il vento spirava a favore, si poteva sentire l'odore della terra bagnata del campo ufficiale, dal grande e indimenticabile Ricuccio che andavamo a vedere quando, nelle pause delle partite, potevamo entrare nello stadio per vedere gli allenamenti del Trani.
Giocare sotto il ponte non era facilissimo: sui tiri troppo forti il pallone sbatteva spesso sul "soffitto in cemento" del ponte che sosteneva, come oggi, la "super strada". O, peggio ancora, altri tiri sproporzionati, portavano il pallone lontano, attraverso gli altri campi. E quando eravamo troppo stanchi, dopo ore di gioco, nessuno aveva piu' le forze di andare a recuperare il pallone.
Sul campo sotto il ponte tutti erano alla pari: alti e bassi, brocchi e fuoriclasse, veloci e lenti. Eravamo li' solo per divertirci. E qualcuno si prendeva troppo sul serio, presentandosi con le scarpette coi bulloni in gomma.
Giocare sotto il ponte non era facilissimo: sui tiri troppo forti il pallone sbatteva spesso sul "soffitto in cemento" del ponte che sosteneva, come oggi, la "super strada". O, peggio ancora, altri tiri sproporzionati, portavano il pallone lontano, attraverso gli altri campi. E quando eravamo troppo stanchi, dopo ore di gioco, nessuno aveva piu' le forze di andare a recuperare il pallone.
Sul campo sotto il ponte tutti erano alla pari: alti e bassi, brocchi e fuoriclasse, veloci e lenti. Eravamo li' solo per divertirci. E qualcuno si prendeva troppo sul serio, presentandosi con le scarpette coi bulloni in gomma.