I luoghi della memoria
Via Andria e quel fascino discreto della periferia
I luoghi della memoria di Giovanni Ronco
sabato 28 marzo 2020
6.59
Arrivare in via Andria, specie negli anni 70 e 80, mi dava l'idea di entrare in una di quelle "scene" pasoliniane tanto caratteristiche e affascinanti. Specie in quelle domeniche soleggiate, limpide, quando le lenzuola bianche stese in gran quantita' ai balconi quasi rifrangevano quella luce, con l'odore forte dei detersivi usati dalle impeccabili massaie, che facevano un bucato ogni due giorni.
Se andavamo di domenica si era avvolti dall'odore del ragu' proveniente quasi da ogni singolo appartamento e della crema del laboratorio della pasticceria Stringaro.
Ricordo che quasi all'ingresso della via, sulla destra, c'era un simpatico benzinaio; oltre quella piccola stazione di servizio, c'era uno slargo ( esiste ancora oggi) nel quale i ragazzi giocavano, col pallone, infinite partite pomeridiane d'inverno ed anche mattutine d'estate.
Di sera, come ancora accade oggi, non si poteva resistere all'odore di focaccia calda appena sfornata. Era ed e' una via "quartiere", con tutti che si conoscono ed avevano ed hanno un forte attaccamento alle tradizioni, alle festivita', specie religiose, con quelle forme di devozione vive, popolari nel senso piu' alto del termine. Ossia di un popolo che come una grande famiglia, onora il proprio senso religioso e legato alle tradizioni, con schietta gioia ed osservanza.
Una volta, fino a qualche anno fa, era possibile percorrere interamente via Andria, fino in fondo, e ritrovarsi in una dimensione in cui sembrava che il tempo si fosse fermato: direttamente nella campagna profumata, con un casello ferroviario "antico", come quelli che si vedevano nei film degli anni 50. E poi il Santuario della Madonna dell'Apparizione, col vicino convento delle suore. Tutto era unito come in un unico villaggio "leopardiano". Il riferimento alla Madonna dell'Apparizione, in tempo di epidemia, non e' puramente casuale.
Se andavamo di domenica si era avvolti dall'odore del ragu' proveniente quasi da ogni singolo appartamento e della crema del laboratorio della pasticceria Stringaro.
Ricordo che quasi all'ingresso della via, sulla destra, c'era un simpatico benzinaio; oltre quella piccola stazione di servizio, c'era uno slargo ( esiste ancora oggi) nel quale i ragazzi giocavano, col pallone, infinite partite pomeridiane d'inverno ed anche mattutine d'estate.
Di sera, come ancora accade oggi, non si poteva resistere all'odore di focaccia calda appena sfornata. Era ed e' una via "quartiere", con tutti che si conoscono ed avevano ed hanno un forte attaccamento alle tradizioni, alle festivita', specie religiose, con quelle forme di devozione vive, popolari nel senso piu' alto del termine. Ossia di un popolo che come una grande famiglia, onora il proprio senso religioso e legato alle tradizioni, con schietta gioia ed osservanza.
Una volta, fino a qualche anno fa, era possibile percorrere interamente via Andria, fino in fondo, e ritrovarsi in una dimensione in cui sembrava che il tempo si fosse fermato: direttamente nella campagna profumata, con un casello ferroviario "antico", come quelli che si vedevano nei film degli anni 50. E poi il Santuario della Madonna dell'Apparizione, col vicino convento delle suore. Tutto era unito come in un unico villaggio "leopardiano". Il riferimento alla Madonna dell'Apparizione, in tempo di epidemia, non e' puramente casuale.