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A Trani un nuovo percorso verso la "cultura dell'incontro"
L'Omi propone l'adesione ideale a quattro principi
domenica 26 novembre 2017
A Trani si sta avviando un nuovo percorso cittadino fatto di "cultura dell'incontro"'. I tranesi (solo alcuni di noi, ma si sta crescendo) hanno deciso di impegnarsi nel favorire la cultura del dialogo su un piano di rispetto e di parità di ciascuno, lasciando trasparire la disponibilità ad ascoltare e recepire ciò che l'altro offre per poter camminare insieme facendo un passo più avanti, e poi ancora un'altro, verso una meta comune. La consapevolezza, infatti, dell'importanza di ristabilire e conservare una vivibile e durevole armonia sta diventando un sogno culturale che si realizza.
Dialogo che non significa che si finisce in compromissione verso il basso. Dialogo che significa "camminiamo insieme" e tutti si può influire sul bene comune cittadino che è di tutti ed appartiene a tutti. Per permettere a questo nuovo percorso di vita cittadina di durare a lungo in modo che il dialogo avviato sia anche molto fruttoso Omi Trani propone l'adesione ideale a questi quattro principi:
1) il tempo del dialogo da considerare deve essere il medio lungo periodo;
2) l'unità vale di più del conflitto e la realtà va accettata nella sua poliedricità e complessità, in modo che la diversità sia fonte di ricchezza condivisa;
3) la realtà è più importante dell'idea, ossia avere la consapevolezza del sano realismo senza tracciare confini rigidi tra bianco e nero che non rendono ragione della varietà e complessità della situazione odierna;
4) il tutto è superiore alla parte, cioè occorre coltivare la visione del bene comune. Infatti, una visione attenta alla situazione particolare diventa alla fine limitata, se perde di vista il concetto di insieme. Se non ci sono in gioco questioni e difficoltà assolutamente insuperabili, nella soluzione dei problemi particolari è giusto tenere conto del bene più ampio e complessivo, anche a costo di qualche rinuncia. In tal modo la visione d'insieme permette di raggiungere il bene comune da cui tutte le parti traggono le condizioni più efficaci per raggiungere il vero fine che è quello del miglioramento della vita cittadina.
In tutto questo soprattutto i buoni cristiani possono fare la differenza: il cristianesimo, infatti, valorizza il rispetto della ragione e dell'altro in generale, promuove il dialogo, rifiuta la paura e la violenza anche verbale non soltanto per la propria famiglia o per il proprio gruppo.
Il dialogo permanente permette di raggiungere un obiettivo da tempo chiaro a tutti e cioè che la fede non è una forma di sentimentalismo vago e arbitrario o un rifugio fantastico davanti alla crisi odierna. E, soprattutto in questo periodo storico permette a ciascuno di trovare le risorse morali per migliorare la realtà. Per evitare che la religione, anche per i tranesi, possa significare di fatto la trasformazione del cristianesimo in una realtà insignificante. In questo sistema di riferimento le opere, soprattutto quelle che restano nel lungo termine, sono quelle che testimoniano la capacità di saper costruire un futuro migliore per tutta la comunità per il bene individuale e collettivo. Il bene comune condiviso.
Mauro Spallucci,
fondatore Omi Trani
Dialogo che non significa che si finisce in compromissione verso il basso. Dialogo che significa "camminiamo insieme" e tutti si può influire sul bene comune cittadino che è di tutti ed appartiene a tutti. Per permettere a questo nuovo percorso di vita cittadina di durare a lungo in modo che il dialogo avviato sia anche molto fruttoso Omi Trani propone l'adesione ideale a questi quattro principi:
1) il tempo del dialogo da considerare deve essere il medio lungo periodo;
2) l'unità vale di più del conflitto e la realtà va accettata nella sua poliedricità e complessità, in modo che la diversità sia fonte di ricchezza condivisa;
3) la realtà è più importante dell'idea, ossia avere la consapevolezza del sano realismo senza tracciare confini rigidi tra bianco e nero che non rendono ragione della varietà e complessità della situazione odierna;
4) il tutto è superiore alla parte, cioè occorre coltivare la visione del bene comune. Infatti, una visione attenta alla situazione particolare diventa alla fine limitata, se perde di vista il concetto di insieme. Se non ci sono in gioco questioni e difficoltà assolutamente insuperabili, nella soluzione dei problemi particolari è giusto tenere conto del bene più ampio e complessivo, anche a costo di qualche rinuncia. In tal modo la visione d'insieme permette di raggiungere il bene comune da cui tutte le parti traggono le condizioni più efficaci per raggiungere il vero fine che è quello del miglioramento della vita cittadina.
In tutto questo soprattutto i buoni cristiani possono fare la differenza: il cristianesimo, infatti, valorizza il rispetto della ragione e dell'altro in generale, promuove il dialogo, rifiuta la paura e la violenza anche verbale non soltanto per la propria famiglia o per il proprio gruppo.
Il dialogo permanente permette di raggiungere un obiettivo da tempo chiaro a tutti e cioè che la fede non è una forma di sentimentalismo vago e arbitrario o un rifugio fantastico davanti alla crisi odierna. E, soprattutto in questo periodo storico permette a ciascuno di trovare le risorse morali per migliorare la realtà. Per evitare che la religione, anche per i tranesi, possa significare di fatto la trasformazione del cristianesimo in una realtà insignificante. In questo sistema di riferimento le opere, soprattutto quelle che restano nel lungo termine, sono quelle che testimoniano la capacità di saper costruire un futuro migliore per tutta la comunità per il bene individuale e collettivo. Il bene comune condiviso.
Mauro Spallucci,
fondatore Omi Trani