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Allarme bomba a Trani, ritorno al terrore?
L'analisi di un lettore
martedì 26 marzo 2024
12.22
Forte risalto dei mass media sul fatto-reato accaduto a trani in data 25.03.2024 alle ore 06.30 circa per opera di ignoti. Alcune fonti fanno risalire l'ipotesi al terrorismo. La domanda che ci possiamo porre a questo punto è cosa è il terrorismo? Per terrorismo non c'è una definizione univoca una definizione stabile e collettivamente riconosciuta tuttavia possiamo arrivarci per analisi sintetica di alcuni elementi giuridici e non.
Il primo contatto è quello terminologico tratto dall'enciclopedia: l'uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l'ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei e simili. Quello accaduto ieri potrebbe sembrare una bravata di qualche ragazzo senza voglia di andare a scuola, l'ipotesi comunque deprecabile o di più di qualche emulatore di fatti che seppur gravi non trovano fondamento nel terrorismo.
Secondo diverse fonti invece potrebbe trattarsi di vero e proprio atto terroristico atto come si e detto a terrorizzare un determinato popolo in un dato territorio, un analisi più approfondita dell'evento accaduto ieri ci porta a considerare questa più probabile ipotesi, Ipotesi di reato al vaglio degli investigatori della Digos della Questura di Andria ed anche della direzione distrettuale antimafia in breve DDA di Bari che ha aperto un fascicolo contro ignoti. La domanda poi che possiamo porci e quale strumento di legge è vigente contro il terrorismo? La risposta in sintesi e da ricercare sicuramente come tutti sappiamo nel codice penale agli articoli 280 e 270 bis del c.p. infatti questi due articoli che cito puniscono Chiunque, per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, attenta alla vita od alla incolumità di una persona, il primo, mentre l'altro punisce gli associati, ovvero cito: Chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico. Quale quindi a questo punto puo essere la nozione che piu si rubrica al fatto di ieri? Sicuramente il primo articolo 280 c.p. perché gli elementi emersi dalle dichiarazioni degli intervenuti quale il foglio scritto in italiano con la firma in lingua araba sinonimo di persona radicalizzata religiosamente credente quindi in una guerra personale contro il sistema o anche solo più di un emulatore di fatti religiosamente riconducibili ad azioni di matrice terroristica e di quella valigetta con all interno materiale pseudo esplodente o di manifattura a tensione biologica ci fa pensare al ritorno ad armi utilizzate nella seconda guerra mondiale e dal dopoguerra alla guerra fredda e alle relative tensione al popolo e tra i popoli.
Quindi in ultima analisi la domanda sorge spontanea come superare un eventuale ritorno al terrore? Sicuramente la collaborazione del cittadino con le forze dell'ordine è sempre necessario ma come già sappiamo le piu importanti attività per non tornare piu ad un clima di paura per se stessi e per gli altri sono quelle della prevenzione e della repressione degli operatori del settore ma anche e soprattutto politiche per l'integrazione interreligiosa e interculturale e per la deradicalizzazione ed estirpazione dei pensieri di radicalizzati.
Dottor Luciano Battaglini
Il primo contatto è quello terminologico tratto dall'enciclopedia: l'uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l'ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei e simili. Quello accaduto ieri potrebbe sembrare una bravata di qualche ragazzo senza voglia di andare a scuola, l'ipotesi comunque deprecabile o di più di qualche emulatore di fatti che seppur gravi non trovano fondamento nel terrorismo.
Secondo diverse fonti invece potrebbe trattarsi di vero e proprio atto terroristico atto come si e detto a terrorizzare un determinato popolo in un dato territorio, un analisi più approfondita dell'evento accaduto ieri ci porta a considerare questa più probabile ipotesi, Ipotesi di reato al vaglio degli investigatori della Digos della Questura di Andria ed anche della direzione distrettuale antimafia in breve DDA di Bari che ha aperto un fascicolo contro ignoti. La domanda poi che possiamo porci e quale strumento di legge è vigente contro il terrorismo? La risposta in sintesi e da ricercare sicuramente come tutti sappiamo nel codice penale agli articoli 280 e 270 bis del c.p. infatti questi due articoli che cito puniscono Chiunque, per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, attenta alla vita od alla incolumità di una persona, il primo, mentre l'altro punisce gli associati, ovvero cito: Chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico. Quale quindi a questo punto puo essere la nozione che piu si rubrica al fatto di ieri? Sicuramente il primo articolo 280 c.p. perché gli elementi emersi dalle dichiarazioni degli intervenuti quale il foglio scritto in italiano con la firma in lingua araba sinonimo di persona radicalizzata religiosamente credente quindi in una guerra personale contro il sistema o anche solo più di un emulatore di fatti religiosamente riconducibili ad azioni di matrice terroristica e di quella valigetta con all interno materiale pseudo esplodente o di manifattura a tensione biologica ci fa pensare al ritorno ad armi utilizzate nella seconda guerra mondiale e dal dopoguerra alla guerra fredda e alle relative tensione al popolo e tra i popoli.
Quindi in ultima analisi la domanda sorge spontanea come superare un eventuale ritorno al terrore? Sicuramente la collaborazione del cittadino con le forze dell'ordine è sempre necessario ma come già sappiamo le piu importanti attività per non tornare piu ad un clima di paura per se stessi e per gli altri sono quelle della prevenzione e della repressione degli operatori del settore ma anche e soprattutto politiche per l'integrazione interreligiosa e interculturale e per la deradicalizzazione ed estirpazione dei pensieri di radicalizzati.
Dottor Luciano Battaglini