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L'Amet di Trani ha compiuto 110 anni «nella totale indifferenza»
Daniele di Lernia (Fit Cisl) torna a parlare della gestione della sosta a pagamento
sabato 26 gennaio 2019
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Ormai da un mese, siamo entrati nel 2019 e poco tempo fa l'azienda Amet ha compiuto, nella più totale indifferenza 110 anni ed ormai è di certo scaduto l'affidamento per la gestione della sosta a pagamento.
Che l'azienda fosse in stato catatonico era stato già detto, infatti quest'anno, i vertici aziendali, non hanno degnato i dipendenti neanche degli auguri di Natale e di fine anno, mentre in STP, le cose sono andate diversamente, con tanto di comunicato stampa del presidente in difesa dell'importanza del lavoro di tutti i dipendenti e in particolare modo degli "ultimi", coloro che essendo a diretto contatto con l'utenza, ne incassano tutte le critiche per disservizi di cui non hanno responsabilitá diretta.
Gli operatori della sosta, ormai da anni devono rispondere a critiche di ogni genere tra cui la più ricorrente "perché a Trani non ci sono i parcometri? Siete gli unici!" (senza riportare quelle più colorite che sono la maggioranza e tra cui di certo non si è mai sentito "perché non rimettete in piedi il parcheggio della stazione"). Sarebbe interessante rispondere "perché se no un privato non può rifondere ad Amet il costo dei parcometri che di sicuro strapaga come tutte le cose che succedono nelle pubbliche amministrazioni" (cit. Sindaco).
La realtà è che mentre qualcuno aspettava che il "regalo che ha ereditato" scadesse, sembrerebbe che nessuno si sia preoccupato di capire per tempo, se ci fossero ancora i presupposti giuridici per un eventuale riaffidamento, infatti ad un mese dalla richiesta di chiarimenti da parte del Sindaco ai dirigenti comunali e ad Amet, sembrerebbe non sia pervenuto alcun responso, pur trattandosi di informazioni che dovrebbero essere alla base dei rapporti tra Socio unico e partecipate e in consiglio Comunale, si continua a non replicare sulla questione, pur sollevata da più consiglieri di opposizione. Inoltre al netto dell'aggiunta di una ulteriore app per il pagamento della sosta, non sembra si siano fatti investimenti nel servizio, neanche per l'ordinaria manutenzione, ad a esempio per il rifacimento della segnaletica orizzontale ormai invisibile. Come mai?
Sarebbe il caso di fare un po' di chiarezza e chiarire perché:
- non si procede al riaffidamento del servizio benché la normativa lo consenta è l'azienda abbia dichiarato espressamente di essere interessata a continuare la gestione implementando e sviluppando il servizio
- perché non si sia dato ancora atto di indirizzo ad Amet (al netto delle pessime esternazioni) per l'installazione dei parcometri, "semplice modalità di pagamento" ma strumento essenziale per il corretto funzionamento del servizio
- perché si continui a citare il parcheggio della stazione benché si sia ampiamente dimostrato che ci sono soluzioni alternative che possono tamponare il problema in attesa che tale investimento, possa rientrare in un piano di gestione globale pubblica dell'intera mobilità e parcheggi
- perché il Socio non versi alla Società i crediti di qualche milione di euro che vanta e che di sicuro ne limitano il potere di investimento e che altrettanto di sicuro gli avrebbero permesso di sviluppare tutti i servizi aumentandone l'efficienza e i profitti
- non si starà per caso cercando di arrivare alla scadenza dei 6 mesi utili in cui l'Amet è obbligata alla prosecuzione del servizio, dopo la scadenza dell'affidamento, per poter poi legittimare qualsiasi scelta, con "l'urgenza"?
Poiché inoltre, sono state ignorate (e i lettori ne sono testimoni) tutte le proposte tese al miglioramento del servizio in articoli, dossier e comunicazioni formali (a costo zero), in mancanza di una risposta formale dall'ente preposto, ci riserveremo di chiedere i chiarimenti del caso, agli organi di controllo competenti, soprattutto in merito alle responsabilità che tali scelte hanno prodotto nei confronti dell'azienda e del servizio in termini economici e di qualità e se essendo Amet, al netto della gestione dei servizi pubblici, una società che opera sul mercato, per quello che riguarda l'energia, le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco, non abbiano arrecato un danno di immagine, con eventuali perdite commerciali, legate alla fiducia nella Società.
Il Segretario Sindacale Aziendale Fit Cisl,
Daniele di Lernia
Che l'azienda fosse in stato catatonico era stato già detto, infatti quest'anno, i vertici aziendali, non hanno degnato i dipendenti neanche degli auguri di Natale e di fine anno, mentre in STP, le cose sono andate diversamente, con tanto di comunicato stampa del presidente in difesa dell'importanza del lavoro di tutti i dipendenti e in particolare modo degli "ultimi", coloro che essendo a diretto contatto con l'utenza, ne incassano tutte le critiche per disservizi di cui non hanno responsabilitá diretta.
Gli operatori della sosta, ormai da anni devono rispondere a critiche di ogni genere tra cui la più ricorrente "perché a Trani non ci sono i parcometri? Siete gli unici!" (senza riportare quelle più colorite che sono la maggioranza e tra cui di certo non si è mai sentito "perché non rimettete in piedi il parcheggio della stazione"). Sarebbe interessante rispondere "perché se no un privato non può rifondere ad Amet il costo dei parcometri che di sicuro strapaga come tutte le cose che succedono nelle pubbliche amministrazioni" (cit. Sindaco).
La realtà è che mentre qualcuno aspettava che il "regalo che ha ereditato" scadesse, sembrerebbe che nessuno si sia preoccupato di capire per tempo, se ci fossero ancora i presupposti giuridici per un eventuale riaffidamento, infatti ad un mese dalla richiesta di chiarimenti da parte del Sindaco ai dirigenti comunali e ad Amet, sembrerebbe non sia pervenuto alcun responso, pur trattandosi di informazioni che dovrebbero essere alla base dei rapporti tra Socio unico e partecipate e in consiglio Comunale, si continua a non replicare sulla questione, pur sollevata da più consiglieri di opposizione. Inoltre al netto dell'aggiunta di una ulteriore app per il pagamento della sosta, non sembra si siano fatti investimenti nel servizio, neanche per l'ordinaria manutenzione, ad a esempio per il rifacimento della segnaletica orizzontale ormai invisibile. Come mai?
Sarebbe il caso di fare un po' di chiarezza e chiarire perché:
- non si procede al riaffidamento del servizio benché la normativa lo consenta è l'azienda abbia dichiarato espressamente di essere interessata a continuare la gestione implementando e sviluppando il servizio
- perché non si sia dato ancora atto di indirizzo ad Amet (al netto delle pessime esternazioni) per l'installazione dei parcometri, "semplice modalità di pagamento" ma strumento essenziale per il corretto funzionamento del servizio
- perché si continui a citare il parcheggio della stazione benché si sia ampiamente dimostrato che ci sono soluzioni alternative che possono tamponare il problema in attesa che tale investimento, possa rientrare in un piano di gestione globale pubblica dell'intera mobilità e parcheggi
- perché il Socio non versi alla Società i crediti di qualche milione di euro che vanta e che di sicuro ne limitano il potere di investimento e che altrettanto di sicuro gli avrebbero permesso di sviluppare tutti i servizi aumentandone l'efficienza e i profitti
- non si starà per caso cercando di arrivare alla scadenza dei 6 mesi utili in cui l'Amet è obbligata alla prosecuzione del servizio, dopo la scadenza dell'affidamento, per poter poi legittimare qualsiasi scelta, con "l'urgenza"?
Poiché inoltre, sono state ignorate (e i lettori ne sono testimoni) tutte le proposte tese al miglioramento del servizio in articoli, dossier e comunicazioni formali (a costo zero), in mancanza di una risposta formale dall'ente preposto, ci riserveremo di chiedere i chiarimenti del caso, agli organi di controllo competenti, soprattutto in merito alle responsabilità che tali scelte hanno prodotto nei confronti dell'azienda e del servizio in termini economici e di qualità e se essendo Amet, al netto della gestione dei servizi pubblici, una società che opera sul mercato, per quello che riguarda l'energia, le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco, non abbiano arrecato un danno di immagine, con eventuali perdite commerciali, legate alla fiducia nella Società.
Il Segretario Sindacale Aziendale Fit Cisl,
Daniele di Lernia