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Bagni e biglietteria chiusi e ascensore rotto, la stazione di Trani come nel «vecchio West»
L'esperienza di un cittadino in attesa del treno in una calda domenica di giugno
martedì 7 giugno 2022
11.46
Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di un cittadino, Michele Nunziante, in merito la sua esperienza di domenica scorsa alla stazione di Trani.
«Desidero segnalare un episodio che mi ha visto protagonista domenica scorsa e che purtroppo da tranese mi ha procurato un senso di profonda vergogna. Mia figlia doveva partire dalla stazione di Trani per raggiungere Bologna alle ore 13.27. Il treno, per le note vicende legate al deragliamento avvenuto la scorsa settimana nei pressi di Roma, è arrivato con 50 minuti di ritardo e fin qui la cosa ci può stare. Nelle more dell'attesa io ed altri viaggiatori presenti nella "sala di attesa" volevamo usufruire dei servizi igienici ma purtroppo i bagni erano chiusi. Avremmo gradito un caffè o dissetarci con una bottiglia di acqua ma l'unico bar presente in stazione era anch'esso chiuso. E' chiaro che la stazione era completamente sguarnita di personale di Trenitalia e mi è sembrato di stare in una stazione del vecchio west totalmente abbandonata a se stessa in una domenica assolata e senza un minimo livello di confort degno di una città turistica quale Trani si vanta di essere. Per decenza ometto di riferire i commenti degli altri passeggeri di chiare origini settentrionali.
Mi chiedo non è possibile prevedere l'uso dei bagni con una gettoniera che consenta di usufruirne quando sono chiusi? Si può ipotizzare di dotare la stazione di un distributore automatico di snack e bevande senza dover necessariamente uscire per dissetarsi? Assicurare la presenza fisica di qualcuno a cui potersi rivolgere per chiedere informazioni? Non mi pare di chiedere la luna ma di assicurare un minimo livello di servizio in una stazione di un co-capolugo di provincia!
Infine per accedere al marciapiede di partenza dei treni occorre fare le scale, con valige spesso pesanti, perché l'ascensore è rotto. E se deve prendere il treno un disabile come deve fare? Deve rinunciare al viaggio o sperare in qualche anima buona pronta ad aiutarlo? Francamente mi sembra troppo ed indegno di una comunità civile. Mi auguro che chi di competenza provveda al più presto; ne va del prestigio della nostra città!»
«Desidero segnalare un episodio che mi ha visto protagonista domenica scorsa e che purtroppo da tranese mi ha procurato un senso di profonda vergogna. Mia figlia doveva partire dalla stazione di Trani per raggiungere Bologna alle ore 13.27. Il treno, per le note vicende legate al deragliamento avvenuto la scorsa settimana nei pressi di Roma, è arrivato con 50 minuti di ritardo e fin qui la cosa ci può stare. Nelle more dell'attesa io ed altri viaggiatori presenti nella "sala di attesa" volevamo usufruire dei servizi igienici ma purtroppo i bagni erano chiusi. Avremmo gradito un caffè o dissetarci con una bottiglia di acqua ma l'unico bar presente in stazione era anch'esso chiuso. E' chiaro che la stazione era completamente sguarnita di personale di Trenitalia e mi è sembrato di stare in una stazione del vecchio west totalmente abbandonata a se stessa in una domenica assolata e senza un minimo livello di confort degno di una città turistica quale Trani si vanta di essere. Per decenza ometto di riferire i commenti degli altri passeggeri di chiare origini settentrionali.
Mi chiedo non è possibile prevedere l'uso dei bagni con una gettoniera che consenta di usufruirne quando sono chiusi? Si può ipotizzare di dotare la stazione di un distributore automatico di snack e bevande senza dover necessariamente uscire per dissetarsi? Assicurare la presenza fisica di qualcuno a cui potersi rivolgere per chiedere informazioni? Non mi pare di chiedere la luna ma di assicurare un minimo livello di servizio in una stazione di un co-capolugo di provincia!
Infine per accedere al marciapiede di partenza dei treni occorre fare le scale, con valige spesso pesanti, perché l'ascensore è rotto. E se deve prendere il treno un disabile come deve fare? Deve rinunciare al viaggio o sperare in qualche anima buona pronta ad aiutarlo? Francamente mi sembra troppo ed indegno di una comunità civile. Mi auguro che chi di competenza provveda al più presto; ne va del prestigio della nostra città!»