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«Bisogna costruire laboratori di esempi»
Intervento di Mauro Spallucci (Omi Trani)
domenica 15 maggio 2016
0.57
I cittadini tranesi devono aprire quanto prima i laboratori di esempi. Non possiamo assistere, senza fare il possibile, alla partenza dei nostri figli, fratelli, nipoti. Non possiamo permettere che la storia della nostra città, delle nostre famiglie, si trasformi in storie di abbandono e di esilio. I tranesi responsabili devono sostenere le famiglie sentendo il dovere di dare esempi, combattendo la buona battaglia della costruzione di una città migliore, quella possibile. Serve una sorta di patto sociale cittadino perché sappiamo che la politica da sola non ce la può fare; per questo occorre stabilire un'alleanza tra tutti i soggetti attivi della società.
Sappiamo che il dibattito sulla classe dirigente è sempre aperto nell'opinione pubblica in quanto, nel senso comune, è persistente la convinzione che la classe politica sia l'unica guida della città, nel bene e nel male. E' vero, però sino ad un certo punto. Anche se i politici detengono il potere legittimo, la cosiddetta autorità (della quale devono rendere conto) le stanze del potere si chiamano anche ricchezza, professionalità: cioè esponenti delle attività industriali, commerciali, artigianali, ambientali, culturali, ecc. Difronte alle sfide complesse dobbiamo essere convinti e consapevoli che dobbiamo essere capaci di agire come un sistema coeso. Contrasti e conflitti non portano da nessuna parte. Pertanto si perde tutti in consapevolezza, autorevolezza, responsabilizzazione. anche se i politici devono sapere che i cortigiani e faccendieri di parte alimentano se non la corruzione anche illecite e non chiare complicità, anche in economia non facendo crescere il bene comune. Condividere una nuova visione della nostra città è la strada nuova, necessaria, urgente, prioritaria non soltanto per reagire a questo degrado ma per rinascere, per essere capaci di ricostruire e dare speranza e futuro.
Il nostro territorio gode di una grande fortuna. Storia, clima, bellezza. Utilizziamo intelligenze e condivisione. Sarebbe opportuno - per esempio - investire su se stessi aprendo i laboratori di esempi. Per creare lavoro perchè questa è la priorità delle priorità. Dobbiamo essere capaci di attrarre capitali, persone, talenti, idee. Occorre creare questo clima di fiducia perché i nostri giovani conquistino la propria autonomia economica, desiderando di restare anzi di avviare una propria attività imprenditoriale che è l'opzione migliore per lo sviluppo e la crescita individuale e comune. Ripartiamo dal basso e con le nostre forze. Con uomini e donne. Con i laboratori di esempi. Mettiamo insieme gli imprenditori, i professionisti migliori per far nascere per esempio "gruppi cooperativi nel settore turistico".
Il primo dovere morale oggi è quello di prendere decisioni giuste che, ora più che mai, è diventato difficile prendere da soli. L'idea di promuovere l'economia di inclusione per chi non ce la fa da solo - aprendo i laboratori di esempi - può divenire via verso la ricostruzione della nostra città. Pertanto imprenditori, professionisti e dirigenti che decidono di andare nelle associazioni, negli oratori, nelle scuole, per dialogare, per dare fiducia, per promuovere iniziative, per costruire reti, per elaborare progetti e risposte. Per esempio per l'economia del mare cosa possiamo fare? Come possiamo diffondere e valorizzare i prodotti? Della terra? Cosa si può fare per diffondere la dieta mediterranea? Per rigenerare persone ci vuole volontà, dialogo, ascolto per creando percorsi, corridoi, strade, laboratori di esempi. La sfida che abbiamo tutti davanti si può vincere offrendo ai nostri giovani testimonianze reali. Di impegno e cambiamento concreto. Questo impegno educativo è ineludibile e va rivolto senza retorica per evitare che diventi strumentale e fine a se stesso. Abbiamo estremamente bisogno di questa politica capace di incrementare il confronto e la partecipazione dal basso per far nascere un nuovo protagonismo civile. Tutto ciò si chiama bene comune. Che non è un modo di dire, ma un modo di pensare, di fare, di vivere. Un nuovo sguardo sulla vita propria e degli altri. Per essere operai nei laboratori tranesi di esempio.
Mauro Spallucci (Omi Trani)
Sappiamo che il dibattito sulla classe dirigente è sempre aperto nell'opinione pubblica in quanto, nel senso comune, è persistente la convinzione che la classe politica sia l'unica guida della città, nel bene e nel male. E' vero, però sino ad un certo punto. Anche se i politici detengono il potere legittimo, la cosiddetta autorità (della quale devono rendere conto) le stanze del potere si chiamano anche ricchezza, professionalità: cioè esponenti delle attività industriali, commerciali, artigianali, ambientali, culturali, ecc. Difronte alle sfide complesse dobbiamo essere convinti e consapevoli che dobbiamo essere capaci di agire come un sistema coeso. Contrasti e conflitti non portano da nessuna parte. Pertanto si perde tutti in consapevolezza, autorevolezza, responsabilizzazione. anche se i politici devono sapere che i cortigiani e faccendieri di parte alimentano se non la corruzione anche illecite e non chiare complicità, anche in economia non facendo crescere il bene comune. Condividere una nuova visione della nostra città è la strada nuova, necessaria, urgente, prioritaria non soltanto per reagire a questo degrado ma per rinascere, per essere capaci di ricostruire e dare speranza e futuro.
Il nostro territorio gode di una grande fortuna. Storia, clima, bellezza. Utilizziamo intelligenze e condivisione. Sarebbe opportuno - per esempio - investire su se stessi aprendo i laboratori di esempi. Per creare lavoro perchè questa è la priorità delle priorità. Dobbiamo essere capaci di attrarre capitali, persone, talenti, idee. Occorre creare questo clima di fiducia perché i nostri giovani conquistino la propria autonomia economica, desiderando di restare anzi di avviare una propria attività imprenditoriale che è l'opzione migliore per lo sviluppo e la crescita individuale e comune. Ripartiamo dal basso e con le nostre forze. Con uomini e donne. Con i laboratori di esempi. Mettiamo insieme gli imprenditori, i professionisti migliori per far nascere per esempio "gruppi cooperativi nel settore turistico".
Il primo dovere morale oggi è quello di prendere decisioni giuste che, ora più che mai, è diventato difficile prendere da soli. L'idea di promuovere l'economia di inclusione per chi non ce la fa da solo - aprendo i laboratori di esempi - può divenire via verso la ricostruzione della nostra città. Pertanto imprenditori, professionisti e dirigenti che decidono di andare nelle associazioni, negli oratori, nelle scuole, per dialogare, per dare fiducia, per promuovere iniziative, per costruire reti, per elaborare progetti e risposte. Per esempio per l'economia del mare cosa possiamo fare? Come possiamo diffondere e valorizzare i prodotti? Della terra? Cosa si può fare per diffondere la dieta mediterranea? Per rigenerare persone ci vuole volontà, dialogo, ascolto per creando percorsi, corridoi, strade, laboratori di esempi. La sfida che abbiamo tutti davanti si può vincere offrendo ai nostri giovani testimonianze reali. Di impegno e cambiamento concreto. Questo impegno educativo è ineludibile e va rivolto senza retorica per evitare che diventi strumentale e fine a se stesso. Abbiamo estremamente bisogno di questa politica capace di incrementare il confronto e la partecipazione dal basso per far nascere un nuovo protagonismo civile. Tutto ciò si chiama bene comune. Che non è un modo di dire, ma un modo di pensare, di fare, di vivere. Un nuovo sguardo sulla vita propria e degli altri. Per essere operai nei laboratori tranesi di esempio.
Mauro Spallucci (Omi Trani)