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Bottaro-Barresi: una guerra a suon di botta e risposta
Lettera aperta della consigliera indipendente
sabato 16 giugno 2018
Caro sindaco,
mi perdonerà il ritardo della risposta, ma lo sconcerto che ho provato leggendo l'ultima nota che ha avuto la cortesia di dedicarmi, mi ha lasciata in uno stato quasi catatonico. Stupore, indignazione, delusione sono sentimenti che in queste ore si sono succeduti e che mi hanno indotta a risponderle con questa lettera aperta perché non vorrei che domani richiamasse un "privato", così privato da conoscerlo solo lei.
Mi capita sovente, sopratutto nelle note che mi dedica, di leggere chiari riferimenti al Suo "stile",alla sua formazione umana e professionale, alla sua educazione e alla sua cultura morale e politica; alla fine ho capito che è un modo tutto suo di impostare il suo agire politico, quasi che la sua estrazione sociale le dia la patente di fare e disfare tutto quello che ritiene senza tollerare il minimo disappunto. O, forse, è riconducibile a quel "radical chic"con cui gli intellettuali di sinistra ritengono di poter trattare la gente comune, della serie: "io so' io e voi non siete un c....". Ma di quel popolo io ne sono un componente, anzi, un rappresentante ( e questo le dà fastidio, me ne rendo conto...) e, me lo deve permettere, di quello stile, cultura, formazione o chissà cosa altro, alla fine ce ne facciamo ben poco se, poi, il confronto con i fatti diventa impietoso.
Allora mi permetterà una riflessione, estemporanea (per non togliere tempo al dibattito politico cui sento di doverla richiamare),che riguarda lei e, se non le dispiace, me. Mi compiaccio che lei abbia uno stile, ma mi permetta di essere felice se a questo stile non ho informato il mio modo di agire ove per "stile" si intenda la volontà pervicace di insinuare la cultura del sospetto e del pettegolezzo come strumento di screditamento personale.
Non se la prenderà se prendo le distanze dalla sua cultura politica ove, se ho ben compreso, esiste una dimensione pubblica è una dimensione privata, in cui gli amici di una sono i nemici dell'altra e viceversa. Non discuto sul suo modo di fare il politico, semplicemente non è il mio. Non ricordo, infatti, di aver avuto un rapporto "privato"con lei che esulasse dal mandato politico che esplico dall'inizio di questa amministrazione.
Per quanto mi sforzi, non riesco in alcun modo a ricordare di richieste che le avrei avanzato nelle segrete stanze di Palazzo di Città. Avrà cura, quindi, di rendere pubblico (questa volta seguendo il MIO di stile) la richiesta che io le avrai avanzato in privato e per cui si sarebbe eretto a irreprensibile uomo libero e scevro da ogni condizionamento. Ma le sarei ancora più grato se a questo aggiungesse le numerose altre cose dette e realizzate "in privato",anche a danno degli avversari politici, che sono ignorate dal pubblico che, poi, è il nostro elettorato. Non me ne vorrà, altresì, se non condivido la sua formazione politica se la stessa l'ha portata ad utilizzare il pettegolezzo e il sospetto come strumento per tacitare l'oppositore politico di circostanza, sfuggendo ad ogni reale confronto su temi di stretta attualità politica.
Capisco la sua delusione nel vedere che siffatto modus operandi, nei miei confronti, non abbia sortito effetto, e capisco la frustrazione che traspare dalle righe della sua nota ma, evidentemente, se ne dovrà fare una ragione: a TRANI, le sembrerà strano, esiste una opposizione e sebbene sia portata avanti da uno sparuto gruppo di persone che in consiglio e in ogni dove cercano di far sentire la sua voce, lei ha il DOVERE di rispettare e di confrontarsi con essa. Le fatwa sono strumenti che esulano dalla NOSTRA cultura politica, anche se comprendo la sua brama di introdurle nel nostro orizzonte politico.
Insomma, personalmente sono molto compiaciuta dell' educazione, della cultura, della formazione e chissà cosa altro contraddistingua la sua persona, ma permetta anche a me, e quelli che la pensano come me, di essere felici di essere DIVERSI da lei e, da ultimo, se mi permette, le rivolgerei una preghiera: abbia la compiacenza sempre di rispondere con temi politici e con fatti circostanziati alle eccezioni che le vengono rivolti anche da me. Perché che le piaccia o no, sono un rappresentante dei cittadini tranesi e come tale ho il diritto (e lei il dovere) di ottenere delle risposte esaurienti sui quesiti politici che le vengono rivolti.
Gli anatemi, i pettegolezzi, i fantomatici sospetti, sono l'indice emblematico di chi non ha argomenti. E forse non li ha mai avuti.
Anna Maria Barresi,
consigliera comunale indipendente
mi perdonerà il ritardo della risposta, ma lo sconcerto che ho provato leggendo l'ultima nota che ha avuto la cortesia di dedicarmi, mi ha lasciata in uno stato quasi catatonico. Stupore, indignazione, delusione sono sentimenti che in queste ore si sono succeduti e che mi hanno indotta a risponderle con questa lettera aperta perché non vorrei che domani richiamasse un "privato", così privato da conoscerlo solo lei.
Mi capita sovente, sopratutto nelle note che mi dedica, di leggere chiari riferimenti al Suo "stile",alla sua formazione umana e professionale, alla sua educazione e alla sua cultura morale e politica; alla fine ho capito che è un modo tutto suo di impostare il suo agire politico, quasi che la sua estrazione sociale le dia la patente di fare e disfare tutto quello che ritiene senza tollerare il minimo disappunto. O, forse, è riconducibile a quel "radical chic"con cui gli intellettuali di sinistra ritengono di poter trattare la gente comune, della serie: "io so' io e voi non siete un c....". Ma di quel popolo io ne sono un componente, anzi, un rappresentante ( e questo le dà fastidio, me ne rendo conto...) e, me lo deve permettere, di quello stile, cultura, formazione o chissà cosa altro, alla fine ce ne facciamo ben poco se, poi, il confronto con i fatti diventa impietoso.
Allora mi permetterà una riflessione, estemporanea (per non togliere tempo al dibattito politico cui sento di doverla richiamare),che riguarda lei e, se non le dispiace, me. Mi compiaccio che lei abbia uno stile, ma mi permetta di essere felice se a questo stile non ho informato il mio modo di agire ove per "stile" si intenda la volontà pervicace di insinuare la cultura del sospetto e del pettegolezzo come strumento di screditamento personale.
Non se la prenderà se prendo le distanze dalla sua cultura politica ove, se ho ben compreso, esiste una dimensione pubblica è una dimensione privata, in cui gli amici di una sono i nemici dell'altra e viceversa. Non discuto sul suo modo di fare il politico, semplicemente non è il mio. Non ricordo, infatti, di aver avuto un rapporto "privato"con lei che esulasse dal mandato politico che esplico dall'inizio di questa amministrazione.
Per quanto mi sforzi, non riesco in alcun modo a ricordare di richieste che le avrei avanzato nelle segrete stanze di Palazzo di Città. Avrà cura, quindi, di rendere pubblico (questa volta seguendo il MIO di stile) la richiesta che io le avrai avanzato in privato e per cui si sarebbe eretto a irreprensibile uomo libero e scevro da ogni condizionamento. Ma le sarei ancora più grato se a questo aggiungesse le numerose altre cose dette e realizzate "in privato",anche a danno degli avversari politici, che sono ignorate dal pubblico che, poi, è il nostro elettorato. Non me ne vorrà, altresì, se non condivido la sua formazione politica se la stessa l'ha portata ad utilizzare il pettegolezzo e il sospetto come strumento per tacitare l'oppositore politico di circostanza, sfuggendo ad ogni reale confronto su temi di stretta attualità politica.
Capisco la sua delusione nel vedere che siffatto modus operandi, nei miei confronti, non abbia sortito effetto, e capisco la frustrazione che traspare dalle righe della sua nota ma, evidentemente, se ne dovrà fare una ragione: a TRANI, le sembrerà strano, esiste una opposizione e sebbene sia portata avanti da uno sparuto gruppo di persone che in consiglio e in ogni dove cercano di far sentire la sua voce, lei ha il DOVERE di rispettare e di confrontarsi con essa. Le fatwa sono strumenti che esulano dalla NOSTRA cultura politica, anche se comprendo la sua brama di introdurle nel nostro orizzonte politico.
Insomma, personalmente sono molto compiaciuta dell' educazione, della cultura, della formazione e chissà cosa altro contraddistingua la sua persona, ma permetta anche a me, e quelli che la pensano come me, di essere felici di essere DIVERSI da lei e, da ultimo, se mi permette, le rivolgerei una preghiera: abbia la compiacenza sempre di rispondere con temi politici e con fatti circostanziati alle eccezioni che le vengono rivolti anche da me. Perché che le piaccia o no, sono un rappresentante dei cittadini tranesi e come tale ho il diritto (e lei il dovere) di ottenere delle risposte esaurienti sui quesiti politici che le vengono rivolti.
Gli anatemi, i pettegolezzi, i fantomatici sospetti, sono l'indice emblematico di chi non ha argomenti. E forse non li ha mai avuti.
Anna Maria Barresi,
consigliera comunale indipendente