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Chi ha paura di Legambiente?
Lettera in redazione di Pierluigi Colangelo
mercoledì 22 aprile 2020
6.36
La campagna di denigrazione lanciata da Bruno Vespa, nei confronti del mondo delle ONG e del volontariato in genere, in questi giorni ha purtroppo contagiato anche l'informazione locale. Un recente editoriale apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno, nel commentare la partecipazione del Comune di Trani ad un bando per l'Innovazione Sociale con l'affidamento a Legambiente Puglia dell'incarico di capofila per il progetto "Many Voices One Song", unitamente ad una vasta rete di soggetti del terzo settore, è stato assunto a pretesto per accusarci di una posizione di pilatesco disinteresse, se non di connivenza, nei confronti di una vicenda edilizia sul lungomare cittadino di Trani denominata "Progetto Orizzonte".
La stampa dovrebbe fare le domande giuste e non impiegare strumenti di distrazione di massa in quanto Legambiente insieme alle altre organizzazioni del Terzo settore sono esattamente dove devono essere in questo momento di emergenza mondiale, ovvero accanto alle necessità ed ai bisogni della popolazione e del territorio. E questo senza pretenderne nulla in cambio. La correttezza delle informazioni, parimenti alla verifica delle fonti quale dovere imprescindibile per chi scrive oltre a prevenire una strumentale confusione tra Legambiente Puglia, soggetto proponente del progetto "Many Voices One Song" e Legambiente Trani, avrebbe dovuto consentire anche di registrare la costanza, seppur silenziosa, dell'impegno della Legambiente sul territorio. La perdurante insensibilità di governati e cittadini verso ambiente e patrimonio storico-architettonico, ha fatto sì che la Legambiente, negli anni, sia evoluta nella sua strategia di intervento passando dalle parole ai fatti. Fedele ad una politica di contrasto al consumo di suolo sia esso nella forma di speculazione edilizia o di impianti fotovoltaici a terra, Legambiente Trani è costituita da soggetti che prestano volontariamente la propria attività e profondono le loro competenze per la tutela di interessi diffusi.
Non disponendo più tra le sue fila di geologi ed ingegneri in grado di inseguire e studiare puntualmente le trame del Pug e degli strumenti urbanistici e pur non rinnegando ogni sua precedente dichiarazione, Legambiente Trani raccoglie oggi le sue forze in azioni concrete che possano salvaguardare e migliorare il nostro territorio. Per questo incomprensibile appare l'accostamento di una vicenda edilizia, ignota a Legambiente, con un bando a sportello, di cui ancora non si conosce il risultato e che ha visto solo Trani e non anche le città limitrofe, candidarsi in virtù dello sforzo propositivo e di coordinamento di quel mondo del Terzo Settore, proteso ad un cambiamento dal basso. Il tutto volto a manifestare il coraggio e la condivisione di idee di chi partecipa spontaneamente ad una festa dei popoli e condivide con altri il proprio cibo soprattutto in questo momento di bisogno generale.
Se mai un'Europa sopravviverà allo sfacelo della pandemia, si potrà accedere ancora a fonti di finanziamento comunitario, solo grazie alla capacità progettuale del mondo del terzo settore e del non profit, ritenuto molto più efficiente ed affidabile delle Pubbliche Amministrazioni. Legambiente ed il panorama dell'associazionismo a Trani si sono impegnati per intercettare risorse devolute al recupero di aree verdi, alla prossima restituzione alla comunità del baretto nell'area dell'ex ospedaletto dei bambini, al contrasto alla dispersione scolastica o allo spreco alimentare o ancora alla rivitalizzazione culturale o a evitare abusi edilizi e risanare la costa Nord per la cui tutela i giovani volontari ambientalisti del Corpo di Solidarietà Europea, sono stati ospitati nel Parlamento Europeo a presentare il progetto "Mare di Inverno", prescelto come il principale in Italia per il contrasto all'inquinamento dell'ambiente e della costa. Consapevole che il lungomare di Trani paga il prezzo di dissennati piani urbanistici e senza trascurare battaglie per la tutela di beni, come villa Bini o giardino Telesio, non si sono mai arrestate le denunce e gli esposti di Legambiente nei confronti di presunti pregiudizi al patrimonio naturalistico, idrogeologico ed architettonico.
Legambiente, anche nel silenzio mediatico, continua la sua opera di sorveglianza e monitoraggio come semplicemente avvenuto anche per i recenti lavori di manutenzione per l'antenna collocata nel piazzale di Palazzo di Città e che hanno fatto temere installazioni di reti 5G smentite attraverso un accesso agli atti e tuttavia con l'impegno di Legambiente per prossimi incontri di informazione e formazione sulla materia. Legambiente non ha mai assunto profili "filogovernativi" sia per la sostanziale diversità ideologica della compagine dei suoi membri sia per la gratuità del suo impegno per la collettività. La nostra associazione quando coopera con le amministrazioni, non cela alcun immaginario tornaconto se non l'interesse per la comunità ed il territorio. Se si è applaudito ad amministrazioni di destra che hanno disposto per prime la chiusura del porto al traffico automobilistico o si sono rivelate lungimiranti nel prevedere il possibile risanamento della vasca di Boccadoro, parimenti si è dissentito con l'attuale amministrazione per la mancata apertura di accessi a mare per la costa sud, problema cronico che maggiormente esploderà con le misure di distanziamento per la prossima estate.
Legambiente non ha condiviso la strategia di chiusura della discarica municipale o di non apertura di un impianto di compostaggio in assenza di una adeguata riflessione sulle criticità del sistema regionale di smaltimento dei rifiuti. Convinti di non dover sostenere alcun esame perché le nostre posizioni sono note a tutti dalle cave al mare, dall'urbanistica al verde pubblico invitiamo chi ha accostato Legambiente a "Giano Bifronte", avendo da troppi anni abbandonato gli studi classici ad approfondire come tale antica divinità avesse due volti affinché con l'uno potesse mirare al passato e con l'altro muovere verso il futuro, esattamente come accade per la nostra associazione da quarant'anni attenta ad un futuro migliore e sostenibile senza trascurare il valore di un prezioso passato da salvaguardare.
Pierluigi Colangelo, Legambiente Trani
La stampa dovrebbe fare le domande giuste e non impiegare strumenti di distrazione di massa in quanto Legambiente insieme alle altre organizzazioni del Terzo settore sono esattamente dove devono essere in questo momento di emergenza mondiale, ovvero accanto alle necessità ed ai bisogni della popolazione e del territorio. E questo senza pretenderne nulla in cambio. La correttezza delle informazioni, parimenti alla verifica delle fonti quale dovere imprescindibile per chi scrive oltre a prevenire una strumentale confusione tra Legambiente Puglia, soggetto proponente del progetto "Many Voices One Song" e Legambiente Trani, avrebbe dovuto consentire anche di registrare la costanza, seppur silenziosa, dell'impegno della Legambiente sul territorio. La perdurante insensibilità di governati e cittadini verso ambiente e patrimonio storico-architettonico, ha fatto sì che la Legambiente, negli anni, sia evoluta nella sua strategia di intervento passando dalle parole ai fatti. Fedele ad una politica di contrasto al consumo di suolo sia esso nella forma di speculazione edilizia o di impianti fotovoltaici a terra, Legambiente Trani è costituita da soggetti che prestano volontariamente la propria attività e profondono le loro competenze per la tutela di interessi diffusi.
Non disponendo più tra le sue fila di geologi ed ingegneri in grado di inseguire e studiare puntualmente le trame del Pug e degli strumenti urbanistici e pur non rinnegando ogni sua precedente dichiarazione, Legambiente Trani raccoglie oggi le sue forze in azioni concrete che possano salvaguardare e migliorare il nostro territorio. Per questo incomprensibile appare l'accostamento di una vicenda edilizia, ignota a Legambiente, con un bando a sportello, di cui ancora non si conosce il risultato e che ha visto solo Trani e non anche le città limitrofe, candidarsi in virtù dello sforzo propositivo e di coordinamento di quel mondo del Terzo Settore, proteso ad un cambiamento dal basso. Il tutto volto a manifestare il coraggio e la condivisione di idee di chi partecipa spontaneamente ad una festa dei popoli e condivide con altri il proprio cibo soprattutto in questo momento di bisogno generale.
Se mai un'Europa sopravviverà allo sfacelo della pandemia, si potrà accedere ancora a fonti di finanziamento comunitario, solo grazie alla capacità progettuale del mondo del terzo settore e del non profit, ritenuto molto più efficiente ed affidabile delle Pubbliche Amministrazioni. Legambiente ed il panorama dell'associazionismo a Trani si sono impegnati per intercettare risorse devolute al recupero di aree verdi, alla prossima restituzione alla comunità del baretto nell'area dell'ex ospedaletto dei bambini, al contrasto alla dispersione scolastica o allo spreco alimentare o ancora alla rivitalizzazione culturale o a evitare abusi edilizi e risanare la costa Nord per la cui tutela i giovani volontari ambientalisti del Corpo di Solidarietà Europea, sono stati ospitati nel Parlamento Europeo a presentare il progetto "Mare di Inverno", prescelto come il principale in Italia per il contrasto all'inquinamento dell'ambiente e della costa. Consapevole che il lungomare di Trani paga il prezzo di dissennati piani urbanistici e senza trascurare battaglie per la tutela di beni, come villa Bini o giardino Telesio, non si sono mai arrestate le denunce e gli esposti di Legambiente nei confronti di presunti pregiudizi al patrimonio naturalistico, idrogeologico ed architettonico.
Legambiente, anche nel silenzio mediatico, continua la sua opera di sorveglianza e monitoraggio come semplicemente avvenuto anche per i recenti lavori di manutenzione per l'antenna collocata nel piazzale di Palazzo di Città e che hanno fatto temere installazioni di reti 5G smentite attraverso un accesso agli atti e tuttavia con l'impegno di Legambiente per prossimi incontri di informazione e formazione sulla materia. Legambiente non ha mai assunto profili "filogovernativi" sia per la sostanziale diversità ideologica della compagine dei suoi membri sia per la gratuità del suo impegno per la collettività. La nostra associazione quando coopera con le amministrazioni, non cela alcun immaginario tornaconto se non l'interesse per la comunità ed il territorio. Se si è applaudito ad amministrazioni di destra che hanno disposto per prime la chiusura del porto al traffico automobilistico o si sono rivelate lungimiranti nel prevedere il possibile risanamento della vasca di Boccadoro, parimenti si è dissentito con l'attuale amministrazione per la mancata apertura di accessi a mare per la costa sud, problema cronico che maggiormente esploderà con le misure di distanziamento per la prossima estate.
Legambiente non ha condiviso la strategia di chiusura della discarica municipale o di non apertura di un impianto di compostaggio in assenza di una adeguata riflessione sulle criticità del sistema regionale di smaltimento dei rifiuti. Convinti di non dover sostenere alcun esame perché le nostre posizioni sono note a tutti dalle cave al mare, dall'urbanistica al verde pubblico invitiamo chi ha accostato Legambiente a "Giano Bifronte", avendo da troppi anni abbandonato gli studi classici ad approfondire come tale antica divinità avesse due volti affinché con l'uno potesse mirare al passato e con l'altro muovere verso il futuro, esattamente come accade per la nostra associazione da quarant'anni attenta ad un futuro migliore e sostenibile senza trascurare il valore di un prezioso passato da salvaguardare.
Pierluigi Colangelo, Legambiente Trani