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Cosa è meglio augurare alla nostra città per il nuovo anno?
Le riflessioni di Mauro Spallucci: «La priorità deve essere la strategia»
venerdì 1 gennaio 2016
9.59
Cosa è meglio augurare nel 2016 per la nostra città? Cosa è meglio fare nel 2016 per tutti i cittadini e per il suo futuro? Pare che si vive alla giornata, nel parlare di debiti del passato, di persone a cui far pagare la cattiva gestione del passato, di cose che non costruiscono uno scenario, anzi una premessa di futuro migliore. Non abbiamo bisogno più di vivere alla giornata. Abbiamo bisogno di una strategia, di una visione del domani. Pare che la politica non si occupi più di questo.
Si vive giorno per giorno. La visione, la strategia non è più una priorità. Soprattutto per la politica. Ma cosa cambia possibilmente in meglio realmente una città? Il nostro pezzetto di mondo da sempre lo ha cambiato e lo cambierà la coscienza comune. Forse arriva anche all'improvviso, non pianificando. Impariamo dai giovani che ci ancora ci insegnano ad essere sensibili e rispettosi dell'ambiente, dei sentimenti, del futuro. Cosa occorre fare? Darsi una visione, una strategia. Iniziando a dare dei riconoscimenti pubblici già a tutti coloro che si sono già messi sulla buona strada ed in cammino per cambiare la comunità.
A chi ha già costituito dei piccoli gruppi che già promuovono stili di vita rinnovati nell'interesse di tutta la famiglia cittadina. Diversamente si procede ancora alla giornata e si arranca non andando mai alla radice. Magari sino alla prossima crisi politica ed alle nuove elezioni. Abbiamo bisogno di un strada possibile, sostenibile. Inventiamoci un premio alla concretezza del bene comune. Alla coscienza comune. Auguri di cuore per un buon 2016.
Si vive giorno per giorno. La visione, la strategia non è più una priorità. Soprattutto per la politica. Ma cosa cambia possibilmente in meglio realmente una città? Il nostro pezzetto di mondo da sempre lo ha cambiato e lo cambierà la coscienza comune. Forse arriva anche all'improvviso, non pianificando. Impariamo dai giovani che ci ancora ci insegnano ad essere sensibili e rispettosi dell'ambiente, dei sentimenti, del futuro. Cosa occorre fare? Darsi una visione, una strategia. Iniziando a dare dei riconoscimenti pubblici già a tutti coloro che si sono già messi sulla buona strada ed in cammino per cambiare la comunità.
A chi ha già costituito dei piccoli gruppi che già promuovono stili di vita rinnovati nell'interesse di tutta la famiglia cittadina. Diversamente si procede ancora alla giornata e si arranca non andando mai alla radice. Magari sino alla prossima crisi politica ed alle nuove elezioni. Abbiamo bisogno di un strada possibile, sostenibile. Inventiamoci un premio alla concretezza del bene comune. Alla coscienza comune. Auguri di cuore per un buon 2016.