Covid e sport: «Bisogna cercare di ridare dignità al nostro mondo»
La riflessione di Antonio Rutigliano (delegato Coni Bat)
"Lo sport sta morendo". In questo difficile periodo da più parti si ascolta questa terribile frase che mai ci saremmo sognati anche solo di pensare neanche un anno fa. Certo è «incontestabile che sono tante le problematiche che attanagliano le società sportive e molte altre probabilmente ne arriveranno quando, post covid, si comincerà ad avere una percezione concreta degli effetti della riforma dello sport nel nostro Paese. Io penso però che gli sportivi, quelli "veri", non possono accettare tutto questo.
Bisogna cercare di ridare dignità al nostro mondo e continuare a credere che lo Sport è Vita, con tutti i suoi benefici effetti sociali e sulla salute di ognuno. Dobbiamo immaginare la nostra vita come una grande gara. Non possiamo fermarci. Né tantomeno, come ha anche affermato Papa Francesco rivolgendosi ai giovani, parcheggiarci ai lati del percorso e limitarci solo a guardarla. Dobbiamo continuare ad andare avanti, ognuno con la propria andatura, ed avere come obiettivo quello di raggiungere il traguardo per sentirci tutti protagonisti.
In questo momento di grande difficoltà abbiamo il dovere di resistere, respirare profondamente, cercare di recuperare energie, per poi riprendere la nostra migliore andatura ed arrivare al traguardo soddisfatti. Io non ci posso credere che lo sport possa morire proprio perché, al pari di altre attività come cultura, musica, arte, esso è vita nella sua accezione migliore, con le sue emozioni, le sue gioie, le sue passioni. E questo dovrebbero capirlo tutti, senza strumentalizzazioni di sorta. Dobbiamo avere fiducia. Resistere. Per poi ricominciare tutti a correre.
- Antonio Rutigliano, delegato provinciale Coni Bat