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I tranesi diventeranno ambasciatori in Italia e nel mondo della città
Riflessione di Mauro Spallucci (Omi Trani)
domenica 3 luglio 2016
Oltre al mare, al sole, alla Cattedrale, ai luoghi di San Nicola il Pellegrino, ai musei, al porto, ai lidi, ai ristoranti, ai negozi di stile, alle iniziative culturali, a I Dialoghi di Trani, alle iniziative sportive, alla solidarietà, all'accoglienza, ai Festival, alle buone compagnie, i tranesi innamorati della città diventeranno "Ambasciatori in Italia e nel mondo" della città. Perché a Trani si può avere tecnologia, formazione, qualità della vita, digitalizzazione, hi-tech. Il clima eccellente può essere una leva e diventare una spinta per avere in tasca un biglietto ancora qualificante per invitare nella nostra città ospiti, clienti, fornitori, partner, manager, professionisti, scienziati, pensatori, artisti, intellettuali, politici, amici, studenti.
Mentre chi amministra la città è impegnato a rifare le strade, le piazze, le normative, il piano del traffico, i monumenti, i percorsi, le agevolazioni per le imprese, i privati, gli imprenditori, gli artisti che girano l'Italia ed il mondo volontariamente da oggi possono considerarsi degli ambasciatori della città. Come un buon imprenditore o manager che vuole scoprire perché non funziona la sua azienda non si chiude nel suo splendido ufficio ad elaborare le strategie così gli amministratori tranesi sono presenti in città. E lo dovranno essere sempre più tra i cittadini, nelle piazze, tra la gente. Girare per le strade per risalire la filiera delle cose che non vanno e magari dare un'occhiata ai contratti di servizio che legano il Comune sulle modalità di esercizio delle prestazioni. Per poi elaborare un set di indicatori misurabili che consentono di stabilire in modo oggettivo se il servizio è adeguato o meno, nonché incentivi e sanzioni che premino le buone performance e puniscano (fino alla rescissione dei contratti) le inadempienze. Basterebbe cambiarli, quei contratti, per iniziare a giocare davvero la non semplice partita del rilancio della nostra bella città. A Trani, per primi, si stanno aprendo tavoli esperienziali innovativi, una piazza della partecipazione aperte alle proposte non previste e non scritti nei programmi. Il tutto perché in un contesto di grandi cambiamenti storici e sociali, di crisi di modelli tradizionali anche di riferimento politici, il tema della partecipazione attiva diventa centrale per i cittadini, ma anche per le istituzioni, che avvertono la necessità di riqualificare la loro azione, di immettere energie civiche. Si è sempre di più consapevoli che senza il sano e positivo protagonismo di chi volontariamente si è voluto ingaggiare in una nuova sfida per la nostra comunità non avviene nessuna rinascita e nessuna crescita.
Provare a capire ed a far nascere nuovi paradigmi, raccontando esperienze di do0nne ed uomini veri è una strada che già si sta percorrendo. Tutto ciò rappresenta già uno strumento utile a tutti coloro i quali vogliono impegnarsi ed agire nella nostra comunità. I Festival, i concerti, le occasioni imprenditoriali possono diventare un luogo concreto per tessere relazioni, per aiutare, lasciando un'impronta concreta. Per riavviare il percorso di ricostruzione civica ed urbana che la città ha già iniziato ad attraversare. Conosco ed incontro già tanti amici, conoscenti, persone che sentono il bisogno ed i desiderio di appartenenza alla nostra città. La nostra Trani sta diventando, pertanto, una comunità . Perché, oggi, sempre di più anche i giovani, oltre ai risultati ed agli obiettivi, agli incentivi, cerano un contesto che offre relazione scambio sociale. Trani ha bisogno di una classe dirigente - non soltanto politica - ma economica di imprenditori e professionisti ma anche di intellettuali ed artisti, di dipendenti e di manager, per fare bene le cose difficili, non quelle facili. Per fare ciò occorre il coraggio di voler superare la prova.
Non c'è sconfitta maggiore di non visione, coraggio, volontà di sfidare il futuro. Gli ambasciatori tranesi possono generare bellezza e futuro disponendosi positivamente, allacciando relazioni, contatti, persone per promuovere scambi commerciali all'insegna della responsabilità economica e sociale. Se si renderanno disponibili le persone giuste sarà un segnale concreto nella giusta direzione. Tra i requisiti dovranno essere persone equilibrate oltre che competenti, capaci di rispettare le diversità e contenti di costruire ponti per vivere in amicizia con gli altri abitanti dei paesi vicini. Ad iniziare dai nostri dirimpettai, dai paesi che si affacciano al Mar Mediterraneo. Auguri alle persone che vorranno assumere questo impegno volontario che chiama in causa innanzitutto la coscienza. Un impegno senza alibi che ci ricordi che, quando si lavora duramente e si è disposti al sacrificio, nulla è impossibile. Gli ambasciatori hanno il gravoso compito dio spezzare il cerchio di un 'aria negativa che circola, per proporre entusiasmo e fiducia. Dobbiamo farlo insieme. Adesso.
Mentre chi amministra la città è impegnato a rifare le strade, le piazze, le normative, il piano del traffico, i monumenti, i percorsi, le agevolazioni per le imprese, i privati, gli imprenditori, gli artisti che girano l'Italia ed il mondo volontariamente da oggi possono considerarsi degli ambasciatori della città. Come un buon imprenditore o manager che vuole scoprire perché non funziona la sua azienda non si chiude nel suo splendido ufficio ad elaborare le strategie così gli amministratori tranesi sono presenti in città. E lo dovranno essere sempre più tra i cittadini, nelle piazze, tra la gente. Girare per le strade per risalire la filiera delle cose che non vanno e magari dare un'occhiata ai contratti di servizio che legano il Comune sulle modalità di esercizio delle prestazioni. Per poi elaborare un set di indicatori misurabili che consentono di stabilire in modo oggettivo se il servizio è adeguato o meno, nonché incentivi e sanzioni che premino le buone performance e puniscano (fino alla rescissione dei contratti) le inadempienze. Basterebbe cambiarli, quei contratti, per iniziare a giocare davvero la non semplice partita del rilancio della nostra bella città. A Trani, per primi, si stanno aprendo tavoli esperienziali innovativi, una piazza della partecipazione aperte alle proposte non previste e non scritti nei programmi. Il tutto perché in un contesto di grandi cambiamenti storici e sociali, di crisi di modelli tradizionali anche di riferimento politici, il tema della partecipazione attiva diventa centrale per i cittadini, ma anche per le istituzioni, che avvertono la necessità di riqualificare la loro azione, di immettere energie civiche. Si è sempre di più consapevoli che senza il sano e positivo protagonismo di chi volontariamente si è voluto ingaggiare in una nuova sfida per la nostra comunità non avviene nessuna rinascita e nessuna crescita.
Provare a capire ed a far nascere nuovi paradigmi, raccontando esperienze di do0nne ed uomini veri è una strada che già si sta percorrendo. Tutto ciò rappresenta già uno strumento utile a tutti coloro i quali vogliono impegnarsi ed agire nella nostra comunità. I Festival, i concerti, le occasioni imprenditoriali possono diventare un luogo concreto per tessere relazioni, per aiutare, lasciando un'impronta concreta. Per riavviare il percorso di ricostruzione civica ed urbana che la città ha già iniziato ad attraversare. Conosco ed incontro già tanti amici, conoscenti, persone che sentono il bisogno ed i desiderio di appartenenza alla nostra città. La nostra Trani sta diventando, pertanto, una comunità . Perché, oggi, sempre di più anche i giovani, oltre ai risultati ed agli obiettivi, agli incentivi, cerano un contesto che offre relazione scambio sociale. Trani ha bisogno di una classe dirigente - non soltanto politica - ma economica di imprenditori e professionisti ma anche di intellettuali ed artisti, di dipendenti e di manager, per fare bene le cose difficili, non quelle facili. Per fare ciò occorre il coraggio di voler superare la prova.
Non c'è sconfitta maggiore di non visione, coraggio, volontà di sfidare il futuro. Gli ambasciatori tranesi possono generare bellezza e futuro disponendosi positivamente, allacciando relazioni, contatti, persone per promuovere scambi commerciali all'insegna della responsabilità economica e sociale. Se si renderanno disponibili le persone giuste sarà un segnale concreto nella giusta direzione. Tra i requisiti dovranno essere persone equilibrate oltre che competenti, capaci di rispettare le diversità e contenti di costruire ponti per vivere in amicizia con gli altri abitanti dei paesi vicini. Ad iniziare dai nostri dirimpettai, dai paesi che si affacciano al Mar Mediterraneo. Auguri alle persone che vorranno assumere questo impegno volontario che chiama in causa innanzitutto la coscienza. Un impegno senza alibi che ci ricordi che, quando si lavora duramente e si è disposti al sacrificio, nulla è impossibile. Gli ambasciatori hanno il gravoso compito dio spezzare il cerchio di un 'aria negativa che circola, per proporre entusiasmo e fiducia. Dobbiamo farlo insieme. Adesso.