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Il torrone natalizio a due facce
Lettera di Federico Pilagatti, segretario regionale Sappe
martedì 1 marzo 2016
0.17
Mi permetto di intervenire per offrire qualche spunto di riflessione inerente la vicenda del torrone offerto ai detenuti ristretti nel carcere di Trani nelle festività natalizie. Tale precisazione si rende necessaria, poiché a nostro parere, pubblicizzando delle lettere dei familiari dei detenuti, senza conoscere le dinamiche di una struttura penitenziaria, si distorce la realtà, offrendo un immagine negativa dell'intera organizzazione.
In primo luogo vogliamo rammentare che un carcere è un posto ove, secondo le leggi italiane, vengono rinchiusi i soggetti che si sono macchiati di reati, in alcuni casi, assai gravi per scontare delle pene. In questo contesto, in ossequio a quanto previsto dalla costituzione italiana, vengono fatti enormi sforzi da parte di tutti gli operatori che lavorano all'interno del carcere, per offrire occasioni di reinserimento dei detenuti, una volta scontata la pena.
Il sistema carcere perciò ha delle regole molto precise poiché mentre da una parte deve cercare di reinserire il detenuto, dall'altra deve garantire sicurezza, rispetto dei diritti e delle leggi. Per questo si rimane sconcertati nel leggere che grazie ad un intuizione di un detenuto (peraltro molto pericoloso) si è potuto offrire del torrone ai familiari dei detenuti, durante le festività natalizie.
Come innanzi detto, il percorso di rieducazione non nasce da intuizioni di detenuti, ma da regole ben precise portate avanti da educatori, assistenti ecc.ecc. che sono demandati proprio a questi compiti. A trani invece tutto ciò non sarebbe avvenuto, poiché abbiamo notizia che a seguito di ciò, l'amministrazione regionale avrebbe disposto delle indagini per verificare tutta una serie di violazione che avrebbero addirittura messo a repentaglio la sicurezza del carcere.
Certo possiamo immaginare che per i familiari dei detenuti l'offerta del torrone sia stato un fatto positivo, e lo crediamo anche noi, anche se pensiamo che i vertici del carcere abbiano il dovere e l'obbligo di far fare alcune attività nel rispetto delle leggi. Peraltro se grazie sempre all'intuizione di qualche detenuto, con l'aiuto dei vertici del carcere, si fosse offerta la possibilità a tutti i detenuti di trani di passare il natale con le loro famiglie, pensiamo che tutti sarebbero stati ancora più contenti. Purtroppo ciò non è possibile per cui sarebbe auspicabile, ogni qual volta si parla di carcere, di valutare in maniera responsabile eventuali comunicazioni, poiché talune questioni potrebbero avere sfaccettature diverse quelle prospettate.
Federico Pilagatti (segretario regionale Sappe)
In primo luogo vogliamo rammentare che un carcere è un posto ove, secondo le leggi italiane, vengono rinchiusi i soggetti che si sono macchiati di reati, in alcuni casi, assai gravi per scontare delle pene. In questo contesto, in ossequio a quanto previsto dalla costituzione italiana, vengono fatti enormi sforzi da parte di tutti gli operatori che lavorano all'interno del carcere, per offrire occasioni di reinserimento dei detenuti, una volta scontata la pena.
Il sistema carcere perciò ha delle regole molto precise poiché mentre da una parte deve cercare di reinserire il detenuto, dall'altra deve garantire sicurezza, rispetto dei diritti e delle leggi. Per questo si rimane sconcertati nel leggere che grazie ad un intuizione di un detenuto (peraltro molto pericoloso) si è potuto offrire del torrone ai familiari dei detenuti, durante le festività natalizie.
Come innanzi detto, il percorso di rieducazione non nasce da intuizioni di detenuti, ma da regole ben precise portate avanti da educatori, assistenti ecc.ecc. che sono demandati proprio a questi compiti. A trani invece tutto ciò non sarebbe avvenuto, poiché abbiamo notizia che a seguito di ciò, l'amministrazione regionale avrebbe disposto delle indagini per verificare tutta una serie di violazione che avrebbero addirittura messo a repentaglio la sicurezza del carcere.
Certo possiamo immaginare che per i familiari dei detenuti l'offerta del torrone sia stato un fatto positivo, e lo crediamo anche noi, anche se pensiamo che i vertici del carcere abbiano il dovere e l'obbligo di far fare alcune attività nel rispetto delle leggi. Peraltro se grazie sempre all'intuizione di qualche detenuto, con l'aiuto dei vertici del carcere, si fosse offerta la possibilità a tutti i detenuti di trani di passare il natale con le loro famiglie, pensiamo che tutti sarebbero stati ancora più contenti. Purtroppo ciò non è possibile per cui sarebbe auspicabile, ogni qual volta si parla di carcere, di valutare in maniera responsabile eventuali comunicazioni, poiché talune questioni potrebbero avere sfaccettature diverse quelle prospettate.
Federico Pilagatti (segretario regionale Sappe)