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La Bat e le esportazioni, si rafforza il settore agroalimentare
Lettera in redazione di Emmanuele Daluiso
giovedì 17 dicembre 2015
0.10
L'Istat ha diffuso i dati sulle esportazioni e sulle importazioni delle regioni e delle province italiane aggiornati al terzo trimestre 2015. Nel contesto di lenta ripresa del commercio internazionale, l'export della Bat mostra segnali di flessione nei primi tre trimestri del 2015. Si tratta di un dato che assume un certo rilievo, considerato che, pur in un contesto internazionale difficile, le esportazioni nazionali, così come quelle dell'Italia meridionale, sono risultate complessivamente in crescita. Tuttavia, tra luglio e settembre, l'export della Bat ha manifestato segnali di recupero, tanto da registrare il dato trimestrale più alto degli ultimi cinque anni.
La flessione del trend della Bat su base annua riguarda soprattutto il settore moda, in particolare il comparto delle calzature, che rappresenta il volano delle esportazioni provinciali. A fronte del trend negativo dell'export, i primi nove mesi dell'anno hanno registrato un incremento delle importazioni, tanto che il saldo commerciale, per la prima volta dal 2010, potrebbe chiudere in rosso. Migliora lentamente il quadro del commercio internazionale nel 2015 per rafforzarsi dal 2016 al 2020
Il commercio estero della Bat si inserisce in un contesto internazionale che ha visto nei primi nove mesi dell'anno un andamento altalenante, soprattutto da parte dei paesi in via di sviluppo, che rappresentano una parte sempre più importante del commercio mondiale (dal 22% nel 1997 al 38% nel 2013). Dobbiamo non dimenticare, però, che la ripresa del commercio internazionale dopo il crollo del 2009, legato alla grave crisi finanziaria mondiale scoppiata nel 2008 e alla Grande Recessione che ne è seguita, sta avvenendo e dovrebbe proseguire nei prossimi anni ben sotto il livello medio di crescita del 6%, registrato fra il 1990 e il 2008, che è stato un periodo di grande sviluppo del commercio internazionale.
Un mondo più globalizzato e con una concorrenza più intensificata. Dal 1990 ad oggi il volume del commercio internazionale si è più che triplicato, soprattutto per il forte apporto delle economie emergenti, che anche negli anni più recenti si sono dimostrati più attivi sui mercati internazionali. Il rallentamento della crescita del commercio mondiale degli ultimi anni rappresenta un contesto di più forte inasprimento della concorrenza internazionale e questo pone le imprese e i sistemi produttivi nella necessità di migliorare i propri margini competitivi con strategie sempre più mirate.
Una modesta ripresa dell'economia mondiale. L'attuale fase di modesta crescita del commercio internazionale si inserisce nello scenario più ampio della lenta ripresa economica mondiale, confermato dalle più recenti previsioni delle principali organizzazioni internazionali. Tali previsioni prefigurano, infatti, una crescita economica modesta per i prossimi anni: a livello mondiale nel 2015 dovrebbe attestarsi intorno al 3% per rafforzarsi fra il 3,3% e il 3,6% nel 2016 e 2017. La crescita economica nei prossimi anni, sarà dunque trainata dai paesi in via di sviluppo.
Rallentamento congiunturale o perdita di competitività per l'export della Bat? Le buone performance dell'export della Bat, nel corso degli ultimi anni, pur in un contesto del commercio internazionale di debole espansione, facevano ben sperare sulla prosecuzione del trend di crescita, ma i dati cumulati dei primi tre trimestri 2015, unitamente a quelli dell'ultimo trimestre 2014, fanno emergere dubbi sulla possibilità di consolidamento di tale trend, nonostante i segnali positivi degli ultimi due trimestri. Possiamo chiederci se ci troviamo di fronte a un semplice rallentamento congiunturale, che sarà rapidamente riassorbito da una crescita che si esplicherà in misura più robusta entro la fine dell'anno, o se ci troviamo di fronte a una fase che evidenzia primi segnali di perdita di competitività delle imprese locali sui mercati internazionali.
C'eravamo posti questa domanda in occasione dei precedenti rapporti, quello relativo ai dati del primo trimestre e quello relativo ai dati del secondo trimestre del 2015, e purtroppo i dati pur positivi del terzo trimestre, che registrano una crescita congiunturale rispetto al secondo trimestre del +10%, non dipanano i dubbi, visto che si è trattata di una ripresa non sufficiente a migliorare i dati cumulati dei primi tre trimestri. Venendo ai dati, l'export della Bat ha registrato nei primi tre trimestri 2015 una flessione dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2014.
Perde colpi il settore moda, si rafforza il settore agroalimentare. I valori cumulati relativi ai primi tre trimestri 2015 confermano la forza del sistema moda nell'export provinciale (64%), anche se in flessione rispetto allo stesso periodo 2014 (-9,8%). Si tratta di un dato negativamente significativo, atteso che il settore moda a livello nazionale ha registrato una crescita dell'1,1%. Tuttavia, la Bat si conferma come la principale provincia pugliese che concorre alla formazione dell'export regionale del sistema moda, in particolare del comparto calzaturiero, nonostante la flessione subita. I dati relativi ai primi nove mesi del 2015 evidenziano che la Bat concorre all'export regionale per il 45,8% nel caso del sistema moda nel suo complesso e per il 72,7% nel caso delle calzature.
Si rafforza ulteriormente il settore agro-alimentare. Peggiora, invece, il saldo commerciale. Alle difficoltà manifestate sul versante dei flussi in uscita, i primi nove mesi dell'anno vedono associare per la Bat l'incremento dei flussi in entrata. Il risultato di queste opposte tendenze porta alla formazione di un saldo negativo di 1.319.355 euro. I comparti che concorrono maggiormente alla formazione del saldo negativo sono quelli dei prodotti chimici e dei prodotti alimentari.
Si rafforza l'export verso il Medio Oriente, l'Algeria e gli Stati Uniti. Per quanto riguarda i due comparti che maggiormente concorrono alla formazione dell'export provinciale, calzature e abbigliamento, emerge che per le calzature i Paesi principali di destinazione sono quelli dell'Unione Europea, a partire da Francia e Germania; per l'abbigliamento, viceversa, il flusso di esportazione si dirige prevalentemente fuori dall'Unione Europea, soprattutto verso l'Albania.
L'export sta diventando sempre più rilevante per l'economia del territorio, ma dobbiamo rilevare che, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, il grado di apertura internazionale dell'economia locale rimane ancora basso, meno di un quinto della media nazionale, per altro peggiorato rispetto al 2014. Il territorio della Bat dovrà perciò fare ancora molti sforzi prima di raggiungere un grado di apertura internazionale soddisfacente.
Sempre nell'ambito del Piano Made in Italy segnaliamo che a partire dal 22 settembre 2015 le imprese possono accedere al voucher internazionalizzazione, che prevede un sostegno economico, pari a 10 mila euro, a copertura di servizi erogati per almeno sei mesi a tutte quelle Pmi che intendono guardare ai mercati oltreconfine attraverso una figura specializzata (il Temporary Export Manager) capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri.
Emmanuele Daluiso, vice presidente Euro*Idees-Bruxelles
La flessione del trend della Bat su base annua riguarda soprattutto il settore moda, in particolare il comparto delle calzature, che rappresenta il volano delle esportazioni provinciali. A fronte del trend negativo dell'export, i primi nove mesi dell'anno hanno registrato un incremento delle importazioni, tanto che il saldo commerciale, per la prima volta dal 2010, potrebbe chiudere in rosso. Migliora lentamente il quadro del commercio internazionale nel 2015 per rafforzarsi dal 2016 al 2020
Il commercio estero della Bat si inserisce in un contesto internazionale che ha visto nei primi nove mesi dell'anno un andamento altalenante, soprattutto da parte dei paesi in via di sviluppo, che rappresentano una parte sempre più importante del commercio mondiale (dal 22% nel 1997 al 38% nel 2013). Dobbiamo non dimenticare, però, che la ripresa del commercio internazionale dopo il crollo del 2009, legato alla grave crisi finanziaria mondiale scoppiata nel 2008 e alla Grande Recessione che ne è seguita, sta avvenendo e dovrebbe proseguire nei prossimi anni ben sotto il livello medio di crescita del 6%, registrato fra il 1990 e il 2008, che è stato un periodo di grande sviluppo del commercio internazionale.
Un mondo più globalizzato e con una concorrenza più intensificata. Dal 1990 ad oggi il volume del commercio internazionale si è più che triplicato, soprattutto per il forte apporto delle economie emergenti, che anche negli anni più recenti si sono dimostrati più attivi sui mercati internazionali. Il rallentamento della crescita del commercio mondiale degli ultimi anni rappresenta un contesto di più forte inasprimento della concorrenza internazionale e questo pone le imprese e i sistemi produttivi nella necessità di migliorare i propri margini competitivi con strategie sempre più mirate.
Una modesta ripresa dell'economia mondiale. L'attuale fase di modesta crescita del commercio internazionale si inserisce nello scenario più ampio della lenta ripresa economica mondiale, confermato dalle più recenti previsioni delle principali organizzazioni internazionali. Tali previsioni prefigurano, infatti, una crescita economica modesta per i prossimi anni: a livello mondiale nel 2015 dovrebbe attestarsi intorno al 3% per rafforzarsi fra il 3,3% e il 3,6% nel 2016 e 2017. La crescita economica nei prossimi anni, sarà dunque trainata dai paesi in via di sviluppo.
Rallentamento congiunturale o perdita di competitività per l'export della Bat? Le buone performance dell'export della Bat, nel corso degli ultimi anni, pur in un contesto del commercio internazionale di debole espansione, facevano ben sperare sulla prosecuzione del trend di crescita, ma i dati cumulati dei primi tre trimestri 2015, unitamente a quelli dell'ultimo trimestre 2014, fanno emergere dubbi sulla possibilità di consolidamento di tale trend, nonostante i segnali positivi degli ultimi due trimestri. Possiamo chiederci se ci troviamo di fronte a un semplice rallentamento congiunturale, che sarà rapidamente riassorbito da una crescita che si esplicherà in misura più robusta entro la fine dell'anno, o se ci troviamo di fronte a una fase che evidenzia primi segnali di perdita di competitività delle imprese locali sui mercati internazionali.
C'eravamo posti questa domanda in occasione dei precedenti rapporti, quello relativo ai dati del primo trimestre e quello relativo ai dati del secondo trimestre del 2015, e purtroppo i dati pur positivi del terzo trimestre, che registrano una crescita congiunturale rispetto al secondo trimestre del +10%, non dipanano i dubbi, visto che si è trattata di una ripresa non sufficiente a migliorare i dati cumulati dei primi tre trimestri. Venendo ai dati, l'export della Bat ha registrato nei primi tre trimestri 2015 una flessione dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2014.
Perde colpi il settore moda, si rafforza il settore agroalimentare. I valori cumulati relativi ai primi tre trimestri 2015 confermano la forza del sistema moda nell'export provinciale (64%), anche se in flessione rispetto allo stesso periodo 2014 (-9,8%). Si tratta di un dato negativamente significativo, atteso che il settore moda a livello nazionale ha registrato una crescita dell'1,1%. Tuttavia, la Bat si conferma come la principale provincia pugliese che concorre alla formazione dell'export regionale del sistema moda, in particolare del comparto calzaturiero, nonostante la flessione subita. I dati relativi ai primi nove mesi del 2015 evidenziano che la Bat concorre all'export regionale per il 45,8% nel caso del sistema moda nel suo complesso e per il 72,7% nel caso delle calzature.
Si rafforza ulteriormente il settore agro-alimentare. Peggiora, invece, il saldo commerciale. Alle difficoltà manifestate sul versante dei flussi in uscita, i primi nove mesi dell'anno vedono associare per la Bat l'incremento dei flussi in entrata. Il risultato di queste opposte tendenze porta alla formazione di un saldo negativo di 1.319.355 euro. I comparti che concorrono maggiormente alla formazione del saldo negativo sono quelli dei prodotti chimici e dei prodotti alimentari.
Si rafforza l'export verso il Medio Oriente, l'Algeria e gli Stati Uniti. Per quanto riguarda i due comparti che maggiormente concorrono alla formazione dell'export provinciale, calzature e abbigliamento, emerge che per le calzature i Paesi principali di destinazione sono quelli dell'Unione Europea, a partire da Francia e Germania; per l'abbigliamento, viceversa, il flusso di esportazione si dirige prevalentemente fuori dall'Unione Europea, soprattutto verso l'Albania.
L'export sta diventando sempre più rilevante per l'economia del territorio, ma dobbiamo rilevare che, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, il grado di apertura internazionale dell'economia locale rimane ancora basso, meno di un quinto della media nazionale, per altro peggiorato rispetto al 2014. Il territorio della Bat dovrà perciò fare ancora molti sforzi prima di raggiungere un grado di apertura internazionale soddisfacente.
Sempre nell'ambito del Piano Made in Italy segnaliamo che a partire dal 22 settembre 2015 le imprese possono accedere al voucher internazionalizzazione, che prevede un sostegno economico, pari a 10 mila euro, a copertura di servizi erogati per almeno sei mesi a tutte quelle Pmi che intendono guardare ai mercati oltreconfine attraverso una figura specializzata (il Temporary Export Manager) capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri.
Emmanuele Daluiso, vice presidente Euro*Idees-Bruxelles