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La necessità della memoria: due i tranesi apprezzati da Napolitano
Lettera in redazione di Filippo Ungaro
sabato 24 gennaio 2015
7.05
l patriota tranese Edoardo Fusco (1824-1873) espresse, spesso, nelle sue opere la seguente riflessione: "Una Città senza memoria è come un individuo che abbia dimenticato il proprio passato e persa la sua identità".
Ne consegue che tra le tante date, legate ad eventi diversi, tutti di autorevole valenza per il recupero e la salvaguardia dell'identità, va annoverata quella indimenticabile, "memoratu digna", del 14 gennaio 2015, legata alle dimissioni del Dottor Giorgio Napolitano, il quale ha lasciato il maggiore dei sette colli di Roma, affidando al Suo futuro successore un prezioso patrimonio di valori e di ubertoso operato (in favore del bene comune), non facile, quest'ultimo, da coltivare ed emulare nei nostri tempi grigi, pervasi dai falsi "idoli" del profitto, del potere, del carrierismo e dell'immagine esteriore, elevati a sistematico "modus vivendi" e forieri, a loro volta, di una squallida ed abulica indifferenza nei rapporti umani e sociali.
Il Presidente ha profuso, nei quasi nove anni di permanenza al Quirinale, tutte le Sue migliori energie, fisiche, intellettuali e morali, a vantaggio della Collettività, visitando tante località, italiane ed internazionali, ovunque profondendo i tesori della Sua pluriennale esperienza, senza mai lesinare consigli, suggerimenti, ammonimenti severi, insegnamenti validissimi e quant'altro fosse necessario per la salvezza l'Italia costituzionale.
Figura dignitosa e squisita (ad onta di coloro che non hanno saputo apprezzare le Sue elette virtù, costume, questo, o malcostume, tipico di noi Italiani in anni peraltro non facili), istituzionalmente convinta della necessità della retta convivenza civile, mai avulsa dai fondamenti essenziali del diritto, della morale e dell'etica professionale, il Presidente Napolitano ha nutrito vasti interessi nei vari campi della conoscenza, sapendo anche valutare ed apprezzare, con giudizi significativi ed in maniera degna, quegli Intelletti che, liberi da facili protagonismi e schivi dalla costruzione artificiosa del paravento di false immagini, hanno trascorso la loro vita con riservatezza estrema, in coerenza con i loro ideali nell'intendere l'esistenza umana.
Ricordo, tanto per citare un piccolo esempio, la lettera ch'Egli m'inviò in riferimento al poeta e giurista Filippo Ungaro senior (1870-1941), scrittore d'adozione tranese per diversi lustri e mio omonimo ed avo paterno, "dimenticato", nonostante la sua monumentale e poliedrica produzione giuridica e letteraria, dalla cultura "ufficiale", per così dire, della Comunità della "Perla di Puglia".
In quella missiva il Dottor Napolitano ebbe, tra l'altro, a definire così il mio avo: "… interessante Figura di… insigne scrittore, poeta e giurista" (come da documento epistolare del 7 marzo 2013).
Cosa poi dire di quello che il Presidente scrisse a proposito di Domenico Valente, giovane ed incisivo scrittore tranese dei nostri recenti anni, opinionista originale, cultore dell'Alighieri, nonché autore di articoli interessanti per la stampa, interventi critici, sempre costruttivi e corretti, e, inoltre, di due "thriller" originali di gran successo, nel cui contesto egli ha anticipato, con una descrizione dettagliata e sorprendente, taluni temi ed aspetti, non sempre positivi, della "sua" Trani, alla quale egli è tanto legato?
In particolare, fu una poesia di Domenico Valente ("Stupida Italia") a ricevere l'encomio, e le"parole di stima ed apprezzamento" del Dott. Napolitano, il quale, tramite il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, fece pervenire al nostro meritevole concittadino la seguente, entusiastica e splendida espressione: "E' stato bello leggere le Sue parole di attaccamento alla Sua terra natale" (missiva del 19 febbraio 2009).
E potremmo, ancora, scrivere tanto e altro di quelle numerose occasioni che "legano", in qualche modo, la Figura eletta del Dr. Giorgio Napolitano a quella Trani, della quale Egli ha, spesso, avuto occasione di avere contezza del suo luminoso e glorioso passato, se la "exiguitas spatii" lo rendesse possibile.
Salutiamo, dunque, con gratitudine e riconoscenza l'illustre Presidente ("rara avis" nel Suo spirito di servizio a favore della Comunità, ch'Egli ha degnamente rappresentato in questi anni, terribilmente difficili), ricordandone l'esortazione finale, prima del Suo commiato dal Quirinale: "Siate uniti!". Sapremo fare tesoro del Suo consiglio?
Grazie, Signor Presidente! Onore all'Italia! Onore alla Puglia ed alla Trani dei fastigi morali, artistici e culturali "preteriti temporis", quando, alla pari di Firenze, splendore intellettuale della Penisola, brillava nel firmamento delle scienze e delle lettere!
Scrisse di Firenze Ugo Foscolo: "ma più beata ché in un tempio accolte / serbi l'itale glorie, uniche forse / da che le mal vietate Alpi e l'alterna / onnipotenza delle umane sorti / armi e sostanze t'invadeano ed are / e patria e, tranne la memoria., tutto" ("Dei Sepolcri", vv. 180-185).
Di quella "memoria" Trani sappia apprezzare l'alto significato!
Ne consegue che tra le tante date, legate ad eventi diversi, tutti di autorevole valenza per il recupero e la salvaguardia dell'identità, va annoverata quella indimenticabile, "memoratu digna", del 14 gennaio 2015, legata alle dimissioni del Dottor Giorgio Napolitano, il quale ha lasciato il maggiore dei sette colli di Roma, affidando al Suo futuro successore un prezioso patrimonio di valori e di ubertoso operato (in favore del bene comune), non facile, quest'ultimo, da coltivare ed emulare nei nostri tempi grigi, pervasi dai falsi "idoli" del profitto, del potere, del carrierismo e dell'immagine esteriore, elevati a sistematico "modus vivendi" e forieri, a loro volta, di una squallida ed abulica indifferenza nei rapporti umani e sociali.
Il Presidente ha profuso, nei quasi nove anni di permanenza al Quirinale, tutte le Sue migliori energie, fisiche, intellettuali e morali, a vantaggio della Collettività, visitando tante località, italiane ed internazionali, ovunque profondendo i tesori della Sua pluriennale esperienza, senza mai lesinare consigli, suggerimenti, ammonimenti severi, insegnamenti validissimi e quant'altro fosse necessario per la salvezza l'Italia costituzionale.
Figura dignitosa e squisita (ad onta di coloro che non hanno saputo apprezzare le Sue elette virtù, costume, questo, o malcostume, tipico di noi Italiani in anni peraltro non facili), istituzionalmente convinta della necessità della retta convivenza civile, mai avulsa dai fondamenti essenziali del diritto, della morale e dell'etica professionale, il Presidente Napolitano ha nutrito vasti interessi nei vari campi della conoscenza, sapendo anche valutare ed apprezzare, con giudizi significativi ed in maniera degna, quegli Intelletti che, liberi da facili protagonismi e schivi dalla costruzione artificiosa del paravento di false immagini, hanno trascorso la loro vita con riservatezza estrema, in coerenza con i loro ideali nell'intendere l'esistenza umana.
Ricordo, tanto per citare un piccolo esempio, la lettera ch'Egli m'inviò in riferimento al poeta e giurista Filippo Ungaro senior (1870-1941), scrittore d'adozione tranese per diversi lustri e mio omonimo ed avo paterno, "dimenticato", nonostante la sua monumentale e poliedrica produzione giuridica e letteraria, dalla cultura "ufficiale", per così dire, della Comunità della "Perla di Puglia".
In quella missiva il Dottor Napolitano ebbe, tra l'altro, a definire così il mio avo: "… interessante Figura di… insigne scrittore, poeta e giurista" (come da documento epistolare del 7 marzo 2013).
Cosa poi dire di quello che il Presidente scrisse a proposito di Domenico Valente, giovane ed incisivo scrittore tranese dei nostri recenti anni, opinionista originale, cultore dell'Alighieri, nonché autore di articoli interessanti per la stampa, interventi critici, sempre costruttivi e corretti, e, inoltre, di due "thriller" originali di gran successo, nel cui contesto egli ha anticipato, con una descrizione dettagliata e sorprendente, taluni temi ed aspetti, non sempre positivi, della "sua" Trani, alla quale egli è tanto legato?
In particolare, fu una poesia di Domenico Valente ("Stupida Italia") a ricevere l'encomio, e le"parole di stima ed apprezzamento" del Dott. Napolitano, il quale, tramite il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, fece pervenire al nostro meritevole concittadino la seguente, entusiastica e splendida espressione: "E' stato bello leggere le Sue parole di attaccamento alla Sua terra natale" (missiva del 19 febbraio 2009).
E potremmo, ancora, scrivere tanto e altro di quelle numerose occasioni che "legano", in qualche modo, la Figura eletta del Dr. Giorgio Napolitano a quella Trani, della quale Egli ha, spesso, avuto occasione di avere contezza del suo luminoso e glorioso passato, se la "exiguitas spatii" lo rendesse possibile.
Salutiamo, dunque, con gratitudine e riconoscenza l'illustre Presidente ("rara avis" nel Suo spirito di servizio a favore della Comunità, ch'Egli ha degnamente rappresentato in questi anni, terribilmente difficili), ricordandone l'esortazione finale, prima del Suo commiato dal Quirinale: "Siate uniti!". Sapremo fare tesoro del Suo consiglio?
Grazie, Signor Presidente! Onore all'Italia! Onore alla Puglia ed alla Trani dei fastigi morali, artistici e culturali "preteriti temporis", quando, alla pari di Firenze, splendore intellettuale della Penisola, brillava nel firmamento delle scienze e delle lettere!
Scrisse di Firenze Ugo Foscolo: "ma più beata ché in un tempio accolte / serbi l'itale glorie, uniche forse / da che le mal vietate Alpi e l'alterna / onnipotenza delle umane sorti / armi e sostanze t'invadeano ed are / e patria e, tranne la memoria., tutto" ("Dei Sepolcri", vv. 180-185).
Di quella "memoria" Trani sappia apprezzare l'alto significato!