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La rinascita di Trani attraverso un'officina di cittadinanza
Un pensiero di Mauro Spallucci
domenica 7 maggio 2017
La gestione del possibile cambiamento tranese può comportare la nascita di una"officina di cittadinanza". Cioè un "cenacolo laico di cittadini" che mensilmente si riunisce in assemblea per un confronto e per un' elaborazione di idee da condividere; poi, a maggioranza, si possono deliberare proposte che possono essere inoltrate a chi amministra il bene comune cittadino.
L'officina come luogo di incontro e riflessione perché sono le idee, le riflessioni, le proposte, le analisi dei cittadini, delle famiglie che devono poi essere inoltrate a chi amministra; costoro, poi, dovranno cercare di metterle in pratica, traducendole in provvedimenti e delibere degli organi competenti.
Pertanto questa "officina di cittadinanza" non sarà soltanto un luogo di ascolto e non soltanto un luogo di parole, ma un laboratorio in cui i tranesi potrebbero essere spinti dal desiderio di trasformare le intuizioni in opere. Ecco, quindi, che la buona volontà si trasforma cosi in servizio reso verso chi crede che la politica del servizio è ancora possibile. Una palestra di "volontariato politico" che potrebbe formare nuovi protagonisti della vita politica ed amministrativa tranese.
Ovviamente la partecipazione popolare alla discussione ed all'approvazione di una proposta concreta darà la forza alle idee che in tal modo potranno determinare la direzione del cammino di cambiamento possibile ed utile per costruire una comunità migliore.
La prima riflessione da sottoporre all'attenzione di questo cenacolo potrebbe essere questa : perché non sperimentare un lavoro di cittadinanza dedicato ai giovani, retribuito con una cifra pari al reddito di cittadinanza?
Ovviamente a fronte del corrispettivo, a secondo della qualifica dei soggetti, costoro potranno così fare esperienza nel loro settore, trasformandosi in soggetti utili verso tutta la comunità. Inoltre, in una famiglia con giovani disoccupati, ci sarebbe una maggiore entrata che muoverebbe così maggiormente l'economia cittadina.
OMI TRANI rilancia affermando che la vera risposta alla crisi è un maggiore sostegno alle famiglie. Forse è ora che anche l'istituzione locale laica si accorga del grande bene comune che sviluppa la famiglia. Difronte al dio mercato ed alla forza del potere politico la famiglia rimane la risorsa tuttora indispensabile per garantire la dignità di ogni persona. Soprattutto in assenza di lavoro o di retribuzioni adeguate a soddisfare i bisogni primari. Nei fatti concreti bisogna saper trasformare la consapevolezza che la famiglia è un insostituibile generatore di capitale sociale poiché mette in gioco una sovrabbondanza di beni relazionali, di funzioni e di risorse grazie al dono ed alla custodia della vita e del futuro dei figli nella costruzione della comunità.
Perché la famiglia è luogo di cura, di responsabilità, di legami comuni, di solidarietà concreta e quotidiana. La famiglia, oggi più che mai, sta sopperendo a tutte quelle necessità personali e comuni che, purtroppo, l'ente comunale oppure lo Stato non è più in grado di assicurare.
Provare a rilanciare la famiglia, puranche con un lavoro giovanile di cittadinanza, vorrà dire essere concreti, a Trani, nel voler il bene comune. Trani può fare da apripista. Possiamo provare ad essere tra i primi nella costruzione del bene comune. Con nuovi ed innovativi strumenti. Diversamente, forse, sarà il caso di iniziare a parlare di male comune generato da assenza di iniziative e concrete politiche famigliari. Il cenacolo di pensatori laici e l'officina di cittadinanza potrebbero essere i nuovi soggetti che aiuterebbero la città a migliorarsi.
Creare ponti e luoghi di scambio tra persone che hanno idee e riferimenti diversi può, oggi più che mai, essere utile poiché nessuno è proprietario di verità e soluzioni. L'officina di cittadinanza potrebbe essere proprio questo: un luogo di scambio culturale tra posizioni diverse, un laboratorio di partecipazione democratica. Unico obiettivo : dialogo costruttivo oltre la crisi per generare fiducia concreta nel proporre risposte generatrici di speranza.
Mauro Spallucci - Omi Trani
L'officina come luogo di incontro e riflessione perché sono le idee, le riflessioni, le proposte, le analisi dei cittadini, delle famiglie che devono poi essere inoltrate a chi amministra; costoro, poi, dovranno cercare di metterle in pratica, traducendole in provvedimenti e delibere degli organi competenti.
Pertanto questa "officina di cittadinanza" non sarà soltanto un luogo di ascolto e non soltanto un luogo di parole, ma un laboratorio in cui i tranesi potrebbero essere spinti dal desiderio di trasformare le intuizioni in opere. Ecco, quindi, che la buona volontà si trasforma cosi in servizio reso verso chi crede che la politica del servizio è ancora possibile. Una palestra di "volontariato politico" che potrebbe formare nuovi protagonisti della vita politica ed amministrativa tranese.
Ovviamente la partecipazione popolare alla discussione ed all'approvazione di una proposta concreta darà la forza alle idee che in tal modo potranno determinare la direzione del cammino di cambiamento possibile ed utile per costruire una comunità migliore.
La prima riflessione da sottoporre all'attenzione di questo cenacolo potrebbe essere questa : perché non sperimentare un lavoro di cittadinanza dedicato ai giovani, retribuito con una cifra pari al reddito di cittadinanza?
Ovviamente a fronte del corrispettivo, a secondo della qualifica dei soggetti, costoro potranno così fare esperienza nel loro settore, trasformandosi in soggetti utili verso tutta la comunità. Inoltre, in una famiglia con giovani disoccupati, ci sarebbe una maggiore entrata che muoverebbe così maggiormente l'economia cittadina.
OMI TRANI rilancia affermando che la vera risposta alla crisi è un maggiore sostegno alle famiglie. Forse è ora che anche l'istituzione locale laica si accorga del grande bene comune che sviluppa la famiglia. Difronte al dio mercato ed alla forza del potere politico la famiglia rimane la risorsa tuttora indispensabile per garantire la dignità di ogni persona. Soprattutto in assenza di lavoro o di retribuzioni adeguate a soddisfare i bisogni primari. Nei fatti concreti bisogna saper trasformare la consapevolezza che la famiglia è un insostituibile generatore di capitale sociale poiché mette in gioco una sovrabbondanza di beni relazionali, di funzioni e di risorse grazie al dono ed alla custodia della vita e del futuro dei figli nella costruzione della comunità.
Perché la famiglia è luogo di cura, di responsabilità, di legami comuni, di solidarietà concreta e quotidiana. La famiglia, oggi più che mai, sta sopperendo a tutte quelle necessità personali e comuni che, purtroppo, l'ente comunale oppure lo Stato non è più in grado di assicurare.
Provare a rilanciare la famiglia, puranche con un lavoro giovanile di cittadinanza, vorrà dire essere concreti, a Trani, nel voler il bene comune. Trani può fare da apripista. Possiamo provare ad essere tra i primi nella costruzione del bene comune. Con nuovi ed innovativi strumenti. Diversamente, forse, sarà il caso di iniziare a parlare di male comune generato da assenza di iniziative e concrete politiche famigliari. Il cenacolo di pensatori laici e l'officina di cittadinanza potrebbero essere i nuovi soggetti che aiuterebbero la città a migliorarsi.
Creare ponti e luoghi di scambio tra persone che hanno idee e riferimenti diversi può, oggi più che mai, essere utile poiché nessuno è proprietario di verità e soluzioni. L'officina di cittadinanza potrebbe essere proprio questo: un luogo di scambio culturale tra posizioni diverse, un laboratorio di partecipazione democratica. Unico obiettivo : dialogo costruttivo oltre la crisi per generare fiducia concreta nel proporre risposte generatrici di speranza.
Mauro Spallucci - Omi Trani