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La torre dell'orologio è abbandonata
Lettera in redazione di Andrea Moselli
sabato 23 agosto 2014
15.21
Quando ci s'interroga su quale possa essere il monumento identificativo per eccellenza di Trani il nostro cuore ci porta (credenti o meno) senza dubbio alla Cattedrale. Per certi versi abbiamo una struttura che possiamo considerare il secondo simbolo, si tratta della Torre dell'Orologio comunemente detta di San Donato, una struttura importante purtroppo dimenticata quasi ignorata.
Lo stemma più antico della città si trova impresso proprio su questa Torre ma forse pochi lo ricordano. Come testimonia una delle lastre infisse nella struttura, l'Università di Trani decise di costruire la Torre con l'orologio pubblico nel 1473, affidandosi al Sindaco Spirito de Piccione, di lui rimane scolpito lo stemma un leone rampante. Una seconda lastra ricorda Gabriele Gentile, "amministratore integerrimo" risistemò la torre forse completando l'orologio. Gentile è un esponente di spicco della borghesia del XV secolo. La torre alta circa 25 metri era la struttura più alta e dominava tutto il territorio sino a Castel del Monte, non poteva essere superata in altezza da nessuna costruzione. Se facciamo caso la possiamo ammirare dal porto. L'orologio aveva la funzione di regolare la vita in città, suonando alla maniera "francese o provenzale" scandendo prima i quarti d'ora e poi le ore. Non cercate un quadrante con le lancette non lo troverete, si tratta di un meccanismo interno ritenuto uno dei più antichi e rari del Regno di Napoli. Durante il fascismo fu restaurata nel 1931 (nel nono anno dell'era fascista) come riporta la targa commemorativa, purtroppo in quel periodo l'ingresso originale fu cambiato e la torre subì alcune modifiche. Nel 1995 la commissione prefettizia rendendosi conto dell'importanza del manufatto eseguì i lavori di restauro e per alcuni anni, grazie al contributo di un volontario, ha ripreso a funzionare. Oggi a distanza di venti anni dal ripristino, questa importante testimonianza si trova in completo degrado e rappresenta anche un pericolo per la collettività.
Come vedete dalle foto la Torre abbandonata è accessibile a tutti ed è diventata un ricettacolo d'immondizia. Pericolosissima in quanto la scalinata sembra pericolante e chiunque, magari un bambino con la voglia di esplorare, potrebbe cercare di salire con conseguenze che non voglio immaginare e che dobbiamo assolutamente prevenire. I "pesi" dell'orologio potrebbero cadere, alcuni come vediamo dalle foto sono per terra. Mentre in città si discute di temi relativamente importanti sotto il profilo storico-artistico, la nostra Storia quella vera strettamente collegata con l'arte è in serio pericolo. Oltre alla messa in sicurezza che presumo sarà fatta in poche ore per ovvi motivi, protocollerò una richiesta affinché chi di competenza si attivi per analizzare la situazione della Torre.La Torre dell'Orologio è un cardine della nostra storia è impensabile che prosegua nell'abbandono in cui versa da anni e che i suoi rintocchi, che hanno scandito per secoli la vita cittadina, siano relegati nel ricordo.
Lo stemma più antico della città si trova impresso proprio su questa Torre ma forse pochi lo ricordano. Come testimonia una delle lastre infisse nella struttura, l'Università di Trani decise di costruire la Torre con l'orologio pubblico nel 1473, affidandosi al Sindaco Spirito de Piccione, di lui rimane scolpito lo stemma un leone rampante. Una seconda lastra ricorda Gabriele Gentile, "amministratore integerrimo" risistemò la torre forse completando l'orologio. Gentile è un esponente di spicco della borghesia del XV secolo. La torre alta circa 25 metri era la struttura più alta e dominava tutto il territorio sino a Castel del Monte, non poteva essere superata in altezza da nessuna costruzione. Se facciamo caso la possiamo ammirare dal porto. L'orologio aveva la funzione di regolare la vita in città, suonando alla maniera "francese o provenzale" scandendo prima i quarti d'ora e poi le ore. Non cercate un quadrante con le lancette non lo troverete, si tratta di un meccanismo interno ritenuto uno dei più antichi e rari del Regno di Napoli. Durante il fascismo fu restaurata nel 1931 (nel nono anno dell'era fascista) come riporta la targa commemorativa, purtroppo in quel periodo l'ingresso originale fu cambiato e la torre subì alcune modifiche. Nel 1995 la commissione prefettizia rendendosi conto dell'importanza del manufatto eseguì i lavori di restauro e per alcuni anni, grazie al contributo di un volontario, ha ripreso a funzionare. Oggi a distanza di venti anni dal ripristino, questa importante testimonianza si trova in completo degrado e rappresenta anche un pericolo per la collettività.
Come vedete dalle foto la Torre abbandonata è accessibile a tutti ed è diventata un ricettacolo d'immondizia. Pericolosissima in quanto la scalinata sembra pericolante e chiunque, magari un bambino con la voglia di esplorare, potrebbe cercare di salire con conseguenze che non voglio immaginare e che dobbiamo assolutamente prevenire. I "pesi" dell'orologio potrebbero cadere, alcuni come vediamo dalle foto sono per terra. Mentre in città si discute di temi relativamente importanti sotto il profilo storico-artistico, la nostra Storia quella vera strettamente collegata con l'arte è in serio pericolo. Oltre alla messa in sicurezza che presumo sarà fatta in poche ore per ovvi motivi, protocollerò una richiesta affinché chi di competenza si attivi per analizzare la situazione della Torre.La Torre dell'Orologio è un cardine della nostra storia è impensabile che prosegua nell'abbandono in cui versa da anni e che i suoi rintocchi, che hanno scandito per secoli la vita cittadina, siano relegati nel ricordo.