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Nasce la Fondazione Trani. A chi toccherà occuparsene?
Intervento di Mauro Spallucci (Omi Trani)
mercoledì 27 luglio 2016
0.32
La città di Trani sta sperimentato una rinascita culturale soprattutto ad opera di protagonisti privati, associati e del mondo del no profit. La nostra città, anzi alcuni cittadini responsabili, chiedono agli attuali amministratori della città non nuove risorse, ma quelle già esistenti, in quanto già da tempo deliberate e non ancora rese operative. La Fondazione Trani è una di quelle leve culturali che può servire ad elaborare un piano di sviluppo diffuso. Anzi può essere una "innovation hub" per rafforzare il dialogo culturale e generare i processi partecipativi.
Mi verrebbe di elaborare un manifesto cittadino per dire, con forza, "Trani sveglia!", nella consapevolezza che mettendo insieme le nostre forze diventassero possibili obiettivi più ambiziosi. La partecipazione è usata e spesso abusata in contesti diversi fra loro, a testimonianza della necessità sia da parte dei cittadini che delle istituzioni di vederla realizzata nei processi concreti che ogni giorno producono scelte e orientamenti. Partecipazione attiva come elemento qualificante della democrazia, antidoto efficace all'esclusione sociale, ingrediente fondamentale per la riscossa della nostra città, per integrare centro e periferie, riappropriandosi di spazi urbani, in modo democratico e reale oltre che ideale. Per far nascere una nuova stagione di percorsi più consapevoli ma qualificati di impegno civico diffuso. A Trani ci saranno più cittadini responsabili se riusciremo insieme a capovolgere diversi punti di vista del passato.
Ovvero. Ripartiamo dalla base, dal territorio, dalle associazioni, dagli oratori, dai movimenti, dai consorzi, dalle fondazioni che organizzano e permettono di fare cultura a ragazzi, giovani ed adulti. Dobbiamo essere sempre più tutti consapevoli che questi "privati" sono anche luoghi di formazione, educazione, aggregazione. Si potrebbero fare esempi a non finire. Occorre valorizzare tutto questo "mondo cittadino" per far crescere la città in senso ampio, articolato e solido. Siamo una città di cultura, una città di storia e di bellezza. Non certo per ragioni caritatevoli ma per una scelta condivisa responsabile, di civiltà per realizzare un'idea di cultura che superi la diffidenza, che aiuti a vivere la città insieme.
Tutto questo rappresenta un patrimonio che chiede solo di essere valorizzato. Come? Dobbiamo innanzitutto esigere una classe dirigente abbia passione e determinazione per recuperare il tempo perduto. Mille e troppe ripetute stupidità burocratiche rischiano di togliere anima ed identità al progetto TRANI città di cultura. Dobbiamo pretendere, oggi con più forza, che la politica cittadina e le imprese, i privati e le associazioni che già ci mettono la faccia recuperino leadership, visione, capacità di azione senza mai e che lo facciano senza mai rinunciare al sogno e alla sana utopia che sono la molla delle coscienze della vita, ma a patto che diventino realtà, si misurino con le cose difficili di questi tempi, si traducano in una base di valore condivisi e di comportamenti coerenti. Trani è tutta una grande occasione di crescita.
Dobbiamo crederci ed assumere comportamenti coerenti. Dobbiamo essere consapevoli che le città che hanno favorito la partecipazione di tutti quelli che lo vogliono fare in maniera volontaria generano maggiore fiducia, senso di umanità, rispetto della competenza morale e dell'orgoglio ad esso associato, consentono anche dialogo e dibattito, garantendo maggiori diritti. Ovviamente nella consapevolezza dei propri doveri. Sfatando, se possibile, i soliti luoghi comuni.
Bisogna usare il "bene comune" per creare valore. Esiste da tempo una fondazione culturale della città. Ebbene. Invito gli amministratori a renderla attiva e funzionante con un consiglio di amministrazione all'altezza delle sfide complesse che ci stanno davanti. La fondazione Trani sarà la nuova impresa e leva culturale della città capace di far diventare Trani una città di cultura, del futuro, di speranza. Una citta mediterranea ed europea. TRANI MEDITERRANEA.
Mauro SPALLUCCI - OMI TRANI
Organismo a Movente Ideale
Mi verrebbe di elaborare un manifesto cittadino per dire, con forza, "Trani sveglia!", nella consapevolezza che mettendo insieme le nostre forze diventassero possibili obiettivi più ambiziosi. La partecipazione è usata e spesso abusata in contesti diversi fra loro, a testimonianza della necessità sia da parte dei cittadini che delle istituzioni di vederla realizzata nei processi concreti che ogni giorno producono scelte e orientamenti. Partecipazione attiva come elemento qualificante della democrazia, antidoto efficace all'esclusione sociale, ingrediente fondamentale per la riscossa della nostra città, per integrare centro e periferie, riappropriandosi di spazi urbani, in modo democratico e reale oltre che ideale. Per far nascere una nuova stagione di percorsi più consapevoli ma qualificati di impegno civico diffuso. A Trani ci saranno più cittadini responsabili se riusciremo insieme a capovolgere diversi punti di vista del passato.
Ovvero. Ripartiamo dalla base, dal territorio, dalle associazioni, dagli oratori, dai movimenti, dai consorzi, dalle fondazioni che organizzano e permettono di fare cultura a ragazzi, giovani ed adulti. Dobbiamo essere sempre più tutti consapevoli che questi "privati" sono anche luoghi di formazione, educazione, aggregazione. Si potrebbero fare esempi a non finire. Occorre valorizzare tutto questo "mondo cittadino" per far crescere la città in senso ampio, articolato e solido. Siamo una città di cultura, una città di storia e di bellezza. Non certo per ragioni caritatevoli ma per una scelta condivisa responsabile, di civiltà per realizzare un'idea di cultura che superi la diffidenza, che aiuti a vivere la città insieme.
Tutto questo rappresenta un patrimonio che chiede solo di essere valorizzato. Come? Dobbiamo innanzitutto esigere una classe dirigente abbia passione e determinazione per recuperare il tempo perduto. Mille e troppe ripetute stupidità burocratiche rischiano di togliere anima ed identità al progetto TRANI città di cultura. Dobbiamo pretendere, oggi con più forza, che la politica cittadina e le imprese, i privati e le associazioni che già ci mettono la faccia recuperino leadership, visione, capacità di azione senza mai e che lo facciano senza mai rinunciare al sogno e alla sana utopia che sono la molla delle coscienze della vita, ma a patto che diventino realtà, si misurino con le cose difficili di questi tempi, si traducano in una base di valore condivisi e di comportamenti coerenti. Trani è tutta una grande occasione di crescita.
Dobbiamo crederci ed assumere comportamenti coerenti. Dobbiamo essere consapevoli che le città che hanno favorito la partecipazione di tutti quelli che lo vogliono fare in maniera volontaria generano maggiore fiducia, senso di umanità, rispetto della competenza morale e dell'orgoglio ad esso associato, consentono anche dialogo e dibattito, garantendo maggiori diritti. Ovviamente nella consapevolezza dei propri doveri. Sfatando, se possibile, i soliti luoghi comuni.
Bisogna usare il "bene comune" per creare valore. Esiste da tempo una fondazione culturale della città. Ebbene. Invito gli amministratori a renderla attiva e funzionante con un consiglio di amministrazione all'altezza delle sfide complesse che ci stanno davanti. La fondazione Trani sarà la nuova impresa e leva culturale della città capace di far diventare Trani una città di cultura, del futuro, di speranza. Una citta mediterranea ed europea. TRANI MEDITERRANEA.
Mauro SPALLUCCI - OMI TRANI
Organismo a Movente Ideale