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Natale, è ora di alzare lo sguardo
Lettera di Andrea Orciuolo (già presidente Confesercenti)
giovedì 24 dicembre 2015
Di troppo rigore si muore. E' lo slogan che rimbalza da un punto all'altro dell'Italia contro le forti restrizioni economiche, la tassazione esosa, il giro di vite finanziario (vedi l'ennesimo salvataggio delle quattro banche) che ti fanno muorire. E si muore anche in Italia di corruzione, di frode fiscale, di mafia e - perchè no? - di degrado politico.
Ma soprattutto ho l'impressione che si muore di sfiducia e di speranza per il futuro. Tutto questo con le ripetute notizie di morte che ogni giorno leggiamo sui giornali o vediamo in tv. E' qui che viene automaticamente la nostra rassegnata vergogna di sentirci Italiani, infine la minaccia dei nostri giovani di lasciare il Paese.
Ora pero' che è arrivato il Natale , l'unica mia preoccupazione è il calo dei consumi. Forse sarebbe veramente l'ora di alzare lo sguardo e di guardare il Santo Natale per quello che effettivamente è: una grande buona notizia, Dio viene tra noi, e ditemi se questo è poco.
Al nostro sindaco va detto che deve riavviare la ruota del commercio e del lavoro, va agevolata la tassazione in genere, va ripristinato un po' tutto per far sì da tornare a vivere e sperare. Guardare avanti, oltre.
Riflettiamo - se Dio avesse scelto un luogo che offriva migliori opportunità di lavoro, non si sarebbe incarnato nella periferia dell'Impero e non avrebbe preso residenza a Nazareth, ma sarebbe nato a Roma. Dio ha scelto di riscattare un popolo, una nazione immettendovi fermenti di idee nuove, propositive pagando del suo. Ora guardiamo natale che insegna la semplicità della vita, insegna che la famiglia è un valore insostituibile come lo è il lavoro.
Ricordiamoci che a Natale Dio ha scelto semplicemente di vivere perchè tutti crediamo che vale la pena vivere.
Andrea Orciuolo
già presidente Confesercenti
Ma soprattutto ho l'impressione che si muore di sfiducia e di speranza per il futuro. Tutto questo con le ripetute notizie di morte che ogni giorno leggiamo sui giornali o vediamo in tv. E' qui che viene automaticamente la nostra rassegnata vergogna di sentirci Italiani, infine la minaccia dei nostri giovani di lasciare il Paese.
Ora pero' che è arrivato il Natale , l'unica mia preoccupazione è il calo dei consumi. Forse sarebbe veramente l'ora di alzare lo sguardo e di guardare il Santo Natale per quello che effettivamente è: una grande buona notizia, Dio viene tra noi, e ditemi se questo è poco.
Al nostro sindaco va detto che deve riavviare la ruota del commercio e del lavoro, va agevolata la tassazione in genere, va ripristinato un po' tutto per far sì da tornare a vivere e sperare. Guardare avanti, oltre.
Riflettiamo - se Dio avesse scelto un luogo che offriva migliori opportunità di lavoro, non si sarebbe incarnato nella periferia dell'Impero e non avrebbe preso residenza a Nazareth, ma sarebbe nato a Roma. Dio ha scelto di riscattare un popolo, una nazione immettendovi fermenti di idee nuove, propositive pagando del suo. Ora guardiamo natale che insegna la semplicità della vita, insegna che la famiglia è un valore insostituibile come lo è il lavoro.
Ricordiamoci che a Natale Dio ha scelto semplicemente di vivere perchè tutti crediamo che vale la pena vivere.
Andrea Orciuolo
già presidente Confesercenti