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Ospedale: bene il nuovo pronto soccorso, ma se rimane tale
Il monito di Carlo Avantario (Pd)
lunedì 11 luglio 2016
0.38
La prossima, quasi immediata, apertura del nuovo pronto soccorso di Trani (così si vocifera nei corridoi dell'ospedale) mi fa veramente piacere. Ma non mi soddisfa perché tante cose non si comprendono, non essendo queste voci suffragate da un comunicato stampa e ancor più da una comunicazione ufficiale alla città e al sindaco di Trani sul futuro assetto della struttura di emergenza-urgenza. Credo che tutti, utenti, medici, politici di ogni schieramento, siano contenti perché, da una situazione indecorosa dal punto di vista strutturale, insufficiente per un'erogazione di prestazioni mediche e per un'accoglienza umana rispettosa dei pazienti, si passerebbe ad una struttura adeguata alla dignità delle persone che vivono momenti di fragilità. Finalmente la "telenovela" del pronto soccorso di Trani si sta per concludere? E chi si preoccupava anche dello spreco di denaro pubblico può tranquillizzarsi?
Per rispondere agli interrogativi presenti e futuri può essere utile uno sguardo al passato: è vero che nel 2003, con il primo Piano di riordino ospedaliero della Giunta regionale Fitto, si segnò il destino del nostro nosocomio quando, non avendo "santi in paradiso", l'ospedale di Trani (allora non si parlava ancora di conversione in "Ospedale Territoriale", ma solo di chiusure e accorpamenti), cominciò il suo declino con fasi alterne, con qualche ripensamento, con alcune aperture ("Ginecologia e Senologia chirurgica"), promesse non mantenute, con delle note in cui si annunciava ai cittadini una vera conversione del nostro nosocomio in "Ospedale Territoriale" delle meraviglie, al servizio dell'intera Bat, con trasferimenti legiferati ma differiti (Rianimazione, il cui trasferimento a Bisceglie avverrà in questi giorni).
La preoccupazione vera è che si voglia creare l'illusione che il pronto soccorso non si chiuderà, che il punto di primo intervento sia la stessa cosa, che comunque il servizio sarà assicurato per 24 ore e che magari ci concederanno un'ambulanza in più del 118 per sopperire al declassamento. Infine voglio ricordare che alcuni mesi fa, iltavolo tecnico comunale sulla sanità, voluto dal sindaco Amedeo Bottaro, presieduto dall'assessore Felice Di Lernia, formulò una richiesta ben articolata alla Regione Puglia, in cui si sottolineavano alcuni punti non negoziabili, tra i quali il mantenimento del pronto soccorso e appunto, l'apertura della sua nuova sede.
Per rispondere agli interrogativi presenti e futuri può essere utile uno sguardo al passato: è vero che nel 2003, con il primo Piano di riordino ospedaliero della Giunta regionale Fitto, si segnò il destino del nostro nosocomio quando, non avendo "santi in paradiso", l'ospedale di Trani (allora non si parlava ancora di conversione in "Ospedale Territoriale", ma solo di chiusure e accorpamenti), cominciò il suo declino con fasi alterne, con qualche ripensamento, con alcune aperture ("Ginecologia e Senologia chirurgica"), promesse non mantenute, con delle note in cui si annunciava ai cittadini una vera conversione del nostro nosocomio in "Ospedale Territoriale" delle meraviglie, al servizio dell'intera Bat, con trasferimenti legiferati ma differiti (Rianimazione, il cui trasferimento a Bisceglie avverrà in questi giorni).
La preoccupazione vera è che si voglia creare l'illusione che il pronto soccorso non si chiuderà, che il punto di primo intervento sia la stessa cosa, che comunque il servizio sarà assicurato per 24 ore e che magari ci concederanno un'ambulanza in più del 118 per sopperire al declassamento. Infine voglio ricordare che alcuni mesi fa, iltavolo tecnico comunale sulla sanità, voluto dal sindaco Amedeo Bottaro, presieduto dall'assessore Felice Di Lernia, formulò una richiesta ben articolata alla Regione Puglia, in cui si sottolineavano alcuni punti non negoziabili, tra i quali il mantenimento del pronto soccorso e appunto, l'apertura della sua nuova sede.