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Politica e cultura, il binomio perfetto per un buon governo
Il pensiero di Mauro Spallucci (Omi Trani)
venerdì 2 febbraio 2018
6.38
Il ruolo della cultura a Trani non è quella dell'intrattenimento ma riprende la sua funzione di educare e di fare umanità. Chi è impegnato in prima linea su questo fronte sta dimostrando la capacità di passare da un'attività che appartiene alla sfera della politica culturale (in collaborazione anche con la politica cittadina) alla sfera della "politica" a base culturale, in cui la cultura si fa lievito e motore del cambiamento possibile e sostenibile.
Questo sforzo che è una vera e propria sfida ora diventa il modo più alto di rendere contemporaneo anche il patrimonio culturale ereditato dal passato. Poiché sappiamo tutti che non bisogna né dimenticare né confondere cultura e consumi culturali. Nella consapevolezza che non si tratta soltanto di leggere di più ma di come leggere chiedendosi perché lo si fa. Quali libri leggere e rileggere, sui quali riflettere. I libri, infatti, dovrebbe essere come gli alimenti, come cibo mentale, morale. Il vero leggere è rileggere, ricordare e tornare a pensare. La lettera, la cultura rendono migliori solo chi si propone di migliorare. Migliorare se stsso ed anche, possibilmente, gli altri e la propria comunità.
Si è sempre saputo, infatti, che chi gestisce il potere non ha bisogno dei consigli e della saggezza degli intellettuali e se ne va per la sua strada. A Trani come altrove. Chi fa azione politica viene innanzitutto mosso dalle primarieta' delle sue logiche, dalle lotte intestine, dagli equilibri precari, e molto di frequente anche dall'avidita e dal protagonismo. In questa fase storica cittadina si spera che "i buoni" impegnati nel volontariato culturale laico e religioso possono esserr lievito e capaci, cosi, di contrastare opponendo "realtà concrete" - quali iniziative, festival, librerie, musei,concerti, eccetera - che si fanno motore di sviluppo anche economico ed imprenditoriale.
Condiderata la disaffezione verso la politica che non riesce a rispondere alle sfide della realtà ed alla costruzione di futuro va maturando in città il convincimento profondo che esiste un'alternativa di fatto possibile nei nuovi e buoni imprenditori ed imprese. Ovviamente questi imprenditori e queste imprese devoo dimostrare di avere una visione dell'interesse collettivo che la politica ha perso o continua a perdere.
Proporre una visione per il futuro, facendo proposte non per le proprie imprese ma nell'interesse della città e della comunità. Per generare una sostenibilità che diventa cultura, modo di essere e di fare, costruendo crescita con un sano pragmatismo e con la leva del buon senso. Poiché sono cittadini che amano la città nella quale investono le loro risorse e stanno passando dalla logica del risistere a quella del reagire. Molti tranesi stanno rifiutando l'idea di essere la cenerentola oppure la periferia del Mediterraneo. Il territorio così si apre e non si chiude al mercato ed ai mercati. Nella consapevolezza di essere cittadini europei e vivere in un luogo ideale che può generare occupazione specie per i nostri giovani ed i nostri figli e nipoti.
- Mauro Spallucci, Omi Trani
Questo sforzo che è una vera e propria sfida ora diventa il modo più alto di rendere contemporaneo anche il patrimonio culturale ereditato dal passato. Poiché sappiamo tutti che non bisogna né dimenticare né confondere cultura e consumi culturali. Nella consapevolezza che non si tratta soltanto di leggere di più ma di come leggere chiedendosi perché lo si fa. Quali libri leggere e rileggere, sui quali riflettere. I libri, infatti, dovrebbe essere come gli alimenti, come cibo mentale, morale. Il vero leggere è rileggere, ricordare e tornare a pensare. La lettera, la cultura rendono migliori solo chi si propone di migliorare. Migliorare se stsso ed anche, possibilmente, gli altri e la propria comunità.
Si è sempre saputo, infatti, che chi gestisce il potere non ha bisogno dei consigli e della saggezza degli intellettuali e se ne va per la sua strada. A Trani come altrove. Chi fa azione politica viene innanzitutto mosso dalle primarieta' delle sue logiche, dalle lotte intestine, dagli equilibri precari, e molto di frequente anche dall'avidita e dal protagonismo. In questa fase storica cittadina si spera che "i buoni" impegnati nel volontariato culturale laico e religioso possono esserr lievito e capaci, cosi, di contrastare opponendo "realtà concrete" - quali iniziative, festival, librerie, musei,concerti, eccetera - che si fanno motore di sviluppo anche economico ed imprenditoriale.
Condiderata la disaffezione verso la politica che non riesce a rispondere alle sfide della realtà ed alla costruzione di futuro va maturando in città il convincimento profondo che esiste un'alternativa di fatto possibile nei nuovi e buoni imprenditori ed imprese. Ovviamente questi imprenditori e queste imprese devoo dimostrare di avere una visione dell'interesse collettivo che la politica ha perso o continua a perdere.
Proporre una visione per il futuro, facendo proposte non per le proprie imprese ma nell'interesse della città e della comunità. Per generare una sostenibilità che diventa cultura, modo di essere e di fare, costruendo crescita con un sano pragmatismo e con la leva del buon senso. Poiché sono cittadini che amano la città nella quale investono le loro risorse e stanno passando dalla logica del risistere a quella del reagire. Molti tranesi stanno rifiutando l'idea di essere la cenerentola oppure la periferia del Mediterraneo. Il territorio così si apre e non si chiude al mercato ed ai mercati. Nella consapevolezza di essere cittadini europei e vivere in un luogo ideale che può generare occupazione specie per i nostri giovani ed i nostri figli e nipoti.
- Mauro Spallucci, Omi Trani