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«Presidente Emiliano, per il 2020 dia ai soccorritori la dignità che meritano»
La lettera in redazione della moglie di un autista del 118
giovedì 2 gennaio 2020
10.13
Caro Presidente Emiliano, le scrivo questa lettera per augurarle un buon Capodanno, ricco di soddisfazioni e successi e le auguro di passare questa festività con le persone a lei più care. Mio marito è un autista soccorritore del 118 e questa notte, la notte di Capodanno, sarà di turno. Io passerò questa serata da sola con i miei figli e ho promesso loro che mangeremo pane e Nutella per sopperire alla mancanza del padre, ma so già che non basterà. A mio marito ho preparato un pasto caldo da portare in postazione e da dividere con i colleghi.
So che lo mangeranno di fretta e se il telefono squillerà non lo mangeranno affatto. In notti come questa è ancora più difficile il loro lavoro. Il rischio che qualcuno si metta alla guida ubriaco è alto con tutte le conseguenze che ne derivano. Un soccorritore lo sa. Lo sa già quando indossa la divisa, lo sa quando saluta il collega al cambio turno, quando ci si scambia gli auguri per l'inizio del nuovo anno e ancora di più quello che la notte passi in fretta, che passi indenne, che tutto fili liscio. La concentrazione è sempre alta, ma in un giorno come questo deve esserlo di più.
Signor Presidente, prima di sedersi alla sua tavola stasera, pensi a tutti i soccorritori che saranno su un'ambulanza, che non dormiranno stanotte, che saranno intenti a salvare una vita e pensi anche alle loro famiglie, ai bambini che chiederanno dov'è il loro papà o la loro mamma e alla risposta orgogliosa che gli si dà tutte le volte "Aiuta le persone". Perché, signor Presidente, io sono orgogliosa del lavoro di mio marito, anche se lui stanotte non ci sarà.
Nel nuovo anno dia stabilizzazione a questo lavoro, dia ai soccorritori la dignità che meritano.
- La moglie di un autista soccorritore
So che lo mangeranno di fretta e se il telefono squillerà non lo mangeranno affatto. In notti come questa è ancora più difficile il loro lavoro. Il rischio che qualcuno si metta alla guida ubriaco è alto con tutte le conseguenze che ne derivano. Un soccorritore lo sa. Lo sa già quando indossa la divisa, lo sa quando saluta il collega al cambio turno, quando ci si scambia gli auguri per l'inizio del nuovo anno e ancora di più quello che la notte passi in fretta, che passi indenne, che tutto fili liscio. La concentrazione è sempre alta, ma in un giorno come questo deve esserlo di più.
Signor Presidente, prima di sedersi alla sua tavola stasera, pensi a tutti i soccorritori che saranno su un'ambulanza, che non dormiranno stanotte, che saranno intenti a salvare una vita e pensi anche alle loro famiglie, ai bambini che chiederanno dov'è il loro papà o la loro mamma e alla risposta orgogliosa che gli si dà tutte le volte "Aiuta le persone". Perché, signor Presidente, io sono orgogliosa del lavoro di mio marito, anche se lui stanotte non ci sarà.
Nel nuovo anno dia stabilizzazione a questo lavoro, dia ai soccorritori la dignità che meritano.
- La moglie di un autista soccorritore