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Riapertura ospedale di Trani, il grido dei cittadini: "Se ci dovessimo sentire male cosa dovremo fare?"

Lettera di Francesca Santamaria

Nessuno di noi poteva immaginare di vivere una pandemia. Oggi la viviamo e ci rendiamo conto come la salute sia più importante di qualsiasi altra cosa. Negli anni passati i diversi governi politici che si sono susseguiti hanno dato meno importanza alla Sanità e più importanza alle economie di bilancio realizzate con la chiusura di molti ospedali. Diminuzione di personale sanitario, tagli alla sanità e non sto ad elencare ancora, perché credo che tutti lo sappiamo.

A Trani, dove abito, c'era un ospedale il San Nicola Pellegrino - in cui avevano rimodernato i reparti, acquistato nuovi macchinari tra cui la tac all'avanguardia - che vantava di un reparto di ginecologia di eccellenza e ogni letto di ogni reparto poteva avere l'ossigenoterapia centralizzata.

Oggi alcuni reparti sono adibiti a ripostigli e ci sono degli ambulatori specialistici, che non soddisfano tutte le patologie dei malati e i percorsi per i pazienti cronici oltre a non essere soddisfacenti hanno, per le visite, tempi di attesa lunghi. Tutto questo per la finalità che si doveva costruire un polo ospedaliero all'avanguardia nella BAT che fino ad oggi non è stato realizzato. Adesso ci troviamo in emergenza, in tutta Italia e in tutto il mondo. Mentre in altri posti d'Italia ci sono ospedali e validi pronti soccorsi noi ci troviamo in un emergenza ancora più grave perché gli ospedali di Andria, Barletta e Bisceglie sono intasati per il COVID e per di più il Policlinico di Bari è da poco sotto inchiesta per casi di legionella.

Siamo stati per anni italiani dormienti perché impreparati e indifferenti, ma ci sono state anche persone che hanno cercato di far riaprire l'ospedale ma sono state lasciate sole e purtroppo, fino ad oggi, ogni loro tentativo è stato vano. Non so perché tutto ciò avviene e non desidero entrare in merito a questioni politiche di qualsiasi partito, mi definisco apolitica. So soltanto che se continuiamo così oltre la grande crisi economica che abbiamo, c'è il COVID che sta uccidendo. Molte sono le persone morte e ogni giorno è un disastro. Medici e tutto il personale ospedaliero oltre a mettere a repentaglio la propria vita fanno turni massacranti, non so che forza ancora avranno per combattere questa emergenza.

Adesso sicuramente per le difficoltà che s'iniziano a vedere, io come in molti della popolazione Tranese, ci siamo svegliati e si comprende che dobbiamo essere uniti. Non bisogna considerare nessuna corrente politica, continuare a non puntare il dito l'uno contro l'altro perché non si conclude nulla. Dobbiamo cercare di uscire da questa pandemia con una buona organizzazione territoriale e che i nostri politici possano prendere atto della loro responsabilità di governare e di riorganizzare. Cercare di aprire gli ospedali chiusi, di prendere in mano la situazione, come fa un buon padre di famiglia che si rimbocca le maniche.

Iniziare a sfruttare le risorse che abbiamo nel territorio e non far allestire dall'esercito ospedale da campo. Siamo in una pandemia non siamo terremotati...

Gli errori vengono commessi da tutti e da questi dobbiamo trarne insegnamento per cercare di non ripeterne altri ma per poter migliorare.

Sono una donna, una madre e una nonna e credo che ognuno di noi deve avere il diritto sacrosanto di avere la possibilità di curarsi nella propria città per qualsiasi patologia. Non nascono più bambini a Trani, perché? La stessa mia nipote è nata a Bari, ma per quale motivo?

Se qualcuno ha un infarto perché non deve farsi soccorrere a Trani in ospedale? Se qualcun altro deve farsi suturare una ferita perché non a Trani?

Oggi rinchiusi in casa credo che ci domandiamo se ci dovessimo sentire male cosa dovremo fare? Se dovessimo avere qualsiasi tipo di malessere dove potremo andare?

Siamo spaventati, sfiduciati, allarmati, disorientati e si ha la paura di tutto. Potrei elencare ancora, ma posso solo ancora comunicare che si è formato su fb un comitato per il riutilizzo dell'ospedale di Trani. Sono venuta a conoscenza attraverso fb di un gruppo Articolo 97 - Liberi e Trasparenti, apolitico e pubblico, che ha formato il "Comitato per il riutilizzo dell'Ospedale di Trani" . Mi sono iscritta e siamo in una settimana 3795 persone che hanno un obiettivo comune: far riutilizzare l'ospedale. Proprio oggi leggevo un commento di una persona iscritta, ribadiva il desiderio di venire a Trani per trascorrere le vacanze estive, ma essendo malata rinuncia perché ha bisogno dell'ospedale ed ha paura.

Trani è una cittadina turistica, perla dell'Adriatico ed io che sono siciliana sono stata adottata da Trani. Noi tutti uniti, stiamo cercando di poter avere insieme una sola voce per far rispettare un diritto inviolabile che è quello della salute per far riutilizzare il nostro ospedale San Nicola Pellegrino di Trani.

L'umanità è mettersi in gioco e anche cercare uniti e insieme, di far qualcosa per una giusta causa.

- Francesca Santamaria
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