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Ridimensionamento dell'ospedale, ultimo appello al sindaco
L'intervento di Mario Schiralli
venerdì 11 dicembre 2015
0.15
Mentre nel silenzio assordante della lunga e buia notte "politica" tranese risuonano le ultime note del De Profundis Clamavi Ad Te Domine, della black metal band Dark Funeral, ecco che ci si prepara a celebrare il rito funebre per la "fine" ingloriosa del "San Nicola Pellegrino" di Trani, una volta celebratissimo ospedale con reparti all'avanguardia diretti da medici illustri provenienti anche d'oltre oceano.
Ma prima che il nosocomio esali l'ultimo respiro, le tre rappresentanze sindacali tentano di aggrapparsi all'ultimo soffio di ossigeno per scongiurare il "trapasso" finale preannunciato giorni fa dalla nota del Paos che, di contro, potenzia ed esalta la corazzata dell'ammiraglio "Politikon" di Bisceglie, visto che i vari capitani di vascello tranesi, che avrebbero potuto contrastarlo, hanno preferito mollare gli ormeggi e approdare a lidi a loro più congeniali.
L'ultimo appiglio si chiama Amedeo Bottaro, da diversi mesi assurto alla carica di sindaco. Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl gli hanno chiesto e lo ribadiscono a gran voce di incontrarlo urgentemente per cercare di mantenere in vita, seppure a mezzo servizio, il "San Nicola Pellegrino". Fin ora la loro richiesta, datata e protocollata 30 novembre non ha sortito gran che. Si attende (ma fino a quando?) una convocazione. Vogliamo che almeno venga portato avanti il progetto redatto dall'allora assessore regionale, Elena Gentile, nel 2013: la casa della salute, si chiamava e doveva essere operativa diuturnamente dalle 8 alle 20.
Eppure tempo addietro si era aperto uno spiraglio per il prosieguo della operatività, anche se ridotta, del "San Nicola Pellegrino". Non a caso furono avviati i lavori per il nuovo Pronto Soccorso, ancora oggi nella fase finale: costo diversi milioni di Euro. Non solo: furono allestite due nuove sale operatorie per diverse centinaia di migliaia di Euro. Queste dovevano funzionare a tempo pieno. Invece si e no ne viene utilizzata una sola e per un solo giorno alla settimana. Il Pronto Soccorso, invece, è stato declassato, secondo la predetta nota del Paos a Punto di Primo Intervento. Ambienti super e tanti soldi sprecati. Tanto a pagare sono sempre i "soldati" e mai gli "ammiragli".
Risponderà il primo cittadino di Trani alla richiesta urgente di incontro con le tre rappresentanze sindacali o farà orecchie da mercante come i suoi predecessori? Ai posteri l'ardua sentenza. Nel frattempo, indossato l'abito nero, i tranesi per bene, quasi rassegnati, perché di possibili miracoli neanche a parlarne anche se si intercede il titolare in persona, ovvero San Nicola Pellegrino, si preparano a celebrare le esequie di quello che è stato un vero e proprio gioiello voluto dalla mente di grandi politici tranesi del passato, e distrutto dalla indifferenza e incapacità di piccoli politicanti impadronitisi dopo della scena politica cittadina.
Mario Schiralli
Ma prima che il nosocomio esali l'ultimo respiro, le tre rappresentanze sindacali tentano di aggrapparsi all'ultimo soffio di ossigeno per scongiurare il "trapasso" finale preannunciato giorni fa dalla nota del Paos che, di contro, potenzia ed esalta la corazzata dell'ammiraglio "Politikon" di Bisceglie, visto che i vari capitani di vascello tranesi, che avrebbero potuto contrastarlo, hanno preferito mollare gli ormeggi e approdare a lidi a loro più congeniali.
L'ultimo appiglio si chiama Amedeo Bottaro, da diversi mesi assurto alla carica di sindaco. Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl gli hanno chiesto e lo ribadiscono a gran voce di incontrarlo urgentemente per cercare di mantenere in vita, seppure a mezzo servizio, il "San Nicola Pellegrino". Fin ora la loro richiesta, datata e protocollata 30 novembre non ha sortito gran che. Si attende (ma fino a quando?) una convocazione. Vogliamo che almeno venga portato avanti il progetto redatto dall'allora assessore regionale, Elena Gentile, nel 2013: la casa della salute, si chiamava e doveva essere operativa diuturnamente dalle 8 alle 20.
Eppure tempo addietro si era aperto uno spiraglio per il prosieguo della operatività, anche se ridotta, del "San Nicola Pellegrino". Non a caso furono avviati i lavori per il nuovo Pronto Soccorso, ancora oggi nella fase finale: costo diversi milioni di Euro. Non solo: furono allestite due nuove sale operatorie per diverse centinaia di migliaia di Euro. Queste dovevano funzionare a tempo pieno. Invece si e no ne viene utilizzata una sola e per un solo giorno alla settimana. Il Pronto Soccorso, invece, è stato declassato, secondo la predetta nota del Paos a Punto di Primo Intervento. Ambienti super e tanti soldi sprecati. Tanto a pagare sono sempre i "soldati" e mai gli "ammiragli".
Risponderà il primo cittadino di Trani alla richiesta urgente di incontro con le tre rappresentanze sindacali o farà orecchie da mercante come i suoi predecessori? Ai posteri l'ardua sentenza. Nel frattempo, indossato l'abito nero, i tranesi per bene, quasi rassegnati, perché di possibili miracoli neanche a parlarne anche se si intercede il titolare in persona, ovvero San Nicola Pellegrino, si preparano a celebrare le esequie di quello che è stato un vero e proprio gioiello voluto dalla mente di grandi politici tranesi del passato, e distrutto dalla indifferenza e incapacità di piccoli politicanti impadronitisi dopo della scena politica cittadina.
Mario Schiralli