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Sanità, inspiegabile far fuori le professionalità da Trani
Lettera in redazione di Michelina Piazzolla
domenica 19 agosto 2012
Egregio direttore, con vero stupore e raccapriccio ho letto che la direzione generale di questa Asl (ben pagata con i soldi di noi utenti) avrebbe maturato la sciagurata decisione di chiudere gli ultimi due reparti di eccellenza rimasti nell'ospedale di Trani, cioé quello di gastroenterologia e medicina diretti da due primari vincitori di concorso.
A parte l'illegalità e l'abuso di potere riscontrabili in questa assurda decisione presa a danno di noi utenti, desidero intervenire subito sul vostro giornale on line per difendere a spada tratta la grande professionalità, competenza e dedizione del primario del reparto di medicina di Trani Francesco Bartucci. Tutti coloro che mi hanno conosciuta, in famiglia come nella scuola e nella vita relazionale, sanno benissimo che non sono affatto il tipo adusa a smancerie o salamelecchi entrambi lungi da me migliaia di chilometri: per cui se scrivo qui in difesa del primario Francesco Bartucci (che peraltro non ha bisogno di essere difeso), è perchè ho avuto modo la scorsa estate di conoscerlo di persona, perchè francamente ignoravo che l'ospedale di Trani avesse così tanti bravi medici.
Nella prima decade del mese di giugno del 2011 mio marito Franco, in seguito ad una febbre molto alta, fu costretto a ricoverarsi proprio nel reparto di medicina dell'ospedale di Trani dove gli fu riscontrata una grave forma di pleurite, con bronchiectasia in fase di riacutizzazione, scompenso cardiaco ed epatopatia correlata. Ebbene, fu proprio in quegli oltre 70 giorni di ricovero, che ebbi modo personalmente di constatare la seria professionalità medica di Bartucci che quotidianamente era presente nel suo reparto dal mattino al pomeriggio inoltrato, seguendo e controllando di persona tutte le situazioni dei suoi pazienti, compreso mio marito, senza mai stancarsi o lasciarsi andare allo sconforto. La sua presenza in reparto era per tutti, pazienti e familiari, garanzia di sicurezza, di serenità, di capacità di saper affrontare e superare momenti difficili. Non lasciava nulla al caso o all'improvvisazione, sapeva valorizzare al massimo anche le capacità professionali della sua èquipe medica ed infermieristica.
In quei giorni ebbi modo di constatare di persona la sua sincera umanità ed anche la sua umiltà perchè sapeva sempre anche donare un sorriso ed un incoraggiamento a chiunque lo avvicinasse. Perciò ora resto fortemente meravigliata nel leggere di questa assurda decisione che la Asl vorrebbe prendere: si vogliono forse far fuori proprio le persone che meritano, che dimostrano capacità e competenze, che sanno gestire un reparto con grande serietà? Non dovrebbero proprio queste persone, peraltro vincitrici di concorso, essere preferite alle altre? Perchè poi questo ingiusto accanirsi a voler distruggere a tutti i costi quanto altre generazioni hanno invece voluto e saputo costruire per la tutela della salute dei cittadini?
Io che ho girato tutta l'Europa in camper negli ultimi 35 anni devo dire che nelle altre nazioni accade esattamente l'opposto di quello che avviene da noi in Italia: lì si dà sempre priorità assoluta al merito ed alla capacità dei singoli che si vedono adeguatamente valorizzati e retribuiti. Mi auguro sinceramente, per il bene di tutti i cittadini redenti a Trani, che questa assurda vicenda non abbia seguito e l'ospedale di Trani resti integro con tutti i suoi reparti oggi esistenti.
Michelina Piazzolla
A parte l'illegalità e l'abuso di potere riscontrabili in questa assurda decisione presa a danno di noi utenti, desidero intervenire subito sul vostro giornale on line per difendere a spada tratta la grande professionalità, competenza e dedizione del primario del reparto di medicina di Trani Francesco Bartucci. Tutti coloro che mi hanno conosciuta, in famiglia come nella scuola e nella vita relazionale, sanno benissimo che non sono affatto il tipo adusa a smancerie o salamelecchi entrambi lungi da me migliaia di chilometri: per cui se scrivo qui in difesa del primario Francesco Bartucci (che peraltro non ha bisogno di essere difeso), è perchè ho avuto modo la scorsa estate di conoscerlo di persona, perchè francamente ignoravo che l'ospedale di Trani avesse così tanti bravi medici.
Nella prima decade del mese di giugno del 2011 mio marito Franco, in seguito ad una febbre molto alta, fu costretto a ricoverarsi proprio nel reparto di medicina dell'ospedale di Trani dove gli fu riscontrata una grave forma di pleurite, con bronchiectasia in fase di riacutizzazione, scompenso cardiaco ed epatopatia correlata. Ebbene, fu proprio in quegli oltre 70 giorni di ricovero, che ebbi modo personalmente di constatare la seria professionalità medica di Bartucci che quotidianamente era presente nel suo reparto dal mattino al pomeriggio inoltrato, seguendo e controllando di persona tutte le situazioni dei suoi pazienti, compreso mio marito, senza mai stancarsi o lasciarsi andare allo sconforto. La sua presenza in reparto era per tutti, pazienti e familiari, garanzia di sicurezza, di serenità, di capacità di saper affrontare e superare momenti difficili. Non lasciava nulla al caso o all'improvvisazione, sapeva valorizzare al massimo anche le capacità professionali della sua èquipe medica ed infermieristica.
In quei giorni ebbi modo di constatare di persona la sua sincera umanità ed anche la sua umiltà perchè sapeva sempre anche donare un sorriso ed un incoraggiamento a chiunque lo avvicinasse. Perciò ora resto fortemente meravigliata nel leggere di questa assurda decisione che la Asl vorrebbe prendere: si vogliono forse far fuori proprio le persone che meritano, che dimostrano capacità e competenze, che sanno gestire un reparto con grande serietà? Non dovrebbero proprio queste persone, peraltro vincitrici di concorso, essere preferite alle altre? Perchè poi questo ingiusto accanirsi a voler distruggere a tutti i costi quanto altre generazioni hanno invece voluto e saputo costruire per la tutela della salute dei cittadini?
Io che ho girato tutta l'Europa in camper negli ultimi 35 anni devo dire che nelle altre nazioni accade esattamente l'opposto di quello che avviene da noi in Italia: lì si dà sempre priorità assoluta al merito ed alla capacità dei singoli che si vedono adeguatamente valorizzati e retribuiti. Mi auguro sinceramente, per il bene di tutti i cittadini redenti a Trani, che questa assurda vicenda non abbia seguito e l'ospedale di Trani resti integro con tutti i suoi reparti oggi esistenti.
Michelina Piazzolla