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Solidarietà alla Dirigente della scuola De Amicis
LA lettera di Giovanni Ronco: "A nome dei tranesi, mi scuso"
mercoledì 24 gennaio 2018
8.46
Ho letto con molta attenzione e sconcerto la lettera aperta della dirigente della scuola De Amicis, Valeria Gasbarro al sindaco Bottaro. Invito anche voi a leggerla, se non l'avete ancora fatto, perché è un grido di dolore di una professionista che lavora nel mondo della scuola, contro un sistema istituzionale che fa del rinvio e della superficialità, della vaghezza e del pressapochismo le proprie linee guida. Rinvio e attesa, tenuta in campana: la gran parte della gestione della cosa pubblica viene mandata avanti in tal modo, con questi ingredienti acidi.
Anche i partiti, specie quelli al governo, che speriamo, dopo il 4 marzo, abbassino un po' la cresta e rivedano il loro modo di rapportarsi con la realtà. Rinviare e prendere tempo. Nella morsa di questi comandamenti distorti nell'amministrazione della vita pubblica (vedi la gestione del verde ad esempio) viene soffocato anche un settore che più degli altri entra in sofferenza quando le istituzioni si muovono in questa maniera: la scuola. Dalla lettera della Gasbarro traspare tutta l'amarezza di una comunità lasciata sola. L'annuncio sulla stampa (la dirigente chiama in causa anche i media, che a questo punto appaiono "correi", che danno spazio ai comunicati – litania del Comune) non segue l'atto ufficiale, la comunicazione tra istituzioni, quella amministrativa e quella scolastica. Il passaggio più tremendo della lettera è quello in cui si fa riferimento al "sottodimensionamento indotto", la DS spiega chiaramente cosa vuole dire (vi rimando ancora alla lettura della lettera), che quindi profilerebbe, secondo noi, un'intenzione malevola.
Come si fa a lasciare un'intera comunità in balia delle onde? Un gruppo di persone nella scuola, che oggi, lo so perché ci lavoro ed ho osservato sempre da vicino il lavoro dei dirigenti, così come di colleghi ed alunni, rappresenta un delicato meccanismo di equilibri e programmazione, dialogo e impostazione a lungo e medio termine. Non una cooperativa qualsiasi, non un'associazione, ma un ente che forma persone e cittadini, la famosa futura classe dirigente, viene letteralmente snobbata: una Ds che si ritrova ad "elemosinare" un incontro, quando questo dovrebbe essere prassi, famiglie lasciate in sospeso tra una situazione ricca d'incognite e comunicati insulsi e vuoti proclami a base di "faremo, vedremo". Cari amministratori, per favore, prendetevi in giro fra di voi, tra i vostri ridicoli partiti nei quali non siete in grado nemmeno di formare un gruppo dirigente, o uno straccio di segreteria, prendetevi in giro fra di voi quando dovete spartirvi le nomine e gli assessorati "a la carte", per arrotondamenti vari tra gettoni e commissioni. Continuate a pubblicare smentite in cui mentite sapendo di mentire, fate tutti i sopralluoghi "paraculi" che volete. Ma per favore: rispettate il personale della scuola, che contribuisce pure a formare i vostri figli. A nome dei tranesi, mi scuso con la DS per quanto ha dovuto vivere, lavorando nella nostra città.
Anche i partiti, specie quelli al governo, che speriamo, dopo il 4 marzo, abbassino un po' la cresta e rivedano il loro modo di rapportarsi con la realtà. Rinviare e prendere tempo. Nella morsa di questi comandamenti distorti nell'amministrazione della vita pubblica (vedi la gestione del verde ad esempio) viene soffocato anche un settore che più degli altri entra in sofferenza quando le istituzioni si muovono in questa maniera: la scuola. Dalla lettera della Gasbarro traspare tutta l'amarezza di una comunità lasciata sola. L'annuncio sulla stampa (la dirigente chiama in causa anche i media, che a questo punto appaiono "correi", che danno spazio ai comunicati – litania del Comune) non segue l'atto ufficiale, la comunicazione tra istituzioni, quella amministrativa e quella scolastica. Il passaggio più tremendo della lettera è quello in cui si fa riferimento al "sottodimensionamento indotto", la DS spiega chiaramente cosa vuole dire (vi rimando ancora alla lettura della lettera), che quindi profilerebbe, secondo noi, un'intenzione malevola.
Come si fa a lasciare un'intera comunità in balia delle onde? Un gruppo di persone nella scuola, che oggi, lo so perché ci lavoro ed ho osservato sempre da vicino il lavoro dei dirigenti, così come di colleghi ed alunni, rappresenta un delicato meccanismo di equilibri e programmazione, dialogo e impostazione a lungo e medio termine. Non una cooperativa qualsiasi, non un'associazione, ma un ente che forma persone e cittadini, la famosa futura classe dirigente, viene letteralmente snobbata: una Ds che si ritrova ad "elemosinare" un incontro, quando questo dovrebbe essere prassi, famiglie lasciate in sospeso tra una situazione ricca d'incognite e comunicati insulsi e vuoti proclami a base di "faremo, vedremo". Cari amministratori, per favore, prendetevi in giro fra di voi, tra i vostri ridicoli partiti nei quali non siete in grado nemmeno di formare un gruppo dirigente, o uno straccio di segreteria, prendetevi in giro fra di voi quando dovete spartirvi le nomine e gli assessorati "a la carte", per arrotondamenti vari tra gettoni e commissioni. Continuate a pubblicare smentite in cui mentite sapendo di mentire, fate tutti i sopralluoghi "paraculi" che volete. Ma per favore: rispettate il personale della scuola, che contribuisce pure a formare i vostri figli. A nome dei tranesi, mi scuso con la DS per quanto ha dovuto vivere, lavorando nella nostra città.