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Stagione balneare, le difficoltà per un disabile
Lettera in redazione: la situazione al lido Colonna
lunedì 9 maggio 2011
Gentile redazione di TraniViva, seguo tutte le notizie che giornalmente e soprattutto puntualmente riferite a noi lettori e debbo dire che in questo modo mi fate sentire partecipe alla vita cittadina. Naturalmente a volte plaudo per la bontà delle attività dell'Amministrazione Comunale e a volte sono costretto a criticare le stesse in quanto prive di attenzione o peggio prive di logiche elementari. Ad esempio: sono cinquant'anni, a mia memoria, che i responsabili preposti concedono permesso di gestione dello stabilimento balneare di Colonna, gestito da privato, senza che nessuno abbia mai posto attenzione alla enorme barriera architettonica costituita da due rampe di scale di circa 15 gradini cadauno che impedisce, a chi, anche momentaneamente, non può usare le proprie gambe per raggiungere in modo autonomo la spiaggia.
I diversamente abili non pussono accedere in autonomia allo stabilimento balneare perché arrivando in macchina, 99 volte su 100, gli spazi (solo 2…) riservati, vengono occupati da vetture che non hanno l'autorizzazione. Per raggiungere la piattaforma dello stabilimento devono suonare il campanello riservato e per fare questo devono scendere dalla carrozzella, avvicinarsi al muro, premere il pulsante ed attendere che i bagnini, se non sono impegnati, vengano a prenderli a braccia e scendono i quindici gradini.
Dalla piattaforma devono poi arrivare all'ombrellone assegnato… e come ci arrivano? Il bagnino, che in quel momento non è impegnato, contrae i muscoli delle braccia e trascina il disabile e la carrozzella sulla sabbia. (le passatoie… che cosa sono???). Può succedere che a qualcuno scappi la pipì e siccome non possono correre in acqua, per farla come gli altri, devono andare in bagno. Bene! Come ci arrivano non lo voglio neanche raccontare, a questo punto è meglio che restino a casa e se hanno caldo si fanno una doccia. Inoltre il costo dell'affitto della cabina non comprende l'eventuale accompagnatore, questo paga normalmente il suo tesserino.
Gentile redazione, tutto questo è stato evidenziato (nel 2010) con esposto alla Procura della Repubblica che a Sua volta ha incaricato l'Arma dei Carabinieri di verificare la fondatezza delle lagnanze, questi a loro volta hanno fatto un sopraluogo e sentito il sottoscritto per la conferma di quanto lamentato.
Ad oggi però nulla è cambiato, almeno così pare. Ad ogni modo questa volta la presente lettera l'ho inviata per competenza anche ad altri responsabili di cui in indirizzo affinché poi non dicano: «ma noi non sapevamo nulla… pur concedendo le relative autorizzazioni». Vedremo. Ma sappiano tutti che non mi fermerò, e lo farò in nome di quanti hanno voglia di non rimetterci altra dignità solo per fare un salutare bagno in acqua di mare!
Raffaele Lombardo
I diversamente abili non pussono accedere in autonomia allo stabilimento balneare perché arrivando in macchina, 99 volte su 100, gli spazi (solo 2…) riservati, vengono occupati da vetture che non hanno l'autorizzazione. Per raggiungere la piattaforma dello stabilimento devono suonare il campanello riservato e per fare questo devono scendere dalla carrozzella, avvicinarsi al muro, premere il pulsante ed attendere che i bagnini, se non sono impegnati, vengano a prenderli a braccia e scendono i quindici gradini.
Dalla piattaforma devono poi arrivare all'ombrellone assegnato… e come ci arrivano? Il bagnino, che in quel momento non è impegnato, contrae i muscoli delle braccia e trascina il disabile e la carrozzella sulla sabbia. (le passatoie… che cosa sono???). Può succedere che a qualcuno scappi la pipì e siccome non possono correre in acqua, per farla come gli altri, devono andare in bagno. Bene! Come ci arrivano non lo voglio neanche raccontare, a questo punto è meglio che restino a casa e se hanno caldo si fanno una doccia. Inoltre il costo dell'affitto della cabina non comprende l'eventuale accompagnatore, questo paga normalmente il suo tesserino.
Gentile redazione, tutto questo è stato evidenziato (nel 2010) con esposto alla Procura della Repubblica che a Sua volta ha incaricato l'Arma dei Carabinieri di verificare la fondatezza delle lagnanze, questi a loro volta hanno fatto un sopraluogo e sentito il sottoscritto per la conferma di quanto lamentato.
Ad oggi però nulla è cambiato, almeno così pare. Ad ogni modo questa volta la presente lettera l'ho inviata per competenza anche ad altri responsabili di cui in indirizzo affinché poi non dicano: «ma noi non sapevamo nulla… pur concedendo le relative autorizzazioni». Vedremo. Ma sappiano tutti che non mi fermerò, e lo farò in nome di quanti hanno voglia di non rimetterci altra dignità solo per fare un salutare bagno in acqua di mare!
Raffaele Lombardo