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Tettoia dell'ex Supercinema, tranesi ancora in attesa della bonifica
Lettera al sindaco del presidente Aea (associazione amianto e rischi per la salute)
mercoledì 4 aprile 2018
La vicenda della tettoia è diventata francamente kafkiana; a parte gli aspetti sanitari e ambientali, che sono i più gravi, si sta consumando un notevole spreco di risorse e di tempo; se per ogni tettoia in cemento-amianto in Italia dovessimo convocare una (peraltro non risolutiva) conferenza dei servizi, dovessimo avere bisogno di appellarci alla Procura della Repubblica (cosa che i cittadini hanno dovuto fare per "legittima difesa" a causa dell'inerzia dell'ente locale), tra 500 anni in Italia ci sarebbe ancora amianto disperso nel territorio (di quello "appositamente aggiunto" per usare la definizione azzeccagarbugliesca del decreto del 14.12.2004); con buona pace dell'obiettivo della UE che ipotizza un territorio libero da amianto entro il 2023! Che a Trani, se continua così, potrebbe essere… 2523!
L'inverno ha fatto il suo ennesimo passaggio da Trani, questa volta anche con grandine e neve; negli anni trenta del secolo scorso una rivista di agricoltura (1) ha richiamato l'attenzione sul fatto che una forte grandinata può disintegrare una tettoia in cemento-amianto; va precisato che l'articolo riguarda l'effetto di una grandinata su una tettoia nuova! Evidentemente le esperienze e le riflessioni accumulate in quasi un secolo di esperienza con l'amianto non hanno ancora convinto i "decisori" circa la necessità di fare una valutazione dinamica (2) e non statica del rischio per orientare le politiche sanitarie e ambientali;
Dobbiamo dunque sperare che le (prossime) grandinate siano lievi, che non si verifichino trombe d'aria, fortunali, che le piogge dei prossimi anni non siano particolarmente acide, ecc.; gli ultimi eventi metereologici, anche se non particolarmente violenti, hanno comunque comportato ulteriore distress termico e ulteriore incidenza di quel fenomeno che i geologi chiamano crioclastismo, fenomeno che, in pratica, riesce a lesionare e spaccare anche le montagne; la conclusione è che nelle ultime settimane a Trani, inevitabilmente, si sono verificati nuovi rilasci in ambiente di fibre; gli esperti sanno che fare misure estemporanee delle fibre aerodisperse costituisce un metodo non attendibile e, di fatto, "sconsigliato", per decreto, addirittura dal 1994; questo per un semplice motivo: la dispersione di fibre da una superficie non è continua (come se fosse da una flebo, cioè goccia a goccia).
È invece una dispersione che possiamo definire a poussées, cioè "a zaffate"; rispetto a questa dinamica il controllo per brevi lassi di tempo delle fibre aerodisperse non solo è inutile, è anzi fuorviante nel senso che è ben suscettibile di dare come risultato dei "falsi negativi"; abbiamo a questo proposito citato il "metodo deposimetrico" come criterio alternativo di valutazione proposto ormai diversi lustri orsono dall'Università di Milano; anche se, nel caso di Trani, ispezione visiva, dati storico-cronologici e valutazione del materiale depositato nei canali di gronda paiono elementi per decidere, ad abundantiam… vogliamo dire con chiarezza che questo inutile e deleterio temporeggiamento si verifica perché l'autorità sanitaria locale rinvia la emanazione di un atto emanato migliaia di volte in Italia da sindaci ed anche per tettoie in condizioni ancor meno degradate di quella dell'ex Supercinema di Trani.
Non comprendiamo le motivazioni di questo ritardo nel momento in cui ormai gli elementi che depongono a favore della bonifica integrale - anche in termini di metodo e approccio generalizzato - si stanno affermando dappertutto; nel dicembre del 2017 "persino" ( le virgolette non vogliono avere un intento polemico) INAIL decide di non finanziare gli interventi su cemento amianto se non di bonifica integrale; impostazione avviata, circa dieci anni fa dalla Regione E-R e generalmente condivisa dalla comunità scientifica; qualche giorno fa ci siamo confrontati con un sindaco della provincia di Bologna, d'accordo, su un dato: nessun finanziamento per sovracoperture o incapsulamenti ma solo per bonifiche radicali… ormai il buonsenso si radica ovunque… salvo cha a Trani? Se la preferenza deve andare, in termini sistematici, alla bonifica integrale, ancora più lampante risulta questa preferenza nel caso in esame del Supercinema; capiamo che, senza offesa anzi con grande rispetto della tradizione e della storia, fino a qualche decennio fa nei comizi in Puglia, qualcuno invitava ad organizzare processioni "ad petendam pluviam", ma oggi non possiamo più fare valutazioni del rischio sperando nella buona sorte;
occorre invece una valutazione concreta e, soprattutto, come già detto, "dinamica" del rischio!
Infine, sullo sfondo la questione della compravendita di immobili contenenti amianto: il prossimo governo, se e quando ci sarà, vorrà affrontare il problema di una compravendita di "materiali contenenti amianto" che la legge 257/92 considera illegale? Lo abbiamo detto centinaia di volte: vogliamo in Italia una legge come la legge Cassez francese: divieto di vendita di materiali e quindi anche immobili contenenti amianto! Oggi se stai acquistando un appartamento chiedi all'agente immobiliare: "questo linoleum è senza amianto?", la risposta è quasi sempre "non lo so"; in altri termini "non mi sono neanche posto il problema…";
Non che il divieto non sia incluso ed implicito nella legge 257/92, è solo che questo tema è stato gestito "all'italiana". Il presidente della regione Puglia on. Emiliano, che è stato da noi tenuto al corrente, della incresciosa vicenda dell'ex Supercinema, darà qualche segnale di attenzione che certamente avrebbe più peso delle nostre osservazioni e rimostranze?
Infine al signor sindaco: lei non pensa di poter incaricare un perito che (ovviamente senza mandato a priori) certifichi l'opportunità o meno di una bonifica integrale dando supporto ad una sua successiva ordinanza, lasciando poi alla proprietà (ipotesi fantascientifica) l'onere di contestare l'ordinanza? Questo supporto tecnico glielo possiamo fornire noi, gratuitamente; certo lei penserà: rischio di rivolgermi a chi ha già "preso partito"? Si sentano allora i servizi di sanità pubblica locali, ma li si senta su un quesito chiaro: cosa è obbligatorio, ma al limite, anche cosa è preferibile fare nel caso dell'ex Supercinema?Per quel che ci riguarda abbiamo indirizzato un messaggio chiaro alla Soprintendenza di Foggia: attenzione affinché il vostro parere non sia oggetto di lettura errata… Se vogliamo dialogare noi siamo disponibili!
Davvero si vuole delegare al privato la scelta sul tipo di approccio al problema lasciando al soggetto privato la possibilità di dichiarare equipollenti bonifica integrale e incapsulamento? Non sarà il soggetto privato in quel "conflitto di interessi" di cui si parla da vent'anni nella televisioni italiane; in questo caso un conflitto di piccola portata economica ma non meno lampante: non sarà che al privato "conviene" spendere di meno…! In verità il "privato" alla fine spenderà molto di più, ma non siamo noi tra ai suoi consulenti…!
Un soggetto privato peraltro, in questo caso, palesemente e da lungo tempo inadempiente? Spiace constatarlo: temiamo che queste incomprensibili tergiversazioni aumentino la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni democratiche; signor sindaco e on. Emiliano: cerchiamo di risalire la china! La popolazione di Trani si sta mobilitando su diversi fronti; le tremila firme sul tema della "cava fumante" mostrano sensibilità e domande di salute; ovviamente siamo solidali con i cittadini firmatari di quella petizione, non solo: siamo anche consapevoli di come sia necessario sviluppare azioni comuni dal basso nel contrastare tutte le fonti di inquinamento visto che anche gli inquinanti (visibili e invisibili che siano) agiscono in sinergia tra loro.
Per una città di Trani più pulita: consolidiamo la sana tradizione delle grandi pulizie di Pasqua. Lo abbiamo già detto mesi fa: Trani è una delle città più belle del mondo, che tale rimanga.
Vito Totire,
medico del lavoro/psichiatra, presidente nazionale Aea-associazione amianto e rischi per la salute
L'inverno ha fatto il suo ennesimo passaggio da Trani, questa volta anche con grandine e neve; negli anni trenta del secolo scorso una rivista di agricoltura (1) ha richiamato l'attenzione sul fatto che una forte grandinata può disintegrare una tettoia in cemento-amianto; va precisato che l'articolo riguarda l'effetto di una grandinata su una tettoia nuova! Evidentemente le esperienze e le riflessioni accumulate in quasi un secolo di esperienza con l'amianto non hanno ancora convinto i "decisori" circa la necessità di fare una valutazione dinamica (2) e non statica del rischio per orientare le politiche sanitarie e ambientali;
Dobbiamo dunque sperare che le (prossime) grandinate siano lievi, che non si verifichino trombe d'aria, fortunali, che le piogge dei prossimi anni non siano particolarmente acide, ecc.; gli ultimi eventi metereologici, anche se non particolarmente violenti, hanno comunque comportato ulteriore distress termico e ulteriore incidenza di quel fenomeno che i geologi chiamano crioclastismo, fenomeno che, in pratica, riesce a lesionare e spaccare anche le montagne; la conclusione è che nelle ultime settimane a Trani, inevitabilmente, si sono verificati nuovi rilasci in ambiente di fibre; gli esperti sanno che fare misure estemporanee delle fibre aerodisperse costituisce un metodo non attendibile e, di fatto, "sconsigliato", per decreto, addirittura dal 1994; questo per un semplice motivo: la dispersione di fibre da una superficie non è continua (come se fosse da una flebo, cioè goccia a goccia).
È invece una dispersione che possiamo definire a poussées, cioè "a zaffate"; rispetto a questa dinamica il controllo per brevi lassi di tempo delle fibre aerodisperse non solo è inutile, è anzi fuorviante nel senso che è ben suscettibile di dare come risultato dei "falsi negativi"; abbiamo a questo proposito citato il "metodo deposimetrico" come criterio alternativo di valutazione proposto ormai diversi lustri orsono dall'Università di Milano; anche se, nel caso di Trani, ispezione visiva, dati storico-cronologici e valutazione del materiale depositato nei canali di gronda paiono elementi per decidere, ad abundantiam… vogliamo dire con chiarezza che questo inutile e deleterio temporeggiamento si verifica perché l'autorità sanitaria locale rinvia la emanazione di un atto emanato migliaia di volte in Italia da sindaci ed anche per tettoie in condizioni ancor meno degradate di quella dell'ex Supercinema di Trani.
Non comprendiamo le motivazioni di questo ritardo nel momento in cui ormai gli elementi che depongono a favore della bonifica integrale - anche in termini di metodo e approccio generalizzato - si stanno affermando dappertutto; nel dicembre del 2017 "persino" ( le virgolette non vogliono avere un intento polemico) INAIL decide di non finanziare gli interventi su cemento amianto se non di bonifica integrale; impostazione avviata, circa dieci anni fa dalla Regione E-R e generalmente condivisa dalla comunità scientifica; qualche giorno fa ci siamo confrontati con un sindaco della provincia di Bologna, d'accordo, su un dato: nessun finanziamento per sovracoperture o incapsulamenti ma solo per bonifiche radicali… ormai il buonsenso si radica ovunque… salvo cha a Trani? Se la preferenza deve andare, in termini sistematici, alla bonifica integrale, ancora più lampante risulta questa preferenza nel caso in esame del Supercinema; capiamo che, senza offesa anzi con grande rispetto della tradizione e della storia, fino a qualche decennio fa nei comizi in Puglia, qualcuno invitava ad organizzare processioni "ad petendam pluviam", ma oggi non possiamo più fare valutazioni del rischio sperando nella buona sorte;
occorre invece una valutazione concreta e, soprattutto, come già detto, "dinamica" del rischio!
Infine, sullo sfondo la questione della compravendita di immobili contenenti amianto: il prossimo governo, se e quando ci sarà, vorrà affrontare il problema di una compravendita di "materiali contenenti amianto" che la legge 257/92 considera illegale? Lo abbiamo detto centinaia di volte: vogliamo in Italia una legge come la legge Cassez francese: divieto di vendita di materiali e quindi anche immobili contenenti amianto! Oggi se stai acquistando un appartamento chiedi all'agente immobiliare: "questo linoleum è senza amianto?", la risposta è quasi sempre "non lo so"; in altri termini "non mi sono neanche posto il problema…";
Non che il divieto non sia incluso ed implicito nella legge 257/92, è solo che questo tema è stato gestito "all'italiana". Il presidente della regione Puglia on. Emiliano, che è stato da noi tenuto al corrente, della incresciosa vicenda dell'ex Supercinema, darà qualche segnale di attenzione che certamente avrebbe più peso delle nostre osservazioni e rimostranze?
Infine al signor sindaco: lei non pensa di poter incaricare un perito che (ovviamente senza mandato a priori) certifichi l'opportunità o meno di una bonifica integrale dando supporto ad una sua successiva ordinanza, lasciando poi alla proprietà (ipotesi fantascientifica) l'onere di contestare l'ordinanza? Questo supporto tecnico glielo possiamo fornire noi, gratuitamente; certo lei penserà: rischio di rivolgermi a chi ha già "preso partito"? Si sentano allora i servizi di sanità pubblica locali, ma li si senta su un quesito chiaro: cosa è obbligatorio, ma al limite, anche cosa è preferibile fare nel caso dell'ex Supercinema?Per quel che ci riguarda abbiamo indirizzato un messaggio chiaro alla Soprintendenza di Foggia: attenzione affinché il vostro parere non sia oggetto di lettura errata… Se vogliamo dialogare noi siamo disponibili!
Davvero si vuole delegare al privato la scelta sul tipo di approccio al problema lasciando al soggetto privato la possibilità di dichiarare equipollenti bonifica integrale e incapsulamento? Non sarà il soggetto privato in quel "conflitto di interessi" di cui si parla da vent'anni nella televisioni italiane; in questo caso un conflitto di piccola portata economica ma non meno lampante: non sarà che al privato "conviene" spendere di meno…! In verità il "privato" alla fine spenderà molto di più, ma non siamo noi tra ai suoi consulenti…!
Un soggetto privato peraltro, in questo caso, palesemente e da lungo tempo inadempiente? Spiace constatarlo: temiamo che queste incomprensibili tergiversazioni aumentino la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni democratiche; signor sindaco e on. Emiliano: cerchiamo di risalire la china! La popolazione di Trani si sta mobilitando su diversi fronti; le tremila firme sul tema della "cava fumante" mostrano sensibilità e domande di salute; ovviamente siamo solidali con i cittadini firmatari di quella petizione, non solo: siamo anche consapevoli di come sia necessario sviluppare azioni comuni dal basso nel contrastare tutte le fonti di inquinamento visto che anche gli inquinanti (visibili e invisibili che siano) agiscono in sinergia tra loro.
Per una città di Trani più pulita: consolidiamo la sana tradizione delle grandi pulizie di Pasqua. Lo abbiamo già detto mesi fa: Trani è una delle città più belle del mondo, che tale rimanga.
Vito Totire,
medico del lavoro/psichiatra, presidente nazionale Aea-associazione amianto e rischi per la salute