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Trani capitale della cultura 2020?
L'opinione di Mauro Spallucci
domenica 21 maggio 2017
Se davvero ci si volesse candidare Trani al titolo di Capitale italiana della cultura 2020 non bisogna perdere più tempo prezioso. Arte, scrittura, ambiente, vetrine, strade, piazze. Ed ancora. Cattedrale, castello, villa comunale, porto, palazzi, chiese, biblioteche, musei, cortili, giardini, cinema, scuole, palestre, circoli, sedi associative, bar, librerie, ordini professionali, scuole. Ed ancora. Quadri, pitture, locali, ristoranti, alberghi, monasteri, oratori, campi sportivi, lidi, piscine, monumenti, fontane, spiagge, faro, braccio. Ed ancora. Eventi, mostre, concerti, orchestra, laboratori. In lingua italiana, in dialetto, in lingue straniere. Ed ancora. Gare sportive, incontri letterari, processioni e fuochi di artificio. Capannoni industriali e cave da trasformare. Edifici da rigenerare. Trani, città della pietra, che offre statue e ricordini in "pietra di Trani". Ed ancora. Trani - sotterranea : una sorta di museo/labirinto ricavato nei canali di scolo (nel canalone). Turismo culturale riscoprendo la storia, i personaggi, le ricchezze culturali e gastronomiche. Ed ancora. I vini, le frasche, la frutta, le cartellate.
Le catarinette, i festival, le opere letterarie, i personaggi storico, i Concorsi e le rassegne musicali e teatrali. Ed anche la Chiesa locale che con le sue proposte può valorizzare il patrimonio non soltanto immobiliare, ma anche artistico e creativo, con contributi di pensiero. Insomma. Fare sistema e fare squadra. Per permettere alla nostra POLIS di essere vissuta come spazio di incontro, solidarietà, crescita, dialogo. Il motore dovrebbe essere la Fondazione Trani (se ci fosse, ovviamente) che potrebbe concentrarsi anche su opere-segno. Così anche molti tranesi potrebbero entrare, per la prima volta, nei musei locali.
Ovviamente molti appuntamenti dell'anno 2020 fanno già parte della vita cittadina. A cominciare dai festival, dalle rassegne, dai concerti, dalle gare sportive, dai dialoghi. Cercando di mettere insieme artisti locali e grandi artisti nazionali. Poiché la Capitale ha senso se non si propongono azioni calate dall'alto. Le attuali presenze turistiche dicono gia qualcosa, ma non tutto. Ed ancora.
Concerti di organi, laboratori dei bambini, conferenze/convegni sul paesaggio, omaggi ai personaggi noti e meno illustri della città, come lo scultore Antonio Bassi. Iniziare con "abbellire" il palazzo comunale con sculture, quadri, bandiere, fotografie, libri. Dobbiamo essere capaci di fare bene le cose. Sappiamo, infatti, tutti che, quando ci mettiamo, le cose le sappiamo fare bene. Con stile. La città deve essere bella, accogliente, attrattiva, inclusiva, unica. L'Atene delle Puglia, la Perla dell'Adriatico, la Città della Pietra, la Citta del moscato, la Città degli Statuti Marittimi. Tutto ciò già appartiene alla storia ed al passato. La Trani Mediterranea è quella che possiamo costruire noi, cittadini di oggi, insiem per realizzare il futuro possibile, sostenibile, realizzabile. Nessuno si può tirare indietro. Non può e non deve. Anzi, non dovrebbe. Poiché tutti possiamo ("dobbiamo!") partecipare a rendere migliore la nostra città. TRANI 2020 dove la bellezza non sta soltanto nella storia e nelle antiche pietre.
Mauro Spallucci
Fondatore OMI TRANI
Le catarinette, i festival, le opere letterarie, i personaggi storico, i Concorsi e le rassegne musicali e teatrali. Ed anche la Chiesa locale che con le sue proposte può valorizzare il patrimonio non soltanto immobiliare, ma anche artistico e creativo, con contributi di pensiero. Insomma. Fare sistema e fare squadra. Per permettere alla nostra POLIS di essere vissuta come spazio di incontro, solidarietà, crescita, dialogo. Il motore dovrebbe essere la Fondazione Trani (se ci fosse, ovviamente) che potrebbe concentrarsi anche su opere-segno. Così anche molti tranesi potrebbero entrare, per la prima volta, nei musei locali.
Ovviamente molti appuntamenti dell'anno 2020 fanno già parte della vita cittadina. A cominciare dai festival, dalle rassegne, dai concerti, dalle gare sportive, dai dialoghi. Cercando di mettere insieme artisti locali e grandi artisti nazionali. Poiché la Capitale ha senso se non si propongono azioni calate dall'alto. Le attuali presenze turistiche dicono gia qualcosa, ma non tutto. Ed ancora.
Concerti di organi, laboratori dei bambini, conferenze/convegni sul paesaggio, omaggi ai personaggi noti e meno illustri della città, come lo scultore Antonio Bassi. Iniziare con "abbellire" il palazzo comunale con sculture, quadri, bandiere, fotografie, libri. Dobbiamo essere capaci di fare bene le cose. Sappiamo, infatti, tutti che, quando ci mettiamo, le cose le sappiamo fare bene. Con stile. La città deve essere bella, accogliente, attrattiva, inclusiva, unica. L'Atene delle Puglia, la Perla dell'Adriatico, la Città della Pietra, la Citta del moscato, la Città degli Statuti Marittimi. Tutto ciò già appartiene alla storia ed al passato. La Trani Mediterranea è quella che possiamo costruire noi, cittadini di oggi, insiem per realizzare il futuro possibile, sostenibile, realizzabile. Nessuno si può tirare indietro. Non può e non deve. Anzi, non dovrebbe. Poiché tutti possiamo ("dobbiamo!") partecipare a rendere migliore la nostra città. TRANI 2020 dove la bellezza non sta soltanto nella storia e nelle antiche pietre.
Mauro Spallucci
Fondatore OMI TRANI