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Trani città per giovani? Sì, ma con il dialogo con gli adulti
Un pensiero di Mauro Spallucci (Omi Trani)
lunedì 12 marzo 2018
A Trani sono gli adulti che per primi stanno avviando un nuovo patto con i giovani per ricucire l'alleanza tra le generazioni. Questi adulti hanno maturato la consapevolezza di essere autorevoli trasmettitori della vita buona e della costruzione del bene comune. Come? Avviando luoghi di discernimento ed iniziative che fanno incontrare adulti e ragazzi. Nelle scuole, nei convegni, nelle biblioteche, nei musei, nelle librerie, negli oratori, nei caffè letterari, nelle imprese. Perché la vita si impara in maniera sapienziale, cioè dalle persone che si incontrano e dialogano tra loro. La concretezza delle esperienze vissute dagli adulti e soprattutto quelle più singolari e esemplari, diventa cosi capace di generare la conoscenza condivisa. Cioè una conoscenza viva ed incarnata in grado di motivare all'impegno per realizzare i propri sogni.
Questa rete di relazioni è una rete generativa di speranza e di futuro. Di bene comune. Speranza e futuro che sopratutto la tradizione cristiana ha sempre fatto nei secoli scorso dimostrando di saper generare esperienze originali ma soprattutto nei periodi di crisi e di cambiamento che ci sono stati sempre e sempre ci saranno.
Si può pensare ai lunghi dello spirito come i diversi monasteri. Si può pensare ai lunghi di cura come gli ospedali ed i ricoveri. Si può pensare ai luoghi ed alle realtà educative e di istruzione come le scuole. Si può pensare a quei luoghi che storicamente sono stati capaci di istituire nuove forme di sviluppo individuale e sociale come le imprese, le cooperative e le banche. Ecco allora che la conoscenza trasmessa e la condivisione di esperienze può generare idee generative di crescita.
Questo impegno sta diventando una strada di vera testimonianza per allargare la comprensione della vita. Per promuovere qualità di vita buona e buone iniziative. Per esempio: cosa sta succedendo nel Mediterraneo? Ecco allora che un gruppo di adulti tranesi si sta interrogando per far nascere i Dialoghi Mediterranei, per mettere a confronto persone, città, pensieri ed esperienze iniziando dalle paesi dei Balcani. Per conoscersi e discutere della vita per individuare la possibilità di costruire insieme ponti comuni tra passato e futuro. Nella consapevolezza comune che le parole oggi più necessarie da far diventare concretezza sono: senso di responsabilità, saggezza e spirito di dialogo. E tutti i tranesi adulti, impegnati in questa direzione, oramai sanno bene che il dialogo, oltre a richiedere presupposti di buona fede e di lealtà, ha la necessità della presenza di contenuti.
Generando conseguentemente la rinascita della fiducia, della voglia di lavorare e creare, di generare talenti e vita buona per tutta la città. Soprattutto dando credito ai sogni dei giovani cittadini tranesi e contemporaneamente cittadini del mondo. In questo cambiamento epocale. Perché gli adulti tranesi hanno maturato questa grande consapevolezza comune: tutti si ha bisogno di costruire spazi di dialogo e di mediazione, per recuperare la capacità di saper riarticolare differenze e pluralità. Poiché ci si è convinto che non ci saranno giovani maturi senza la contemporanea testimonianza degli adulti maturi, capaci di trasmettere esempi concreti di vita buona. Esempi di vita buona vissuta ogni settore della vita cittadina.
- Mauro Spallucci, Omi Trani
Questa rete di relazioni è una rete generativa di speranza e di futuro. Di bene comune. Speranza e futuro che sopratutto la tradizione cristiana ha sempre fatto nei secoli scorso dimostrando di saper generare esperienze originali ma soprattutto nei periodi di crisi e di cambiamento che ci sono stati sempre e sempre ci saranno.
Si può pensare ai lunghi dello spirito come i diversi monasteri. Si può pensare ai lunghi di cura come gli ospedali ed i ricoveri. Si può pensare ai luoghi ed alle realtà educative e di istruzione come le scuole. Si può pensare a quei luoghi che storicamente sono stati capaci di istituire nuove forme di sviluppo individuale e sociale come le imprese, le cooperative e le banche. Ecco allora che la conoscenza trasmessa e la condivisione di esperienze può generare idee generative di crescita.
Questo impegno sta diventando una strada di vera testimonianza per allargare la comprensione della vita. Per promuovere qualità di vita buona e buone iniziative. Per esempio: cosa sta succedendo nel Mediterraneo? Ecco allora che un gruppo di adulti tranesi si sta interrogando per far nascere i Dialoghi Mediterranei, per mettere a confronto persone, città, pensieri ed esperienze iniziando dalle paesi dei Balcani. Per conoscersi e discutere della vita per individuare la possibilità di costruire insieme ponti comuni tra passato e futuro. Nella consapevolezza comune che le parole oggi più necessarie da far diventare concretezza sono: senso di responsabilità, saggezza e spirito di dialogo. E tutti i tranesi adulti, impegnati in questa direzione, oramai sanno bene che il dialogo, oltre a richiedere presupposti di buona fede e di lealtà, ha la necessità della presenza di contenuti.
Generando conseguentemente la rinascita della fiducia, della voglia di lavorare e creare, di generare talenti e vita buona per tutta la città. Soprattutto dando credito ai sogni dei giovani cittadini tranesi e contemporaneamente cittadini del mondo. In questo cambiamento epocale. Perché gli adulti tranesi hanno maturato questa grande consapevolezza comune: tutti si ha bisogno di costruire spazi di dialogo e di mediazione, per recuperare la capacità di saper riarticolare differenze e pluralità. Poiché ci si è convinto che non ci saranno giovani maturi senza la contemporanea testimonianza degli adulti maturi, capaci di trasmettere esempi concreti di vita buona. Esempi di vita buona vissuta ogni settore della vita cittadina.
- Mauro Spallucci, Omi Trani