Inbox
Trani, una città in (s)vendita
L'opinione di Mario Schiralli
martedì 9 maggio 2017
13.53
Cesare Brandi, storico, saggista e critico d'arte italiano (1906 -1988), nel suo "Pellegrino di Puglia"(Laterza, 1977) scrisse l'ormai famoso Inno a Trani, "correggendosi" quasi subito, nella seconda edizione con i disegni di Guttuso, aggiungendoci una "Nota prosaica", tutta da leggere perché premonitrice di quello che stava per succedere di lì a qualche anno: la perdita a più riprese dei "gioielli" cittadini, un tempo vanto di Trani, e tacciando, nel contempo, i tranesi di accontentarsi di essere depositari dell'eloquenza "tanto che ho visto passare le persone - scrisse testualmente Brandi - durante l'interminabile logorrea di recenti elezioni, da un comizio all'altro per il solo gusto delle parole roboanti".
E difatti, a differenza di quella nota casa di elettrodomestici che propagandava i suoi prodotti con lo slogan "fatti, non parole", a Trani, purtroppo, con sommo rammarico, si assiste al contrario "parole (tante), niente fatti". E se Cesare Brandi fosse vissuto dopo il 1988, avrebbe rafforzato la sua nota prosaica sicuramente con "apprezzamenti" molto più pesanti.
Quando a Trani si affermano certe verità, come quella del disfacimento della città a causa della cattiva politica, si viene accusati di disfattismo. Di non volere il bene della propria città. Che le critiche sono solo distruttive. E nessuno, o quasi, addita, invece, quei politic(anti), con "il gusto delle parole roboanti" che si arricchiscono a danno dei cittadini. Sì, perché quelle ricchezze che vanno ad ampliare i loro patrimoni bancari e/o immobiliari, in pratica sono soldi che vengono sottratti dalle tasche di tutti i tranesi.
Ed è proprio questo, purtroppo, che molti sostenitori di determinati esponenti della politica cittadina non vogliono (o fanno finta) di non capire, forse perché sperano che dalla… mangiatoia cada qualche briciola anche per loro. Altrimenti come certa gente può continuare ad adulare quelle "brave persone", o sindaco o assessore o presidente ecc. ecc. inquisiti dalla magistratura?
Sono molte le amministrazioni comunali che gestiscono la cosa pubblica secondo la famosa allocuzione ciceroniana: "pro domo sua". Nelle piccole città il silenzio omertoso è assordante e facilmente avvertibile, visto che nelle piccole realtà ci si conosce un po' tutti.
Se le voci dovessero trovare conferma, Trani a breve potrebbe vedere sul mercato le tre ultime aziende rimaste, Amet, Amiu, STP, una volta, invidiate a livello nazionale. Come dimenticarsi, tanto per fare un esempio, dei primi 80 e passa anni di storia dell'Amet che fece salire Trani sul podio più alto per aver ottenuto il titolo di "Capitale della pubblica illuminazione"?.
Trani ha brillato per decenni e decenni di luce propria. Grazie a quegli uomini (ormai razza estinta?) che hanno vissuto e sono morti, ricchi, ma solo dei propri averi e della loro grande onestà politica e capacità amministrativa.
Non è solo nostalgia. E' storia e non va dimenticata. Perché, come sentenziò Malcom X " La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l'uomo è ridotto al rango di animale inferiore".
Mario Schiralli
E difatti, a differenza di quella nota casa di elettrodomestici che propagandava i suoi prodotti con lo slogan "fatti, non parole", a Trani, purtroppo, con sommo rammarico, si assiste al contrario "parole (tante), niente fatti". E se Cesare Brandi fosse vissuto dopo il 1988, avrebbe rafforzato la sua nota prosaica sicuramente con "apprezzamenti" molto più pesanti.
Quando a Trani si affermano certe verità, come quella del disfacimento della città a causa della cattiva politica, si viene accusati di disfattismo. Di non volere il bene della propria città. Che le critiche sono solo distruttive. E nessuno, o quasi, addita, invece, quei politic(anti), con "il gusto delle parole roboanti" che si arricchiscono a danno dei cittadini. Sì, perché quelle ricchezze che vanno ad ampliare i loro patrimoni bancari e/o immobiliari, in pratica sono soldi che vengono sottratti dalle tasche di tutti i tranesi.
Ed è proprio questo, purtroppo, che molti sostenitori di determinati esponenti della politica cittadina non vogliono (o fanno finta) di non capire, forse perché sperano che dalla… mangiatoia cada qualche briciola anche per loro. Altrimenti come certa gente può continuare ad adulare quelle "brave persone", o sindaco o assessore o presidente ecc. ecc. inquisiti dalla magistratura?
Sono molte le amministrazioni comunali che gestiscono la cosa pubblica secondo la famosa allocuzione ciceroniana: "pro domo sua". Nelle piccole città il silenzio omertoso è assordante e facilmente avvertibile, visto che nelle piccole realtà ci si conosce un po' tutti.
Se le voci dovessero trovare conferma, Trani a breve potrebbe vedere sul mercato le tre ultime aziende rimaste, Amet, Amiu, STP, una volta, invidiate a livello nazionale. Come dimenticarsi, tanto per fare un esempio, dei primi 80 e passa anni di storia dell'Amet che fece salire Trani sul podio più alto per aver ottenuto il titolo di "Capitale della pubblica illuminazione"?.
Trani ha brillato per decenni e decenni di luce propria. Grazie a quegli uomini (ormai razza estinta?) che hanno vissuto e sono morti, ricchi, ma solo dei propri averi e della loro grande onestà politica e capacità amministrativa.
Non è solo nostalgia. E' storia e non va dimenticata. Perché, come sentenziò Malcom X " La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l'uomo è ridotto al rango di animale inferiore".
Mario Schiralli