Venti gradi per la tutela degli studenti
Lettera aperta di Filomeno Cafagna
A seguito del divertimento ingenerato dai "falsi d'autore" il sindaco Bottaro ha invitato i nostri figli alla ripresa dei lavori. Questi, da bravi "soldatini", hanno eseguito l'ordine certi che, come assicurato dal loro "generale" avrebbero trovato il sole ed aule riscaldate. Purtroppo il sole non ha fatto capolino e le aule erano gelide.
Chi doveva controllare la funzionalità degli impianti di riscaldamento scolastici? Chi, una volta accertata la loro inefficienza avrebbe dovuto "liberare" i ragazzi per farli tornare nei loro caldi nidi? Mentre, presumibilmente, si giocava al passaggio del cerino i nostri soldati sono tornati da scuola e ci hanno rivolto le domande su citate su cui noi abbiamo glissato, ma quando anche oggi tornando da scuola, dove sicuramente troveranno lo stesso scenario, ce le riproporranno cosa dovremmo rispondergli?
Voglio ricordare a me stesso che dalla normativa attualmente in vigore (D.M. LL.PP. 18/12/75 edilizia scolastica; LEGGE NR. 23/96 Delega edilizia scolastica art. 5 comma 3 ; D.M. Interno 26/8/92 (La deroga fino al 2004 vale solo per i lavori e non anche per le norme di eserci e successive modificazioni ed integrazioni) si evince che la temperatura delle aule delle scuole di ogni ordine e grado deve essere pari a 20°+/- 2° ma non pare che detti parametri fossero in essere o lo saranno nel breve periodo.
A fronte di quanto sopra, visto il suo ruolo di responsabile della salute dei cittadini considerato che i figli sono il bene più prezioso di una città, si consiglia la chiusura di tutte quelle scuole ove non si fosse in grado di rispettare e garantire le temperature previste dalle norme precedentemente citate.
Filomeno Cafagna