La NarraVita

Don Raffaè

Oggi la NarraVita parla di Don Raffaele Sarno, un prete speciale e un grande maratoneta

Sembra che abbia fatto un patto con il diavolo, mi si conceda la battuta blasfema, perché conosco Don Raffaele Sarno da ormai vent'anni e fatta eccezione per il colore dei capelli non è cambiato di una virgola. Sempre sveglio, arguto e brillante, sorridente.

Cinquantasette anni di cui trenta di presbiterato, io lo definisco un vero e proprio prete di periferia. Per numerosi anni è stato il parroco della Chiesa di San Giuseppe, che già a quei tempi pullulava di giovani e giovanissimi mentre adesso è cappellano del carcere e direttore diocesano della Caritas, con una responsabilità e un campo d'azione che non si limita a Trani ma che comprende Barletta, Bisceglie, Corato, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli e Margherita di Savoia.

Nel carcere è presente come padre spirituale, a prescindere dalla fede cattolica e a lui si rivolgono musulmani e ortodossi, uomini soli che in lui trovano un vero e proprio punto di riferimento. Un ruolo molto forte che nasce dalla sua passione, aiutare tutti gli uomini che hanno bisogno di aiuto.

Mi pare lontana questa sua fede dall'immagine della Chiesa attuale. Molto critico, infatti, mi dice di apprezzare molto la figura del nuovo Papa, che racconta giorno dopo giorno l'ideale di fede e povertà cui la Chiesa tutta dovrebbe almeno in teoria ispirarsi e che sta facendo un immane lavoro perché tutta la comunità cattolica si orienti verso un principio di attenzione ai poveri e di giustizia sociale, concetti questi spesso bistrattati da ideali profani e superflui. Contrario alla Chiesa che ammicca l'occhio al politico, al potere o al ricco è una chiesa questa che non gli sta bene per niente, che rifiuta categoricamente, non accetta questa chiesa autoreferenziale che quasi si riflette su se stessa.

Un prete maratoneta cha ha partecipato a importanti gare a New York, Boston, Londra e Praga è spesso accusato di mancata onestà e invece chi lo conosce sa che è un uomo incorruttibile e sincero, spesso scomodo e duro.

Don Raffaele è un vero e proprio prete di strada, sorride quando i ragazzini ormai adulti si rivolgono al lui per chiedergli di celebrare la loro messa nuziale. Ogni giorno si ritrova a dover dare risposte ai poveri che a lui chiedono tutto, forse anche la dignità persa, ai detenuti che in lui cercano forse risposte per riscaldare l'animo intirizzito dal freddo delle loro celle, ma nonostante ciò ogni volta che lo vedo camminare con il suo zaino in spalla mi viene da sorridere e il mio cuore si scalda un po' di più.

E non è solo per il ricordo di tutto quello che lui ha insegnato a me e a tutti i miei coetanei che hanno avuto la fortuna di conoscerlo ma perché mi fa pensare e credere che il vero senso della chiesa non siano le cerimonie pompose, non siano gli abiti costosi dei preti e vescovi, non sia tutto quello che ci raccontano i giornali.

Don Raffaele è un prete senza abito, un prete senza simboli molto più vicino ad un uomo che a tutto il resto ma che con impegno, passione e occhi attenti offre un contributo vero, reale e vivo a tutti, i poveri e i nuovi poveri, lontano da sermoni in pompa magna, attento al bisogno dell'uomo, umile e vero, lo ribadisco, un prete povero tra i poveri ma ricco nel pensiero e sereno: "don Raffaè voi politicamente ve lo giuro sarebbe 'no santo ma 'ca dinto voi state a pagà e fora chiss'atre se stanno a spassà".
Don Raffaele Sarno
  • La "NarraVita"
Altri contenuti a tema
Gigi Mintrone 2.0: il sogno americano Gigi Mintrone 2.0: il sogno americano Punta agli Usa per curarsi e finalmente ha ottenuto l'incontro in Regione
“È stato morto un ragazzo” “È stato morto un ragazzo” Cronaca di una storia triste e di civiltà negata, non è morto solo Biagio...
Francesca: la donna del Vino Francesca: la donna del Vino Alla scoperta dei valori del passato e dei progetti futuri con la De Leonardis
L'impegno sociale di Rosa Uva L'impegno sociale di Rosa Uva Non c'è solo politica nella vita di un politico...e noi non ci occupiamo di politica
Migranti, non basta indignarsi Migranti, non basta indignarsi Basterebbe trascorrere qualche ora a Villa San Giuseppe per capire che hanno ancora paura
L'odore della Pietra L'odore della Pietra Le storie di oggi che possono cambiare il domani: Michele Storelli
Trani e la Russia, è nata una nuova storia d'amore Trani e la Russia, è nata una nuova storia d'amore Oggi la NarraVita racconta di Lyuba Ilina
La NarraVita e il suo messaggio La NarraVita e il suo messaggio Lettera in Redazione di Vincenzo Covelli
© 2001-2024 TraniViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
TraniViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.