La NarraVita
L'uomo bandiera, l'originale: ecco Alex Musaico
Una puntata della NarraVita molto atletica e soprattutto equilibrata
sabato 6 giugno 2015
8.00
Siamo chiari, non sono certo la persona più indicata per parlare di forma fisica e corpo perfetto e non posso nascondere di aver incontrato Alex Musaico con un certo scetticismo e con molti dubbi sul buon esito dell'intervista. La palestra e l'attività fisica non sono certamente due delle prerogative più importanti della mia vita. Eppure l'incontro è andato ben oltre le mie aspettative e sebbene non desideri essere accusata di buonismo becero e malandato, credo che Alex sia una persona molto rara.
Nato nel 1973 mi ha dato appuntamento nella sua palestra. Quando sono arrivata stava allenandosi con una forza che mi ha disarmato, mi è venuto incontro ed è letteralmente saltato sul bancone della segreteria, una stanza in cui trofei e poster si affollano. Fondatore e Presedente dell'Acropole Flag Man, è delegato di questa disciplina in tutta l'Italia ed è proprio nella sua palestra che si sono allenati i "Got Talent" di cui tanto abbiamo sentito parlare negli ultimi tempi.
La "ACROPOLE FLAG MAN" è una specialità sportiva che consiste nell'eseguire prese di forza e di slancio su una pertica; il corpo viene retto dal sinergismo di tutti i distretti muscolari che lavorano in estrema isometria. Alex ha unito molteplici discipline sportive giungendo ad affinare una serie di movimenti complessi acrobatici, eseguiti con rispettosa propedeutica, danzando al "ritmo del cuore" e della forte passione.
Devo dire che nutrivo un certo senso di timore visto il corpo da bronzo di Riace, i muscoli scolpiti e la "tartaruga" che la maglia faticava a nascondere. Poi ha iniziato a parlare di equilibrio, di amore per se stessi e per il prossimo, di apertura mentale, di coincidenza tra corpo e mente, di miglioramento del singolo per migliorare un paese. Il timore si è trasformato in sbigottimento semplicemente perché mi aspettavo che Alex in quanto cultore del corpo e insegnante fosse un po' come tutti gli addetti del mestiere: leggermente "suonato", attento esclusivamente al proprio corpo, cosparso di oli ed essenze e invece mi sbagliavo.
Non ho visto una persona concentrata su se stessa ma davvero a servizio degli altri, dei suoi allievi, cui non offre soltanto la possibilità di migliorare il proprio aspetto fisico ma davvero di fondare la propria crescita corporea, rinsaldando valori morali ormai desueti e spesso dimenticati. Lo sport è passione, sacrificio e disciplina ed è con questi valori che Alex porta avanti con dedizione il suo lavoro ripetendomi più volte che non è la spasmodica ricerca di denaro, belle macchine e ricchezze materiali a muoverlo ma un principio più intimo, più morale, etico.
Credo sia un uomo buono, i suoi allievi, quelli che entrano ed escono dalla sua palestra mentre siamo li a chiacchierare, gli sorridono e lo abbracciano e lui ricambia, amorevolmente.
Nato nel 1973 mi ha dato appuntamento nella sua palestra. Quando sono arrivata stava allenandosi con una forza che mi ha disarmato, mi è venuto incontro ed è letteralmente saltato sul bancone della segreteria, una stanza in cui trofei e poster si affollano. Fondatore e Presedente dell'Acropole Flag Man, è delegato di questa disciplina in tutta l'Italia ed è proprio nella sua palestra che si sono allenati i "Got Talent" di cui tanto abbiamo sentito parlare negli ultimi tempi.
La "ACROPOLE FLAG MAN" è una specialità sportiva che consiste nell'eseguire prese di forza e di slancio su una pertica; il corpo viene retto dal sinergismo di tutti i distretti muscolari che lavorano in estrema isometria. Alex ha unito molteplici discipline sportive giungendo ad affinare una serie di movimenti complessi acrobatici, eseguiti con rispettosa propedeutica, danzando al "ritmo del cuore" e della forte passione.
Devo dire che nutrivo un certo senso di timore visto il corpo da bronzo di Riace, i muscoli scolpiti e la "tartaruga" che la maglia faticava a nascondere. Poi ha iniziato a parlare di equilibrio, di amore per se stessi e per il prossimo, di apertura mentale, di coincidenza tra corpo e mente, di miglioramento del singolo per migliorare un paese. Il timore si è trasformato in sbigottimento semplicemente perché mi aspettavo che Alex in quanto cultore del corpo e insegnante fosse un po' come tutti gli addetti del mestiere: leggermente "suonato", attento esclusivamente al proprio corpo, cosparso di oli ed essenze e invece mi sbagliavo.
Non ho visto una persona concentrata su se stessa ma davvero a servizio degli altri, dei suoi allievi, cui non offre soltanto la possibilità di migliorare il proprio aspetto fisico ma davvero di fondare la propria crescita corporea, rinsaldando valori morali ormai desueti e spesso dimenticati. Lo sport è passione, sacrificio e disciplina ed è con questi valori che Alex porta avanti con dedizione il suo lavoro ripetendomi più volte che non è la spasmodica ricerca di denaro, belle macchine e ricchezze materiali a muoverlo ma un principio più intimo, più morale, etico.
Credo sia un uomo buono, i suoi allievi, quelli che entrano ed escono dalla sua palestra mentre siamo li a chiacchierare, gli sorridono e lo abbracciano e lui ricambia, amorevolmente.