La NarraVita
La mia vita è il mio lavoro: una lobby
In questa puntata della NarraVita vi raccontiamo cosa fanno Paola Cirilli e Giuseppe Volpe
venerdì 17 luglio 2015
7.02
È molto bizzarro per me scrivere questa nuova puntata della mia rubrica per le persone di cui narro le vicende oggi, perché l'immagine che ho avuto nel nostro ultimo incontro "giornalistico" è di gran lunga diversa dai miei ricordi di giovani spensierati e allegri.
Paola Cirilli e Giuseppe Volpe, entrambi studenti modello del Liceo Classico De Santis, entrambi laureati a Roma e attualmente espressione di un lavoro davvero dinamico, che giorno dopo giorno prende piede anche in Italia.
Paola Cirilli e Giuseppe Volpe sono lobbisti, una professione che credo venga erroneamente considerata in un'accezione negativa e che spesso si faccia coincidere con il malaffare, la concussione e la corruzione tipica di alcuni ambiti della politica. Credo tuttavia si tratti di un'anomalia elegantemente italiana. E aggiungerei come al solito.
Una lobby è la pratica da parte di alcuni organismi autorizzati a farlo e rappresentanti di interesse di genere di influenzare, o il tentativo di influenzare, le decisioni dei governi. Le lobby quindi agiscono a sostegno di quegli interessi "privati e particolari" che lo Stato non conosce bene e che potrebbe sacrificare a vantaggio di altri interessi e/o obiettivi, dunque sono funzionali al sistema pluralistico perché attivano meccanismi di partecipazione, di associazione e di partecipazione all'interno della società civile e tra essa e le istituzioni.
Questa è la società di Giuseppe Volpe e Paola Cirilli, la Cui Prodest, nata da un interesse sempre crescente di entrambi per l'affare pubblico e che cercando gli interlocutori giusti e tentando di spostare le opinioni a favore del proprio cliente cerca di far valere le sue ragioni contro o a favore di un determinato provvedimento normativo.
La Cui Prodest è nata nel 2008 e da allora di strada ne è stata fatta tanta, non solo perché la consulenza che offre nei settori del lobbying, dei public affairs e del monitoraggio legislativo è riconosciuta tra le migliori in Italia ma anche per una parte di analisi e studi critici che possono definirsi esclusivi e nati dal loro unico e minuzioso lavoro.
Molto orgogliosa, infatti, Paola Cirilli mi parla di questo suo studio "1ª ricerca sulla percezione che i politici italiani hanno dei lobbysti" che raccoglie un duro e solido lavoro realizzato intervistando 339 deputatati italiani: Presidenti, vicepresidenti, segretari capigruppo delle 14 commissioni del senato e delle camere pubblicato poi sul Corriere.it.
Conosco entrambi da diversi anni e sono certa che lavorino in maniera indipendente da qualsiasi esponente e partito politico, in maniera lecita e corretta ma che soprattutto garantiscano ai loro clienti un lavoro certosino che miri alla difesa del loro interesse.
Conosco l'oratoria perfetta di Giuseppe Volpe, direttore della società di lobby e conosco la minuzia di dettagli con cui Paola Cirilli realizza ogni studio, conosco il senso civico che li contraddistingue e la forza e pazienza con cui si sono impegnati per arrivare a un livello così alto di quella che è una professione riconosciuta a tutti gli effetti. Conosco il loro passato e adesso anche questo presente così impegnativo che li vede impegnati h 24 in una professione molto delicata che non potrà mai smettere di esistere. Una figura necessaria, fondamentale per le grandi aziende.
Sono giovani tranesi, adesso fuori sede ma che possiamo annoverare tra tutti quei giovani che si sono rimboccati le maniche per realizzare qualcosa di realmente valido e visti i risultati credo ci siano riusciti perfettamente.
Paola Cirilli e Giuseppe Volpe, entrambi studenti modello del Liceo Classico De Santis, entrambi laureati a Roma e attualmente espressione di un lavoro davvero dinamico, che giorno dopo giorno prende piede anche in Italia.
Paola Cirilli e Giuseppe Volpe sono lobbisti, una professione che credo venga erroneamente considerata in un'accezione negativa e che spesso si faccia coincidere con il malaffare, la concussione e la corruzione tipica di alcuni ambiti della politica. Credo tuttavia si tratti di un'anomalia elegantemente italiana. E aggiungerei come al solito.
Una lobby è la pratica da parte di alcuni organismi autorizzati a farlo e rappresentanti di interesse di genere di influenzare, o il tentativo di influenzare, le decisioni dei governi. Le lobby quindi agiscono a sostegno di quegli interessi "privati e particolari" che lo Stato non conosce bene e che potrebbe sacrificare a vantaggio di altri interessi e/o obiettivi, dunque sono funzionali al sistema pluralistico perché attivano meccanismi di partecipazione, di associazione e di partecipazione all'interno della società civile e tra essa e le istituzioni.
Questa è la società di Giuseppe Volpe e Paola Cirilli, la Cui Prodest, nata da un interesse sempre crescente di entrambi per l'affare pubblico e che cercando gli interlocutori giusti e tentando di spostare le opinioni a favore del proprio cliente cerca di far valere le sue ragioni contro o a favore di un determinato provvedimento normativo.
La Cui Prodest è nata nel 2008 e da allora di strada ne è stata fatta tanta, non solo perché la consulenza che offre nei settori del lobbying, dei public affairs e del monitoraggio legislativo è riconosciuta tra le migliori in Italia ma anche per una parte di analisi e studi critici che possono definirsi esclusivi e nati dal loro unico e minuzioso lavoro.
Molto orgogliosa, infatti, Paola Cirilli mi parla di questo suo studio "1ª ricerca sulla percezione che i politici italiani hanno dei lobbysti" che raccoglie un duro e solido lavoro realizzato intervistando 339 deputatati italiani: Presidenti, vicepresidenti, segretari capigruppo delle 14 commissioni del senato e delle camere pubblicato poi sul Corriere.it.
Conosco entrambi da diversi anni e sono certa che lavorino in maniera indipendente da qualsiasi esponente e partito politico, in maniera lecita e corretta ma che soprattutto garantiscano ai loro clienti un lavoro certosino che miri alla difesa del loro interesse.
Conosco l'oratoria perfetta di Giuseppe Volpe, direttore della società di lobby e conosco la minuzia di dettagli con cui Paola Cirilli realizza ogni studio, conosco il senso civico che li contraddistingue e la forza e pazienza con cui si sono impegnati per arrivare a un livello così alto di quella che è una professione riconosciuta a tutti gli effetti. Conosco il loro passato e adesso anche questo presente così impegnativo che li vede impegnati h 24 in una professione molto delicata che non potrà mai smettere di esistere. Una figura necessaria, fondamentale per le grandi aziende.
Sono giovani tranesi, adesso fuori sede ma che possiamo annoverare tra tutti quei giovani che si sono rimboccati le maniche per realizzare qualcosa di realmente valido e visti i risultati credo ci siano riusciti perfettamente.