La NarraVita
La "NarraVita": Ecco la "dolce" storia di Luca Lacalamita
Altro che BakeOff Italia, lui è un pasticcere con una grande passione
Trani - venerdì 19 dicembre 2014
7.57
Luca Lacalamita è nato a Trani nel 1985 lasciando la sua diletta subito dopo essersi diplomato presso l'istituto alberghiero. Ed è diventato nell'attimo dopo cittadino del mondo: prima Londra, al Dorchester e da Gordon Ramsay, poi Milano da Cracco e al Bulli di Ferran Adrià, e ancora Modena alla Francescana, San Sebastian da Akelarre e infine Firenze all'Enoteca Pinchiorri, dove ha creato oltre cento dessert in tre anni. Eppure pare abbia un sogno, quello di tornare a fare il pane, come ai vecchi tempi, come faceva suo nonno, tranese dok anche lui.
Mentre studiava ha spesso lavorato nei ristoranti e nelle pasticcerie della città, sottopagato chiaramente, come tutti i giovani che cercano di arrottondare. Poi, terminati gli studi è partito verso Londra ed è qui che è riuscito a coronare il suo sogno lavorando prima nella pasticceria dell'hotel Dorchester e l'anno successivo nel ristorante di Gordon Ramsay. Famosissimo e temibile chef. Dopo l'esperienza londinese è rientrato in Italia per lavorare da Cracco e, successivamente, chiamato da Bulli non ha poturo rifiutare, così zaino in spalla e partito nuovamente. Presso Adrià ha sostenuto uno stage e ha avuto l'opportunità di lavorare nel suo laboratorio El Taller a Barcellona, esperienza esemplare e di grande crescita.
Ora come faccia un ragazzo di soli 29 anni ad aver accumulato così grande esperienza resta un mistero. O forse semplicemente l'impegno, la forza di volontà, la passione nel senso più stretto del termine hanno ripagato i sacrifici non solo di Luca ma anche di chi lo ha sempre supportato e sostenuto. Un giovane completo, unico e raro: appassionato di fotografia, cultore dell'arte moderna, instancabilmente attratto dalla musica classica e dal jazz, e da tutto ciò che risulta musicalmente distorto, affascinato dalla lettura e dal cinema, sportivo diligente ma con una passione assoluta: la pasticceria. Un uomo da sposare.
Eppure nonostante l'esperienza di grandissimo livello, internazionale e soprattutto non facile, in un mondo in cui basta preparare una torta di mele per trasformarsi in un mito della pasticceria, in cui esiste la tecnica del cotto e mangiato, in cui imperversano milioni di programmi televisivi tra cupcake e re del cioccolato, Luca Lacalamita ha fatto una scelta che rifiuta l'aspetto mediatico, rifiuta il successo facile e ha scelto di lavorare sodo. Di lavorare bene. E di essere conosciuto da chi nell'ambiente ha un nome e un successo dichiarato dagli esperti di settore. E nonostante tutto ciò stupisce il sogno di questo ragazzo, quasi mio coetaneo, che in silenzio dice "Un giorno tornerò a casa e darò futuro a ciò che mio nonno iniziò ad amare e a curare 55 anni fa: il pane". Onore al merito. Quello vero.
Mentre studiava ha spesso lavorato nei ristoranti e nelle pasticcerie della città, sottopagato chiaramente, come tutti i giovani che cercano di arrottondare. Poi, terminati gli studi è partito verso Londra ed è qui che è riuscito a coronare il suo sogno lavorando prima nella pasticceria dell'hotel Dorchester e l'anno successivo nel ristorante di Gordon Ramsay. Famosissimo e temibile chef. Dopo l'esperienza londinese è rientrato in Italia per lavorare da Cracco e, successivamente, chiamato da Bulli non ha poturo rifiutare, così zaino in spalla e partito nuovamente. Presso Adrià ha sostenuto uno stage e ha avuto l'opportunità di lavorare nel suo laboratorio El Taller a Barcellona, esperienza esemplare e di grande crescita.
Ora come faccia un ragazzo di soli 29 anni ad aver accumulato così grande esperienza resta un mistero. O forse semplicemente l'impegno, la forza di volontà, la passione nel senso più stretto del termine hanno ripagato i sacrifici non solo di Luca ma anche di chi lo ha sempre supportato e sostenuto. Un giovane completo, unico e raro: appassionato di fotografia, cultore dell'arte moderna, instancabilmente attratto dalla musica classica e dal jazz, e da tutto ciò che risulta musicalmente distorto, affascinato dalla lettura e dal cinema, sportivo diligente ma con una passione assoluta: la pasticceria. Un uomo da sposare.
Eppure nonostante l'esperienza di grandissimo livello, internazionale e soprattutto non facile, in un mondo in cui basta preparare una torta di mele per trasformarsi in un mito della pasticceria, in cui esiste la tecnica del cotto e mangiato, in cui imperversano milioni di programmi televisivi tra cupcake e re del cioccolato, Luca Lacalamita ha fatto una scelta che rifiuta l'aspetto mediatico, rifiuta il successo facile e ha scelto di lavorare sodo. Di lavorare bene. E di essere conosciuto da chi nell'ambiente ha un nome e un successo dichiarato dagli esperti di settore. E nonostante tutto ciò stupisce il sogno di questo ragazzo, quasi mio coetaneo, che in silenzio dice "Un giorno tornerò a casa e darò futuro a ciò che mio nonno iniziò ad amare e a curare 55 anni fa: il pane". Onore al merito. Quello vero.